[di Andrea Rendine e Gianluca Rizzello]
Mobili colpiti dai segni del tempo, non c’è futuro per loro, persone colpite dai segni dei nostri tempi, deve esserci futuro per loro.
Impegno e condivisione plasmeranno il futuro di entrambi.
Sinossi
Con il progetto arredi sociali della cooperativa onlus Il martin pescatore di Monte San Pietro (BO), prende forma la simbiosi tra l’integrazione sociale ed il recupero, il restauro e la vendita di mobili destinati al centro di raccolta.
Dal recupero dei mobili senza avvenire, che avviene direttamente a casa delle famiglie che ne fanno richiesta (303 arredi ritirati nel 2018 per un totale di 6733 kg) nasce la magia del restauro al futuro.
Con i consigli e la supervisione dei maestri mobilieri e degli educatori, i 22 tirocinanti del progetto di integrazione sociale smontano, raschiano, lavano, levigano, carteggiano, incollano, stuccano, verniciano, incerano e rimontano un nuovo futuro per i mobili e per sé stessi.
La cooperativa nata nel 1990 conta ad oggi 35 soci lavoratori, di cui 11 appartenenti a categorie svantaggiate, si appoggia sul supporto di 60 dipendenti di cui 15 appartenenti a categorie svantaggiate e accoglie al suo interno persone con vulnerabilità psico-sociale correlata a problematiche psichiatriche, dipendenze patologiche e complesse dinamiche
familiari, con l’intento di creare, per ognuno di essi, un reinserimento nella collettività attraverso il lavoro, l’autonomia e la socialità.
Il progetto di integrazione sociale e servizi alla collettività di Monte San Pietro (BO) e di tutti i comuni limitrofi, Bologna compresa, incastona come un prezioso gioiello, questa cooperativa fra l’economia circolare e la socialità circolare del territorio Emiliano Romagnolo.
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