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lunedì, Dicembre 16, 2024

Quest’estate si va in barca? Ecco i consigli per un viaggio ecosostenibile

Come evitare che una vacanza in barca lasci dietro di sé non solo la scia dello scafo in mare ma anche strascichi come inquinamento, danni all’ecosistema marino, spreco di risorse?

Valeria Morelli
Valeria Morelli
Content Manager e storyteller 2.0. Fa parte del network di Eco Connection Media. Si occupa di strategie di comunicazione web, gestione social, consulenza 2.0 e redazione news e testi SEO. Per Green Factor, all’interno dell’ufficio stampa, si occupa delle relazioni istituzionali.

Viaggiare lontani dalla terraferma, a bordo di un’imbarcazione, è ciò che ci vuole per vivere giornate all’insegna del relax e per ricaricarsi dalle fatiche e dai ritmi che la quotidianità spesso ci impone. Talvolta, però, chi sceglie di intraprendere un viaggio in barca tende a dimenticare o addirittura a non conoscere una serie di accortezze e buone pratiche sostenibili per salvaguardare l’ambiente che lo circonda. Gesti che non costano nulla in termini di comfort della vacanza, ma che sono di estrema importanza per preservare l’ecosistema marino già messo a dura prova dall’inquinamento ormai dilagante.

Per questo vogliamo segnalarvi alcuni utili consigli per viaggiare su un’imbarcazione in modo eco-sostenibile rispettando la natura che vi ospita.

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Quale barca scegliere per i propri viaggi?

Il primo consiglio è quello di utilizzare per le vacanze o gite “in acqua” un’imbarcazione che assicuri un basso impatto ambientale.

La soluzione più green è senza dubbio la barca a vela, che si muove grazie alla spinta del vento, ma in questo settore l’innovazione tecnologica sta facendo passi da gigante.

Negli ultimi anni, ad esempio, grazie a una sempre maggiore attenzione all’ambiente e al risparmio energetico si stanno facendo strada altre tipologie di imbarcazioni green alimentate ad energie rinnovabili, come i raggi solari.

Scegliere quindi la barca “giusta” contribuirà certamente alla salute del patrimonio blu, ma questo è solo l’inizio.

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Attenzione alle perdite inquinanti dalla propria imbarcazione

Come premesso, le barche a vela o elettriche sono la soluzione migliore per limitare cattive sorprese agli ecosistemi nei quali navighiamo. Qualora però si dovesse optare per un’imbarcazione a motore, la prima cosa da tenere presente è quella di evitare assolutamente che vi possano essere perdite di sostanze come, ad esempio, petrolio e olio, altamente inquinanti per le acque e molto pericolose per i suoi “abitanti”. Non solo: la loro fuoriuscita può causare ripercussioni anche ai volatili, che si procurano cibo in mare o nei laghi.

Come possiamo cercare di evitare che ciò accada? Ad esempio vi consigliamo di svolgere una manutenzione periodica prima di mettervi in viaggio, controllando in modo particolare se il serbatoio presenti fuoriuscite, avendo, inoltre, cura di non riempirlo troppo. Se nonostante le accortezze messe in atto vi fosse comunque uno sversamento di sostanze inquinanti in mare aperto, la soluzione potrebbe essere quella di tenere a bordo degli skimmer disoleatori – delle speciali pompe galleggianti – che permetteranno di limitare in maniera immediata i possibili danni.

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Acque nere e acque grigie: quali soluzioni per non inquinare i mari

Una delle cattive abitudini più frequenti di chi viaggia in barca, è quella di riversare in mare, spesso a ridosso della riva, gli scarichi – le cosiddette acque nere. Un’azione legale solo se svolta ad una distanza di oltre 3 miglia dalla costa in caso di scarichi trattati, mentre per gli scarichi non trattati questo numero deve aumentare ad oltre 15 miglia. Per evitare il problema, innanzitutto bisogna fare attenzione e sincerarsi che le prese a mare siano chiuse, oltre naturalmente ad effettuare una manutenzione periodica sul wc di bordo. Esistono poi vari rimedi per la tutela delle acque come gli MSD, acronimo di Marine Sanitation Devices, particolari bagni che possono essere collegati ai serbatoi di raccolta delle acque nere, presenti in strutture specifiche sulle coste, oppure i wc compostanti, attraverso cui è possibile trasformare gli scarichi in compost.

