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Bentrovate e bentrovati alla ventottesima rassegna internazionale a cura di EconomiaCircolare.com. Molta economia circola oggi in menù. Dai rifiuti alimentari – visti dal punto di vista normativo e da quello dell’innovazione tecnico scientifica – all’obsolescenza programmata, dalle responsabilità dei supermarket nell’inquinamento da plastica ai progressi globali verso un’economia meno lineare. E poi intelligenza artificiale, logistica, fast fashion.
Buona lettura.
MICROSOFT SPEGNE WINDOWS 10:
400 MILIONI DI PC VERSO LA DISCARICA ELETTRONICA
Il 14 ottobre Microsoft terminerà il supporto gratuito a Windows 10, rendendo obsoleti 400 milioni di dispositivi che non potranno passare a Windows 11. L’iniziativa, che coincide con la Giornata internazionale dei rifiuti elettronici, rischia di generare oltre 700 milioni di kg di rifiuti. Attivisti e organizzazioni internazionali chiedono che l’UE imponga aggiornamenti software di almeno 15 anni per contrastare l’obsolescenza programmata.
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ECONOMIA CIRCOLARE AL RALLENTATORE: IL MONDO CONSUMA TROPPO E RICICLA POCOUn quarto della popolazione mondiale consuma oltre metà delle risorse globali, mentre il 25% più povero ne usa solo il 6%. Un cittadino del Lussemburgo consuma 56 volte più materiali rispetto a uno afghano. E nonostante l’adozione crescente di politiche sull’economia circolare, il mondo è ancora lontano da un utilizzo sostenibile delle risorse. Una riflessione del Systems Change Lab guidato dal World Resources Institute (WRI).
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DA RIFIUTO A RISORSA: GLI STRUMENTI UNECE PER UN’ECONOMIA CIRCOLARE GLOBALELa United Nations Economic Commission for Europe (UNECE) propone un insieme di strumenti per trasformare i rifiuti in risorse, supportando una transizione equa e sostenibile. I Centri Internazionali di Eccellenza promossi da UNECE aiutano i paesi, inclusi quelli del Sud globale, ad adottare standard per la gestione sostenibile delle risorse. Attraverso quadri normativi come UNFC, UNRMS e il Protocollo di Trasparenza ONU, si punta a integrare le risorse secondarie nelle politiche nazionali e nelle catene del valore. Digitalizzazione e passaporti di prodotto completano il quadro, promuovendo tracciabilità, efficienza e circolarità a livello globale.
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DIRETTIVA RIFIUTI UE: PASSI AVANTI SU CIBO E TESSILI,MA ZERO WASTE AVVERTE “TROPPO POCO, TROPPO TARDI”EZero Waste Europe accoglie con riserva le nuove misure UE contro lo spreco alimentare e tessile. Apprezza l’introduzione di obiettivi di riduzione per il 2030 e l’obbligo di responsabilità estesa per i produttori tessili, ma critica la mancanza di ambizione. La riduzione per l’industria alimentare è limitata al 10%, e per i tessili mancano obiettivi vincolanti su riuso e riciclo. Una riforma giudicata tardiva e insufficiente per allinearsi agli obiettivi climatici europei.
Leggi sul sito di Zero Waste Europe |
IL POTERE SPRECATO DEI SUPERMERCATINELLA LOTTA CONTRO L’INQUINAMENTO DA PLASTICABreak Free From Plastic ha pubblicato il primo audit globale dei supermercati: su 247 rivenditori in 27 paesi, la maggior parte adotta misure minime contro l’inquinamento da plastica, salvo dove imposte per legge. Solo il 14% offre alimenti sfusi e l’11% ha eliminato sacchetti per frutta e verdura. L’iniziativa mostra che azioni efficaci esistono, ma sono scarsamente diffuse. I supermercati devono agire ora, senza attendere nuove leggi.
Leggi sul sito di Break Free From Plastic |
PLASTICA, PROFITTO E PROPAGANDA:IL MANUALE DELL’INDUSTRIA PER NEGARE LA CRISISaabira Chaudhuri – giornalista e autrice di libro Consumed: How Big Brands Got Us Hooked on Plastic – in questa intervista denuncia le tattiche con cui l’industria della plastica ha ritardato ogni riforma significativa: spaventare sui prezzi, diffondere soluzioni illusorie e spostare le colpe sui consumatori. La cultura della “comodità” è stata costruita artificialmente: il riuso era la norma prima degli anni ’50. Tornare a un sistema più durevole e standardizzato è possibile, ma serve ripensare il consumo stesso e ridurre l’influenza delle aziende sulla percezione pubblica.
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DA RIFIUTI ALIMENTARI A PRODOTTI CHIMICI:NASCE L’INDUSTRIA BIOELETTRICA DELLA FERMENTAZIONEUn team dell’Ohio State University ha dimostrato che dare una scossa elettrica ai rifiuti alimentari accelera la fermentazione e aumenta la produzione di sostanze chimiche utili come etanolo, acetone e butanolo. Usando due specie di batteri in sinergia e basse tensioni elettriche, la resa aumenta sensibilmente. Questo metodo potrebbe ridurre l’uso di combustibili fossili e dare nuova vita agli scarti dell’industria alimentare.
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L’INDUSTRIA TESSILE EUROPEA CONTRO SHEIN, TEMU E ALIEXPRESSLe principali federazioni tessili europee chiedono alla Commissione UE un intervento urgente contro l’ultra-fast fashion, denunciando concorrenza sleale, dumping ambientale e sfruttamento del lavoro. Accusano piattaforme come Shein, Temu e AliExpress di inondare il mercato con 4,5 miliardi di pacchi l’anno. I firmatari esigono l’abolizione immediata dell’esenzione doganale sotto i 150€, sanzioni severe e rappresentanza legale obbligatoria per gli operatori extra-UE.
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TRASPORTI GLOBALI E CRISI CLIMATICA:LE IMPRESE ESITANO, MA LE SOLUZIONI GIÀ ESISTONOIl settore logistico genera oltre il 7% delle emissioni globali di gas serra, ma meno del 25% delle aziende ha un piano efficace per ridurle. Un’indagine McKinsey mostra che, sebbene ci sia forte interesse per soluzioni green, mancano investimenti concreti. Tra ostacoli: tecnologie non mature, infrastrutture assenti e incertezza regolatoria. Eppure, soluzioni esistono già: reti ottimizzate, trasporto intermodale, magazzini autosufficienti. Serve agire ora per ottenere vantaggi competitivi e ambientali.
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“RESMEARCH”: LA NUOVA SCIENZA TOSSICA GENERATA DALL’IA PER SOSTENERE INTERESSI AZIENDALILa capacità dell’intelligenza artificiale di generare testi scientifici in poche ore espone la società al rischio di “resmearch” (research + smear, manipolazione): studi apparentemente credibili, ma pensati per sostenere interessi aziendali. Il fenomeno non è nuovo ma oggi è più economico e veloce. Serve una riforma del peer review e maggiore trasparenza per proteggere la credibilità della scienza.
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