[di Simone Inagni e Emilia Cedrone]
(R)ecology narra dell’uso di materie riciclate, del 90% in meno di emissioni di CO2, di un processo che sfrutta temperature inferiori ai 100 °C. No, questa non è fantascienza. Questa è ReCO2
Sinossi
Come in una perfetta fiaba moderna, è proprio nella piccola Pontecorvo (FR) che nasce la futura stella della bioedilizia made in Italy: Reco2.
La formula brevettata dalla startup non solo è geniale, ma porta con sé un’innovazione tale che il successo sui mercati nazionali e internazionali è mera questione di tempo.
In un ecosistema ormai al collasso sotto ogni profilo, Reco2 è riuscita a veicolare tutto il potenziale delle “3 R” (r-iusa / r-iduci / r-icicla) in due prodotti:
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VYTREUM, per la pavimentazione ecosostenibile e l’arredo urbano
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MICROGLASS, per l’isolamento termoacustico
I dati oggettivi relativi ai prodotti sono così positivi da risultare, a una prima lettura, quasi utopistici:
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Fino al 95% nella riduzione di emissione di CO2
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Energia termica ridotta di circa l’80% rispetto ai processi tradizionali
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Il 90% in meno del consumo d’acqua
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L’uso esclusivo, al 100%, di materie prime riciclate (PFU, vetro, scarti di acciaierie e altri materiali inerti)