Il Green Drop Award compie dieci anni e li celebra con l’undicesima edizione del premio. Il riconoscimento – che ogni anno Green Cross Italia attribuisce al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale del Festival del Cinema di Venezia, che interpreta meglio i valori dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e della cooperazione fra i popoli – nato nel 2012 è infatti nuovamente al Lido per portare i temi dell’ambiente nella settima arte anche per la 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
“Quella che allora sembrava una scommessa oggi è divenuto un appuntamento fisso”, ci spiega Marco Gisotti, co-ideatore del GDA, “una scommessa perché con Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, e Maurizio Paffetti una decade fa ci chiedemmo se sarebbe stato facile o difficile trovare pellicole con tematiche legate alla difesa dell’ecosistema tra quelle della selezione ufficiale”. Prosegue Gisotti: “A differenza di festival dedicati al cinema verde in cui vi è una selezione a monte dei film e il pubblico è composto soprattutto da militanti, il premio è nato per indagare quanto i temi dei cambiamenti climatici, dell’ecosistema, dell’impatto dell’uomo sulla terra nonché quelli strettamente connessi della solidarietà tra i popoli, fossero (o meno) diffusi nel mondo del cinema mainstream”.
“Il Green Drop Award non è un premio ai meriti artistici, questo lo fa benissimo e da sempre la Biennale; noi vogliamo invece segnalare al pubblico, alla stampa, agli insegnanti nelle scuole e ai giovani e alle giovani tutte quelle opere che aiutano a riflettere e ad aumentare la nostra consapevolezza per uscire dalla crisi ecologica” spiega Elio Pacilio.
Le prime dieci edizioni hanno dimostrato che la scommessa della ong si può dire sia stata vinta e anzi, ci svela il presidente di Green Cross Italia, la difficoltà a volte è stata quella di dover scegliere tra più di un candidato, tanto che ad oggi si è registrato anche un ex-equo.
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Un premio, tante iniziative. Annunciati i vincitori del concorso “Screen in green”
“Dal 2012 a oggi il premio si è arricchito di numerose e diverse iniziative: abbiamo portato avanti il discorso delle produzioni verdi dei film, i temi legati all’efficienza energetica nel mondo del cinema, al binomio tra il mondo dei fumetti e la settima arte, al sostegno dei giovani sceneggiatori”, ci spiega Gisotti. Proprio su quest’ultimo aspetto il 6 settembre sono stati annunciati i vincitori del primo concorso per giovani sceneggiatori sulla transizione ecologica bandito dal MITE. Il concorso per il cinema e l’audiovisivo “Screen in green”, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e realizzato da Sardegna Film Commission, Premio Solinas e Green Cross Italia, è stato rivolto a tutti i giovani tra i 18 e i 30 anni ed è stato strutturato in tre categorie in cui cimentarsi: cortometraggi, soggetto di serie o per un film lungometraggio.
L’obiettivo del progetto è quello di promuovere nuovi contenuti e una accresciuta sensibilità ambientale nelle produzioni cine-televisive attraverso la creatività di giovani talenti. “La risposta dei giovani e delle giovani al nostro bando ci dice quanta voglia ci sia di raccontare la transizione ecologica, sia nei tanti problemi che hanno causato la crisi ambientale sia nelle soluzioni oggi sono all’orizzonte per uscirne” ha dichiarato la sottosegretaria alla Transizione Ecologica Ilaria Fontana in riferimento al premio per i giovani cineasti.
“Dopo le iniziative sul fumetto e sulla letteratura, come MITE abbiamo voluto coinvolgere anche i linguaggi del cinema e della televisione perché per costruire una ripresa verde, ancora di più alla luce anche della crisi energetica e di quella bellica, abbiamo bisogno di un grande racconto popolare che ci faccia riflettere e ci dia speranza”.
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Dal monte Ararat a Siccità
Il Green Drop Award è simboleggiato da un trofeo a forma di goccia d’acqua soffiata dal maestro vetraio di Murano Simone Cenedese. In essa i 4 elementi, acqua, aria, terra e fuoco, si fondono per creare un’opera d’arte dall’alto valore simbolico. Quel che forse non tutti sanno è che la terra al suo interno ogni anno viene da un angolo diverso – e fortemente significativo – del Pianeta. Quest’anno la “goccia” è custode della terra proveniente dal monte Ararat, come simbolo di speranza e di rinascita dopo un periodo, che vogliamo sperare stia terminando, di forte sofferenza.
L’Ararat, il più alto monte della Turchia orientale (5.137 metri), è di fatto un vulcano coperto dai ghiacci ed è il luogo leggendario dove, secondo la tradizione, si sarebbe incagliata l’arca di Noè alla fine del diluvio universale. Per tale ragione questa montagna è un territorio denso di significati simbolici per molte culture e religioni. La calotta glaciale del monte Ararat si sta ritirando in maniera significativa e rischia in pochi decenni di sparire come ha raccontato all’evento di presentazione del premio l’esploratore veneziano Giancarlo Gusmaroli, di ritorno dalla sua missione sul monte Ararat nell’ambito di #climbthemed #hugthemed, il progetto che lo porterà a raggiungere tutte le vette più alte dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
I cambiamenti climatici sono al centro dell’attenzione e della narrazione del Green Drop Award. Infatti il 9 settembre, insieme al Green Drop Award 2022, Green Cross Italia assegnerà un riconoscimento speciale al film fuori concorso “Siccità” di Paolo Virzì per aver “assunto la grande responsabilità di esporre un tema così devastante e di incredibile attualità, e per l’impegno della produzione, la Wildside, che anche in questo film ha voluto essere meticolosamente rispettosa dell’ambiente e degli impatti della lavorazione sul clima”.
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