giovedì, Novembre 6, 2025

Costo della vita e ambiente, ecco le principali preoccupazioni dei giovani nell’UE

Un sondaggio commissionato dall’Unione Europea mostra che le priorità giovanili sono il costo della vita e la scarsa tutela ambientale. I social media superano la tv come fonte principale per informarsi. Per Roberta Metsola, presidente del Parlamento UE, “rischiamo di perdere una generazione per disillusione”

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Redazione EconomiaCircolare.com

L’aumento dei prezzi e la debole tutela ambientale: sono queste le due priorità su cui dovrebbero lavorare le istituzioni europee secondo i giovani. A dirlo è l’ultimo sondaggio Eurobarometro della gioventù pubblicato lo scorso lunedì. L’Eurobarometro Youth Survey è stato condotto da Ipsos tra il 25 settembre e il 3 ottobre 2024 in tutti i 27 Stati membri dell’UE. Un totale di 25.863 giovani di età compresa tra 16 e 30 anni sono stati intervistati tramite Computer-Assisted Web Interviewing (CAWI). 

A preoccupare maggiormente, con una quota di consenso del 40%, è l’aumento dei prezzi e il costo della vita. Un terzo delle persone intervistate, inoltre, ritiene che l’UE dovrebbe concentrare la propria attenzione sull’ambiente e sul cambiamento climatico nei prossimi cinque anni, mentre il 31% ritiene che la situazione economica e la creazione di posti di lavoro dovrebbero essere una priorità.

Quasi tre su dieci (29%) vogliono che l’UE dia priorità alla protezione sociale, al benessere e all’accesso all’assistenza sanitaria. Più di un intervista su cinque ha evidenziato l’istruzione e la formazione (27%), l’alloggio (23%) e la difesa e la sicurezza dell’UE (21%) come priorità importanti per l’UE. La difesa europea è particolarmente preoccupante per i giovani in Repubblica ceca (36%), la Polonia (33%) e l’Estonia (32%).

Per Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, “ascoltare i giovani europei e le loro preoccupazioni è vitale per i politici, i responsabili politici e la democrazia europea. I giovani oggi sono preoccupati per l’aumento dei prezzi, il cambiamento climatico, la sicurezza e le loro possibilità di trovare un buon lavoro. Queste sono preoccupazioni – ha aggiunto – che dobbiamo affrontare in ogni decisione che prendiamo e in ogni legge che passiamo. Altrimenti rischiamo di perdere una generazione per disillusione”.

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I social media superano la TV come fonte di informazioni

Ciò che preoccupa i giovani dell’UE non è l’unico aspetto interessante emerso dal sondaggio Eurobarometro. Dai risultati, infatti, si apprende anche che i social media sono la principale fonte di informazioni su questioni politiche e sociali per il 42% degli intervistati di età compresa tra 16 e 30 anni, con la televisione che è la seconda fonte più popolare (39%). La preferenza per la TV è particolarmente evidente tra i 25-30 anni. Questa fascia di età ha anche maggiori probabilità di utilizzare piattaforme di notizie online e radio rispetto ai giovani di 16-18 anni. I partecipanti più giovani (16-18) si affidano maggiormente ai social media (45%) rispetto ai 25-30 anni (39%) e si fidano di amici, familiari o colleghi per informazioni (29% rispetto al 23%).

“Il panorama dell’informazione sta cambiando rapidamente. Con la maggior parte dei giovani che ottengono prevalentemente le loro notizie dai social media, i politici e le piattaforme di social media hanno una particolare responsabilità di combattere la crescente disinformazione”, ha aggiunto la presidente Metsola.

La TV rimane anche la principale fonte di informazioni per i giovani in Portogallo (53%), Italia (52%), Slovenia (45%) e Francia (43%). La stampa online e/o le piattaforme di notizie e le radio sono fonti di informazione per il 26% dei partecipanti più giovani e il 16% delle controparti più anziane. Nell’edizione 2021 del sondaggio, le principali fonti di notizie sono state i social media e i siti di notizie (ognuno dei quali è stato menzionato dal 41% degli intervistati).

Instagram è la piattaforma preferita per ottenere notizie politiche e sociali tra i giovani (47%), seguita da TikTok (39%). X (precedentemente Twitter) è utilizzato solo dal 21% dei giovani, secondo il sondaggio, con un netto calo rispetto ai dati del 2021. Segno che la recente gestione di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e punto di riferimento dei movimenti fascisti e para-fascisti di tutto il mondo, che utilizza il social come strumento di propaganda, non è particolarmente apprezzato.

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Disinformazione e partecipazione

Una maggioranza significativa (76%) dei giovani ritiene di essere stata precedentemente esposta alla disinformazione e alle notizie false. In nove paesi dell’UE, più della metà degli intervistati riferisce di essere stata esposta alla disinformazione “spesso” o “molto spesso”, con le percentuali più elevate da Malta (59%), Ungheria (58%), Grecia (57%), Lussemburgo (55%) e Belgio (54%). Al contrario, la percentuale di coloro che credono di non essere mai stati esposti alla disinformazione e alle notizie false è più alta in Romania (19%) seguita dalla Bulgaria (11%).

Il 70% delle persone partecipanti al sondaggio si è mostrata fiduciosa di poter riconoscere la disinformazione. Gli intervistati di Malta e Croazia sono stati i più fiduciosi nella loro capacità di riconoscere la disinformazione, mentre quelli di Austria, Germania e Slovenia si sono sentiti meno fiduciosi.

I risultati dell’Eurobarometro Youth Survey forniscono una prima comprensione della partecipazione politica dei giovani europei e delle loro esigenze e preoccupazioni. Risultati che andranno poi affrontati all’appuntamento di punta dei giovani del Parlamento, EYE2025. L’iscrizione a EYE2025 è aperta fino al 21 febbraio. Dal 13 al 14 giugno 2025, l’EYE riunirà migliaia di giovani provenienti da tutta l’UE e oltre per discutere, scambiare opinioni e contribuire a plasmare il futuro dell’Europa nelle sede di Strasburgo del Parlamento europeo.

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