Un altro problema, solo apparentemente secondario, è quello relativo alle acque grigie, vale a dire quelle non trattate e che provengono da docce, lavandini e da elettrodomestici che potrebbero essere presenti a bordo e che sono mischiate con prodotti altamente rischiosi come saponi, oli, creme solari e prodotti chimici. Il consiglio, se il viaggio dovesse essere di breve durata, è quello di evitare lavaggi in mare aperto, optando quindi per docce e pulizie in luoghi adibiti sulla terraferma. In alternativa consigliamo l’utilizzo di saponi e detergenti “green”, altamente biodegradabili, con Ph neutro e utilizzabili con l’acqua di mare.

Non gettare mai plastiche e spazzatura in acqua!

Potrebbe sembrare un consiglio scontato e banale eppure purtroppo ancora per molti non lo è. Basti pensare alla drammatica situazione in cui riversano i mari di tutto il mondo: attualmente sono 150 milioni le tonnellate di rifiuti di plastica presenti in acqua. E la causa di questi numeri drammatici è l’uomo, con la sua incuria e un rispetto pressoché inesistente per l’ambiente.

Gettare i propri rifiuti in acqua è vietato e la soluzione per evitarlo è davvero semplice: basta collocare sulla propria imbarcazione dei cestini per la raccolta differenziata e gettare poi la spazzatura nei cassonetti sulla terra ferma durante una sosta in uno dei porti che si incontreranno lungo il viaggio. Inoltre, potreste cercate di ridurre il quantitativo dei rifiuti adottando dei semplici accorgimenti come quello di utilizzare borracce anziché bottiglie in plastica, non acquistare prodotti monouso se non necessario e optare per prodotti confezionati con materiali biodegradabili, che dovranno poi essere riposti nella raccolta dell’organico. In linea generale, ove possibile, consigliamo però di prediligere l’impiego di materiali riutilizzabili.

Se poi voleste fare di più per aiutare l’ecosistema marino potreste raccogliere i rifiuti che incontrerete sul vostro tragitto per poi riporli nei sacchetti appositi presenti sull’imbarcazione. Un piccolo contributo che però può fare la differenza.

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Come ridurre i consumi di acqua a bordo

Tra le buone pratiche per una vacanza in barca all’insegna della sostenibilità anche quelle rivolte al risparmio dell’acqua, una risorsa ad oggi sempre più preziosa. Potreste utilizzare un solo bicchiere di acqua dolce quando lavate i denti e fare docce rapide per togliere il sale marino dal corpo, dopo aver utilizzato, come suggerito sopra, shampoo e detergenti che funzionano con acqua marina.

Inoltre è possibile lavare le stoviglie utilizzate per i vostri pasti, immergendoli per qualche ora in mare all’interno di borse a rete, il risultato sarà soddisfacente, senza sprecare acqua e utilizzare saponi: una vera e propria lavastoviglie naturale!

Infine un altro accorgimento per ridurre i consumi – ma solo se state navigando in acque davvero molto pulite – è quello di sfruttare un terzo di acqua marina per salare l’acqua per la pasta.

Altri consigli per viaggiare in barca in modo eco-sostenibile

Per chi viaggia su un’imbarcazione a motore, consigliamo di spegnerlo quando si decide di fermarsi: in questo modo oltre a riversare meno combustibile bruciato nell’aria e nelle acque in cui vi trovate si farà del bene anche a chi si trova sulla barca, che non dovrà respirare i suoi scarichi. Inoltre, nel momento di sosta in mare aperto, controllate se nel fondale è presente la posidonia, una pianta marina fondamentale per questo ecosistema in quanto riesce ad evitare l’erosione costiera, ma non solo.

Essa è la “casa” di numerose specie marine, contribuisce al rilascio di ossigeno e contestualmente alla cattura di anidride carbonica. Per questo, se presente, per non sradicarla dal fondale, evitate di lanciarvi l’ancora. Più in generale fate attenzione a tutte le specie viventi presenti nelle acque che state attraversando e rispettate tutte le aree vulnerabili e che presentano siti archeologici sottomarini.

A bordo è anche importantissimo il risparmio energetico: come spiega Federvela nel “Decalogo dell’ecovelista” è sconsigliato utilizzare condizionatori, lasciare in stand by la propria attrezzatura elettronica e lasciare luci accese quando si esce da un ambiente della barca. Di contro è consigliato l’utilizzo di pannelli fotovoltaici e di piccole pale eoliche e l’accensione solo ed esclusivamente delle luci necessarie in un determinato momento.

Esistono quindi tante buone azioni per viaggiare in barca in maniera eco-sostenibile, rispettando l’ambiente, le specie animali e…noi stessi. Sta a noi metterle in pratica.

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© Riproduzione riservata

di Alessandro Marini e Valeria Morelli

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