L’intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare il settore energetico nel prossimo decennio, anzi già pure questo decennio in corso. Ma questa trasformazione, che appare ormai quasi inevitabile dato il crescente ricorso all’IA in ogni ambito produttivo, può ancora essere indirizzata in senso positivo. Perché, in un modo solo apparentemente controintuitivo, l’aumento della domanda di energia elettrica dai data center di tutto il mondo può sbloccare al contempo opportunità significative per tagliare i costi, migliorare la competitività e ridurre le emissioni.
A dirlo è un nuovo e ampio report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE): il rapporto Energy and AI offre l’analisi globale più completa e basata sui dati fino ad oggi sulle crescenti connessioni tra energia e intelligenza artificiale. Il rapporto si basa su nuovi set di dati e ampie consultazioni con i responsabili politici, il settore tecnologico, l’industria energetica e gli esperti internazionali.
Ricco di grafici e di dati, il report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia è solo il punto di partenza di future analisi. L’AIE infatti ha reso noto che lancerà presto anche un nuovo Osservatorio sui centri di energia, intelligenza artificiale e dati, che raccoglierà i dati più completi e recenti a livello mondiale sul fabbisogno di energia elettrica dell’IA, oltre a tracciare applicazioni AI all’avanguardia nel settore energetico.
Accanto al rapporto, infine, l’AIE ha pubblicato un nuovo agente di intelligenza artificiale per aiutare i lettori a interagire con i suoi risultati. L’agente AI è disponibile sulla pagina web principale del rapporto e risponde alle domande sui contenuti del rapporto in modo semplice e colloquiale.
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I bisogni energetici dell’intelligenza artificiale
Un dato più di tutti mette in evidenza gli smisurati bisogni energetici dell’intelligenza artificiale: soltanto coi progetti dei prossimi 5 anni la domanda di energia elettrica dai data center di tutto il mondo è destinata a più che raddoppiare a circa 945 terawattora (TWh): una quota che da sola è leggermente superiore all’intero consumo di elettricità del Giappone oggi.

Soltanto negli Stati Uniti, che puntano a consolidare il primato sull’intelligenza artificiale, il consumo di energia da parte dei data center è sulla buona strada per rappresentare quasi la metà della crescita della domanda di elettricità tra oggi e il 2030. “Guidata dall’uso dell’intelligenza artificiale – si legge nel report dell’AIE – l’economia statunitense è destinata a consumare più elettricità nel 2030 per l’elaborazione dei dati rispetto alla produzione di tutti i beni ad alta intensità energetica combinati, tra cui alluminio, acciaio, cemento e prodotti chimici. Nelle economie avanzate, si prevede che i data center spingono oltre il 20% della crescita della domanda di elettricità da qui al 2030, riportando il settore energetico in quelle economie su un piano di crescita dopo anni di stagnazione o di calo della domanda in molti di loro”.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia per soddisfare questo crescente bisogno si ricorrerà in buona parte alle energie rinnovabili e al gas.
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Le incertezze da dipanare
“L’intelligenza artificiale è una delle più grandi storie nel mondo dell’energia oggi. Ma fino ad ora i responsabili politici e i mercati non avevano gli strumenti per comprendere appieno gli impatti ad ampio raggio”, ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE. “L’intelligenza artificiale è uno strumento, potenzialmente e incredibilmente potente, ma dipende da noi – le nostre società, governi e aziende – saperlo usare”.
Quel che è certo è che il futuro dell’intelligenza artificiale sarà anche il futuro dell’energia, e viceversa. Nel report, inoltre, si sottolineano le significative incertezze che rimangono, e che qui elenchiamo:
- le prospettive macroeconomiche che finiranno per influire sul ricorso all’IA: ad esempio la guerra commerciale mossa dagli Usa nei confronti della Cina potrebbe ulteriormente aumentare l’affidamento all’intelligenza artificiale da parte dei due colossi, in modo da provare a sopperire ad eventuali carenze di forniture;
- la rapidità con cui l’IA sarà adottata, che dipenderà anche dallo sviluppo tecnologico di un settore che appare agli albori di una crescita e che però potrebbe essere bloccata, nel caso si sostituisca fin troppo al lavoro manuale;
- quanto diventerà capace e produttiva l’intelligenza artificiale, cioè fino a quando si potrà spingere sull’acceleratore e quando comincerà l’inevitabile fine della crescita;
- il miglioramento dell’efficienza, considerato che finora l’IA è particolarmente energivora;
- il rischio di strozzature nelle forniture energetiche, considerata la concentrazione dei data center in un dato luogo.

L’intelligenza artificiale potrebbe intensificare alcuni problemi di sicurezza energetica mentre aiuta ad affrontarne altri, secondo il rapporto. Gli attacchi informatici alle aziende energetiche, ad esempio sono triplicati negli ultimi quattro anni e sono diventati più sofisticati grazie all’IA. Allo stesso tempo, l’IA sta diventando uno strumento fondamentale per le aziende energetiche per difendersi da tali attacchi. Un’altra preoccupazione per la sicurezza energetica riguarda l’espansione della domanda di minerali critici utilizzati nelle apparecchiature dei data center che alimentano l’IA (ne avevamo scritto qui).
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Le conseguenze climatiche dell’intelligenza artificiale
Mentre al momento l’aumento della domanda di energia elettrica per i data center sta aumentando le emissioni di gas serra, nel prossimo futuro questo aumento potrebbe potenzialmente essere compensato da riduzioni delle emissioni consentite dall’IA. Inoltre, poiché l’intelligenza artificiale diventa sempre più parte integrante della scoperta scientifica, il rapporto dell’AIE rileva che potrebbe accelerare l’innovazione nelle tecnologie energetiche come le batterie e il solare fotovoltaico.
Secondo il rapporto, i Paesi che vogliono beneficiare del potenziale dell’IA devono valutare rapidamente nuovi investimenti nella produzione di energia elettrica e nelle reti (come dimostra il caso della penisola iberica), migliorare l’efficienza e la flessibilità dei data center e rafforzare il dialogo tra i responsabili politici, il settore tecnologico e l’industria energetica.
Il rapporto fa parte del lavoro più ampio dell’Agenzia Internazionale dell’Energia che analizza i legami sempre più profondi tra energia e intelligenza artificiale. Si basa sulla Conferenza globale sull’energia e l’intelligenza artificiale che l’AIE ha ospitato nel dicembre 2024 – la più grande conferenza su questo argomento fino ad oggi – e sui recenti contributi dell’Agenzia che risalgono allo scorso febbraio.
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