“L’industria europea del riutilizzo è molto vivace: negli ultimi anni sono state lanciate numerose nuove soluzioni di imballaggio riutilizzabili in tutti i settori in esame: asporto, vendita al dettaglio ed e-commerce. Tuttavia, per garantirne lo sviluppo e la scala, queste soluzioni devono essere supportate da legislatori, produttori, consumatori e investitori”. La sintesi di Zero Waste Europe, la rete europea che sostiene l’eliminazione dei rifiuti in toto e le pratiche necessarie per giungere a questo ambizioso obiettivo, si ritrova nella prima edizione dell’European Reuse Barometer, lo strumento messo in atto per analizzare in modo innovativo lo stato dell’arte del riutilizzo.
Nelle 73 pagine del report che viene affiancato al lancio del barometro si evidenzia la rapida espansione del settore in tutta Europa, con significativi progressi nelle soluzioni di imballaggio riutilizzabili, e risultati promettenti per il futuro della sostenibilità. Ma con un necessario ammonimento da parte di Zero Waste Europe: “nonostante la crescita promettente, il settore del riutilizzo richiede un’azione coordinata”. Ecco quel che c’è da sapere.
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I risultati chiave del report ZWE sul riutilizzo
Uno dei principali risultati del barometro è il forte coinvolgimento dei consumatori: ben il 78% delle soluzioni analizzate ha registrato tassi di reso superiori al 75%. Questo indica non solo un interesse crescente per il riutilizzo, ma anche un impegno attivo da parte dei consumatori. Tuttavia, come già accennato, il rapporto sottolinea l’urgenza di supporto legislativo e investimenti finanziari per affrontare sfide come i costi operativi elevati e la competizione con gli imballaggi monouso.
Le raccomandazioni principali includono:
- aumento del coinvolgimento dei consumatori: campagne di sensibilizzazione mirate possono educare il pubblico sui benefici degli imballaggi riutilizzabili. D’altra parte è cruciale che i governi incentivino questa transizione attraverso politiche restrittive sugli imballaggi monouso.
- quadri politici ambiziosi: definire politiche chiare e incentivi per promuovere il riutilizzo è fondamentale per stimolare nuovi modelli di business e investimenti. Molti consigli comunali stanno già sviluppando strategie per ridurre i rifiuti, ma è necessario un impegno più sistematico.
- collaborazione tra stakeholder: la transizione a modelli di imballaggio riutilizzabili richiede una sinergia tra aziende, enti pubblici e ONG. Creare infrastrutture condivise e ottimizzare i processi logistici sono scelte che possono ridurre i costi e facilitare l’adozione su larga scala.
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Non si possono più negare i vantaggi del riutilizzo
I modelli di riutilizzo offrono numerosi vantaggi sia ambientali che economici. È indubbio, in ogni caso, che affinché tali vantaggi siano evidenti – e innegabili – il successo del riutilizzo dipende dalla capacità di raggiungere una scala significativa. Fino a quando, come sostiene da tempo Zero Waste Europe, non si uscirà dall’angusto recinto delle buone pratiche. “C’è anche una crescente domanda di praticità che mette pressione sullo sviluppo degli imballaggi e richiede la progettazione di nuovi sistemi innovativi: la ricerca sui consumatori ha indicato che anche se l’85% delle persone desidera acquistare prodotti in imballaggi riutilizzabili, solo il 16% si impegna effettivamente con tali sistemi” si legge nella prima edizione del barometro sul riutilizzo lanciata da Zero Waste Europe.
Il passaggio da modelli di imballaggio monouso a riutilizzabili, infatti, richiede nuovi processi, nuove interfacce digitali, nuove soluzioni di ritiro, ad esempio nel settore della vendita al dettaglio o dell’e-commerce. “Gli stakeholder degli imballaggi riutilizzabili – come viene riportato nel report – affrontano la doppia sfida di dover non solo sviluppare i propri prodotti (ad esempio progettare imballaggi buoni, durevoli e rispettosi dell’ambiente), ma anche costruire un’intera infrastruttura di distribuzione e logistica inversa allo stesso tempo. Per ridurre i costi di transizione ostacolati dal passaggio dagli imballaggi monouso a quelli riutilizzabili, le parti interessate al riutilizzo – siano esse aziende, organizzazioni pubbliche, città, comuni, ONG – dovrebbero allineare le forze e lavorare insieme per creare pool e infrastrutture di imballaggi condivisi per massimizzare l’efficienza e le economie di scala”.
Serve, insomma, un cambio di passo condiviso. “Attraverso la cooperazione e l’armonizzazione – scrive ancora ZWE – i marchi possono non solo abbattere i costi, ma anche attrarre consumatori sempre più sensibili alle tematiche ambientali. Solo così il riutilizzo potrà diventare un pilastro fondamentale della sostenibilità in Europa”. Affrontando queste aree critiche, l’European Reuse Barometer mira ad accelerare la transizione verso un sistema di riutilizzo che non sia solo più sostenibile ma anche economicamente sostenibile in tutta Europa.
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