Aureli
- Profit
- Modello produttivo circolare
- B2C
- B2B
SOCIETÀ AGRICOLA
RECUPERO DI SOTTOPRODOTTI PER PRODUZIONI ALIMENTARI E BIOGAS
L'Aureli Mario S.S. agricola dei F.lli Aureli nel 2018 ha compiuto 50 anni di esercizio e nasce dall’idea imprenditoriale di Mario Aureli quale semplice azienda di coltivazione e lavaggio di ortaggi della Piana del Fucino. È un'azienda a carattere familiare costituita dai coniugi Mario e Rosanna Aureli, attualmente gestita dai tre figli Walter, Alessandro e Andrea. Walter Aureli gestisce la produzione industriale, Ricerca e Sviluppo, l’Assicurazione Qualità ed il settore delle energie rinnovabili mentre Andrea Aureli ha la gestione della coltivazione e dei Reparti Fresco e IV gamma. Alessandro Aureli ha la gestione amministrativa e commerciale dell’azienda.
Appena nata, nel 1968, l’azienda vendeva il prodotto grezzo, già dopo il primo anno di attività è stata implementata l’attività, creando il primo centro di condizionamento del Fucino, dove si è incominciato a produrre carote fresche in busta e alla rinfusa.
Spinti da una visione lungimirante della proprietà, si è arrivati nel tempo, alla trasformazione dei prodotti aziendali e all'organizzazione della produzione secondo la metodologia “dell’economia circolare”. Nel 1990 Aureli incomincia questa nuova l’avventura lanciando sul mercato il primo succo di carota italiano 100% prodotto nel Fucino, direttamente dal recupero degli “scarti” di lavorazione. Il succo conquista da subito i mercati del nord Europa grazie alle caratteristiche organolettiche della materia prima coltivata nella fertile vallata dell’antico lago del Fucino. Oggi produce:
- Carote fresche;
- Prodotti di IV gamma;
- Succhi di vegetali;
- Puree vegetali;
- Prodotti disidradati come farine ed essiccati di vegetali;
- Panature di vegetali;
- Liquore Mama Carrot.
Dagli anni 2000 Aureli incomincia attivamente la sua avventura nell’export, conquistando svariati mercati annoverando ad oggi oltre 60 Paesi esteri quale importanti sbocchi di mercato. Ma le sfide non finiscono in quanto alla fine di tutti questi processi di trasformazione, gli scarti inutilizzabili ai fini di produzioni alimentari, sono immessi in un imponente impianto a Bio Masse per la produzione di energia: energia elettrica nonché recupero di energia termica. L'ultimo passaggio è il recupero dello scarto degli ortaggi fermentati – digestato - che è un valido concime naturale per le coltivazioni Aureli.
Aureli inizia l’avventura della “trasformazione” lanciando sul mercato il primo succo di carota italiano 100% prodotto nel Fucino, direttamente dal recupero degli “scarti” di lavorazione, seguito da nuovi prodotti derivanti dal recupero dei cosiddetto scarti di lavorazione: pezzetti di carota, opportunamente torniti e forgiati diventano le BABY-CARROT, carotine snack da gustare come salutare spuntino giornaliero. Un’altra sfida attende Aureli negli anni 2000. La copiosa produzione di succhi ma anche di puree, comporta una consequenziale massiccia produzione di polpa che, lungi dal divenire un problema di smaltimento, si trasforma in un’altra illuminante opportunità imprenditoriale attraverso la sua essiccazione e trasformazione in farina di ortaggio con le applicazione più nobili, in primis quale ingrediente gluten-free per un settore che aveva disperato bisogno di prodotti naturali.
Aureli è una realtà a circuito chiuso, ha eliminato la parola scarto/rifiuto dal proprio vocabolario. Ha un impianto di Biogas che per mezzo di due digestori anaerobici, alimenta un cogeneratore che attraverso un alternatore produce elettricità. Si tratta di un impianto da 1000 KW/H alimentato esclusivamente da biomassa di origine vegetale. Nello specifico, l’alimentazione è costituita da sottoprodotti dell’azienda e viene integrata con delle colture dedicate. Queste sono molto importanti perché consentono di operare la giusta rotazione agronomica. L’energia elettrica prodotta la rende autonoma al 100% mentre il recupero del calore abbassa del 25% il fabbisogno di energia termica da produrre. Infine, lo scarto degli ortaggi fermentati – digestato - essendo un ottimo ammendante, viene usato come concime naturale per le proprie coltivazioni, riducendo del 50% il consumo di fertilizzanti.
