Quando si parla di economia circolare ci si concentra spesso sulle buone pratiche, individuali o aziendali, senza concentrarsi adeguatamente sulla complessità delle filiere. Con gli elettrodomestici, ad esempio, si ha una conferma di tale assunto. O si parla dei consumi energetici delle singole persone o delle efficienze dei singoli prodotti; o si parla del numero di acquisti in un anno o degli incentivi governativi per favorirne la produzione; o si parla dell’ecodesign per migliorare le prestazioni ambientali o delle modailità per favorire riparazione e riutilizzo. E così via.
E se invece si parlasse di tutti questi aspetti, senza tralasciarne neanche uno, dando voce allo stesso modo a chi consuma e a chi produce, a chi acquista e a chi vende? E’ quello che ci proponiamo di fare con questo Speciale Elettrodomestici. Applicare i principi dell’economia circolare a questo settore è cruciale e, forse, più “difficile” rispetto ad altri settori dove questo compito è diffuso da più tempo, comer ad esempio il tessile.
Le potenzialità circolari del settore, a nostro avviso, sono notevolissime ed esplorate finora solo in parte. Si tratta, a nostro avviso, di un percorso da intraprendere immediatamente, considerando che, come raccontiamo nei pezzi all’interno di questo Speciale, la filiera italiana degli elettrodomestici ha una potenza economica notevole: costituisce da sola l’1% del Prodotto Interno Lordo , con un valore aggiunto di 20,1 miliardi di euro, un fatturato di 114 miliardi di euro e oltre 505mila persone occupate. Allo stesso tempo la filiera degli elettrodomestici è in forte difficoltà dal Covid, proseguita poi con gli effetti della guerra in Ucraina.
Per uscirne, dando un contributo immediato alla produzione industriale e al portafoglio delle persone nonché a una maggiore sostenibilità, non sarebbe il caso di rivolgersi in maniera diffusa all’economia circolare?
Con questo auspicio vi lasciamo alla lettura di questo Speciale, rinnovando come sempre l’invito a inoltrarci spunti, critiche e contributi. Buona lettura.
Andrea Turco
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