Che la sostenibilità passi anche dalle tecnologie green è indubbio. Ecco perché la nuova iniziativa dell’Unione Europea rivolta alle industrie, ai governi e agli investitori è un ulteriore passo in avanti, in attesa di comprendere la direzione che vorranno intraprendere le nuove istituzioni europee – con la Commissione europea ancora impantanata all’esame del Parlamento. Di certo, per chi è impegnato nello sviluppo di tecnologie pulite per grandi impianti industriali o nel campo dell’agricoltura e dell’allevamento, la nuova piattaforma INCITE rappresenta un’opportunità preziosa.
Lanciata il 15 ottobre dal Centro comune di ricerca della Commissione Europea, INCITE (che sta per Innovation Centre for Industrial Transformation and Emissions) è uno spazio pubblico per la condivisione di dati su tecnologie innovative, a zero emissioni di carbonio, che dovranno contribuire alla transizione verso un’industria più sostenibile e circolare. Questa piattaforma è pensata per agevolare la collaborazione tra industrie, decisori politici e investitori, con l’obiettivo di supportare la decarbonizzazione e ridurre l’inquinamento ambientale in Europa.
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Una piattaforma trasparente per tecnologie all’avanguardia?
INCITE è parte integrante della revisione della direttiva sulle emissioni industriali ed è progettata per facilitare l’adozione di tecnologie in grado di migliorare le prestazioni ambientali del settore industriale. Si distingue per offrire una piattaforma informativa trasparente, accessibile a industrie, fornitori di tecnologie, autorità e istituzioni finanziarie, per consultare dati su tecnologie in fase di sviluppo o già in uso.
INCITE raccoglie dati essenziali sulle tecnologie innovative in settori come la produzione di acciaio, cemento e prodotti chimici. Gli utenti possono consultare i dati attraverso elenchi, mappe e tabelle interattive, utilizzando filtri per settore, tipologia di tecnologia, paese e livello di maturità tecnologica. La piattaforma facilita così il dialogo tra le parti interessate e contribuisce a una diffusione mirata delle tecnologie pulite in Europa.
Il sito di INCITE (raggiungibile qui) è colorato e accattivante, anche se al momento è un po’ spoglio e l’unica lingua utilizzata è l’inglese. Per cominciare, sulla piattaforma sono disponibili circa 20 tecniche esemplificative provenienti da progetti in corso finanziati dall’Unione europea. Tra gli esempi menzionati ci sono progetti di cattura e stoccaggio del carbonio nei settori del cemento e della calce, forni ibridi nell’industria del vetro e progetti per il trattamento dei PFAS nelle acque reflue.
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Supportare l’innovazione, ma con un grosso dubbio
Ed è proprio su quest’ultimo punto che sorge un grosso dubbio. Chi decide quali sono le tecnologie realmente green? La domanda sorge spontanea se si pensa che nelle 20 tecniche esemplificative è menzionata la ccs, cioè la cattura e lo stoccaggio del carbonio, la contestata tecnologia che, promossa soprattutto dall’industria fossile, punta a ridurre le emissioni di anidride carbonica sotterrando quest’ultima. Nonostante se ne parli da decenni, e siano state spese notevoli somme su di essa, finora i risultati sono stati ampiamente soddisfacenti. Dov’è l’innovazione in questo caso? E quali sono i reali benefici ambientali?
Al netto della tara che va fatta per ogni tecnologia, INCITE fornisce comunque risorse chiave per:
- Promuovere la collaborazione tra industria e stakeholder per accelerare l’adozione delle tecnologie.
- Supportare le autorità nazionali nel concedere autorizzazioni agli impianti che adottano tecnologie innovative.
- Informare gli attori della finanza sostenibile sugli investimenti più promettenti nel campo delle tecnologie verdi.
È in quest’ottica di collaborazione che va visto lo spunto più interessante della nuova piattaforma UE. Mentre bisognerà continuare a monitorare l’inserimento delle tecnologie indicate come “più pronte”, per evitare l’ennesimo caso di greenwashing. Un errore che nessuno può permettersi: gli Stati membri, la stessa UE e il mondo intero.
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