L'azienda dispone di due depuratori (chimico-fisico e biologico) per il trattamento dell’acqua che viene riutilizzata nel lavaggio primario dei prodotti grezzi, re-immettendola poi nei canali per l’irrigazione dei campi. Inoltre gli imballaggi, passando attraverso un attività di recupero e riciclaggio, vengono conferiti a società specializzate per l’ottenimento di materie prime secondarie conformi alle specifiche UNIPLAST-UNI 10667.
Annualmente molte risorse vengono investite in Ricerca e Sviluppo, praticando un’agricoltura specializzata, anche attraverso l’utilizzo di droni e trattori con GPS a guida automatica, questo permette di fornire alla pianta solo ciò di cui ha bisogno e nella giusta quantità.
Con uno sguardo al futuro, l’azienda Aureli sempre attenta alle nuove tecnologie, ha la volontà e la potenzialità di dotarsi di un impianto di biometano attraverso la raffinazione del Biogas, con lo scopo di produrre Metano puro al 98%, ciò consentirebbe all’azienda di coprire il restante fabbisogno del 75% di energia termica e l’ulteriore 50% di ammendante. In cantiere c'è anche la sostituzione dell’intero parco dei mezzi aziendali con mezzi alimentati a Biometano, raggiungendo l’indipendenza da qualsiasi fonte fossile.
Lo scopo di Aureli è arrivare all’autosufficienza da fonti rinnovabili :
100% di copertura del fabbisogno di energia elettrica;
100% di copertura del fabbisogno di concime;
100% di copertura del fabbisogno di energia termica;
100% di copertura del fabbisogno di alimentazione per autotrazione.
Tra i progetti su cui l’azienda sta lavorando, ce ne è uno particolarmente ambizioso: ricavare biopolimeri dal sottoprodotto vegetale. Prodotti organici con i quali costruire innumerevoli oggetti tra cui gli imballaggi, per eliminare plastiche e derivati da petrolio.
L’azienda, da sempre sensibile alle problematiche energetiche, studiando attentamente il suo impegno in materia, ha deciso di dotarsi di un impianto di energia da fonte rinnovabile e nel 2010 ed ha costruito un impianto di Biogas tra i più efficienti e tecnicamente avanzati. Attraverso il suo impianto di Biogas, risparmia annualmente circa 8.000 TEP (Tonnellate Equivalenti Petrolio) pari a circa 320 autotreni di petrolio, circa uno al giorno.
La mission è quella di fare prodotti di alta qualità, per fare ciò l’impresa investe una importante quota del fatturato in Ricerca e Sviluppo collaborando con partner scientifici di importante livello mondiale. I prodotti Aureli sono frutto di studi e ricerca, vincendo premi nazionali, come "Abruzzo Green 2013" di Confindustria ed "Economie Circolari Legambiente", e internazionali: le panature hanno vinto il terzo premio all’Innovation Award del Fruit Logistica 2014 mentre l’ultimo nato in casa Aureli, il “Liquore Mama Carrot” ha vinto il primo premio nella categoria Innovation Award al SIAL di Parigi del 2016, con riconoscimento anche sul giornale “Le Figaro’” per la difficoltà dell’innovazione nel segmento “liquori”.
Anni di lavoro che gli hanno permesso di acquisire molte certificazioni di Qualità nazionali e internazionali come ad esempio GLOBAL GAP, BIO, JAS, NOP, FDA, IFS, eccetera. Un marchio di qualità “Indicazione Geografica Protetta" (IGP) a tutela, a livello comunitario, l'indicazione di origine della carota e della patate del “Fucino”. In ultimo la Certificazione doganale AEO (Authorized Economic Operator) che certifica, una situazione di affidabilità specifica di un particolare soggetto nei confronti delle autorità doganali e fa parte delle nuove procedure di informatizzazione nei rapporti tra soggetti privati e autorità incaricate delle attività di controllo nel commercio internazionale.
L'azienda esporta in più 50 paesi esteri e in tutti i cinque continenti, vantando di aver fornito gli ingredienti del primo succo ACE della storia in Giappone agli inizi anni ’80.