giovedì, Novembre 6, 2025

Meno oneri per le imprese, così la Commissione semplifica anche la tassonomia UE

Per rafforzare la competitività dell’UE, preservando allo stesso tempo gli obiettivi climatici e ambientali, la Commissione ha adottato un atto delegato che modifica la tassonomia, cioè il sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili. Le modifiche dovranno passare dal Consiglio e dal Parlamento

Andrea Turco
Andrea Turco
Giornalista glocal, ha collaborato per anni con diverse testate giornalistiche siciliane per poi specializzarsi su ambiente, energia ed economia circolare. Redattore di EconomiaCircolare.com. Per l'associazione A Sud cura l'Osservatorio Eni

Nuovo passo in avanti verso la semplificazione del Green Deal o, se volete, verso la deregolamentazione: la Commissione europea ha adottato una serie di misure per semplificare l’applicazione della tassonomia dell’UE, cioè il sistema di classificazione delle attività e degli investimenti economici considerati sostenibili. Ciò ridurrà gli oneri amministrativi per le imprese dei 27 Stati membri dell’UE. Il ritornello della Commissione diretta da Ursula von der Leyen è sempre lo stesso: la semplificazione avviene, si legge nel comunicato stampa, “rafforzando in tal modo la competitività dell’UE e preservando nel contempo gli obiettivi climatici e ambientali fondamentali”.

Ma è davvero così? Intanto c’è da chiarire che le modifiche annunciate sono state adottate sotto forma di un atto delegato che modifica gli atti delegati in materia di informativa sulla tassonomia, clima e ambiente. La Commissione aveva pubblicato il progetto di atto delegato nel febbraio 2025 nell’ambito del pacchetto “Omnibus I”, consentendo ai portatori di interessi di fornire un riscontro. E, come già avvenuto altre volte e per altri atti, il risultato è tutto a favore delle piccole e medie imprese, che costituiscono più del 96% delle imprese esistenti in territorio europeo.

Parlamento UE
Fonte: Canva

L’atto delegato sarà ora trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio per il loro controllo. Le modifiche si applicheranno una volta terminato il periodo di controllo di quattro mesi, prorogabile di altri due mesi. Le misure di semplificazione stabilite nell’atto delegato sulla tassonomia si applicheranno dunque a decorrere dall’1 gennaio 2026 e copriranno l’esercizio finanziario 2025. Tuttavia le imprese hanno la possibilità di applicare le misure a partire dall’esercizio finanziario 2026 se lo ritengono più conveniente.

Leggi anche: Le azioni della Commissione per accelerare la transizione verso l’economia circolare

Cosa prevede la semplificazione sulla tassonomia UE

Va ricordato che il regolamento sulla tassonomia è entrato in vigore nel 2020 e i suoi obblighi di comunicazione si applicano dal 2022. “Fornendo un punto di riferimento comune per la sostenibilità per le società finanziarie e non finanziarie – ricorda la Commissiona –  la tassonomia sostiene gli investimenti che contribuiscono a una transizione sostenibile dell’economia dell’UE, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”. Eppure, nonostante gli annunci, aver voluto semplificare proprio l’atto delegato su clima e ambiente – che tanta fatica e tante polemiche aveva suscitato negli scorsi anni – vuol dire proprio rinnegare il passato prossimo. Nonostante i difetti che aveva quell’atto, che già era frutto di un evidente compromesso – basti pensare all’inserimento non privo di polemiche del gas e del nucleare tra le attività da considerarsi economicamente sostenibili -, quel testo è stato visto ulteriormente al ribasso.

Le principali misure di semplificazione comprendono: 

  • Le società finanziarie e non finanziarie sono esentate dal valutare l’ammissibilità alla tassonomia e l’allineamento per le attività economiche che non sono finanziariamente rilevanti per la loro attività. Per le società non finanziarie, le attività sono considerate irrilevanti se rappresentano meno del 10% delle entrate totali, delle spese in conto capitale (CapEx) o delle spese operative (OpEx) di una società. La riduzione di tale onere amministrativo andrà a vantaggio delle imprese, consentendo loro di concentrarsi sulla rendicontazione e sul finanziamento delle loro attività principali e sul modo in cui ciò contribuisce ai loro sforzi di transizione.
  • Inoltre le società non finanziarie sono esentate dal valutare l’allineamento alla tassonomia per l’intera spesa operativa quando essa è considerata irrilevante per il loro modello aziendale.
  • Per le società finanziarie, gli indicatori chiave di prestazione come il Green Asset Ratio (GAR) per le banche sono semplificati e viene loro concessa la possibilità di non segnalare i KPI della tassonomia dettagliati per due anni.
  • I modelli di comunicazione della tassonomia sono semplificati riducendo il numero di dataset segnalati del 64% per le società non finanziarie e dell’89 % per le società finanziarie.
  • I criteri per “non arrecare un danno significativo” – il principio DNSH, Do Not Significant Harm – alla prevenzione e alla riduzione dell’inquinamento connessi all’uso alla presenza di sostanze chimiche sono semplificati.

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Per maggiori info si possono consultare le FAQ sul sito della Commissione, dove sono anche riportati alcuni esempi di modelli riveduti alla luce delle semplificazioni. 

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