Questa preoccupazione riguarda la durabilità e la resilienza degli impianti, un fattore chiave per chi considera un investimento a lungo termine.
I pannelli solari sono progettati per resistere all’aperto per decenni in condizioni meteorologiche avverse. La superficie frontale di un pannello non è di vetro comune, ma di vetro temperato ad alta resistenza, solitamente con uno spessore di 3-4 mm.
Per essere immessi sul mercato, i pannelli devono superare una serie di rigorosi test di certificazione secondo standard internazionali, il più importante dei quali è l’IEC 61215. Tale standard include un test di resistenza alla grandine: chicchi di ghiaccio di diametro specifico vengono sparati a una velocità elevata su diversi punti della superficie del pannello. Il pannello deve superare il test senza subire danni significativi che ne compromettano la sicurezza o la produzione.
Certamente, eventi di grandine eccezionali, (peraltro “figli” in un certo senso del cambiamento climatico) con chicchi di dimensioni record (come palle da tennis), possono danneggiare qualsiasi cosa, inclusi i tetti delle case e le carrozzerie delle auto. In questi casi estremi, anche i pannelli possono subire danni. Tuttavia, si tratta di eventi rari e, nella maggior parte dei casi, i danni sono coperti dalle polizze assicurative sull’abitazione o da polizze “All-Risk” specifiche per l’impianto. La narrazione che li dipinge come fragili e vulnerabili a una normale grandinata è semplicemente falsa.
Oltre a ciò, per aree particolarmente esposte, esistono pannelli ultra resistenti riconoscibili da classificazioni HW4 e addirittura HW5 (questi ultimi certificati per grandine delle dimensioni di un uovo di gallina con una velocità di impatto di circa 110 km/h).
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