Sfregola
- Modello produttivo circolare
- B2B
SACCHI PER I RIFIUTI
PRODUZIONE DI SACCHI CON MPS DA SCARTI INDUSTRIALI
La storia della Sfregola Materie Plastiche (SMP) inizia nel lontano 1963 grazie a Cosimo Damiano Sfrecola. Oggi a muovere le fila della società ci sono i fratelli Damiano e Gianluca, terza generazione della famiglia Sfrecola.
Nel corso degli anni, l'azienda ha diversificato la produzione per offrire maggiori servizi mantenendo inalterata la cura della lavorazione. L'azienda produce, avvalendosi delle tecnologie più avanzate, sacchi in polietilene e biodegradabili e compostabili di qualsiasi spessore, dimensione, colore e profumazione confezionate in rotoli a strappo per la raccolta dei rifiuti.
L'azienda punta a differenziarsi dalla concorrenza in quanto la produzione dei sacchi è realizzata con materiale rigenerato proveniente da scarti industriali fornito da un'altra azienda di famiglia, denominata Rigenera. A sua volta, gli scarti di lavorazione della SMP vengono trasformati nuovamente in granuli dalla Rigenera.
La SMP da anni impiega materiale rigenerato ottenuto dalla lavorazione di scarti industriali in polietilene opportunamente trattati. Lo scopo è di ridurre il consumo di Materie Prime Vergini e privilegiare materiali rigenerati. Infatti, gli scarti di lavorazione dei sacchi vengono inviati alla Rigenera per ottenere del materiale rigenerato che grazie alla professionalità degli operatori si riesce ad ottenere un prodotto di ottima qualità. Inoltre, gli scarti di lavorazione dei sacchi biodegradabili e compostabili vengono utilizzati per la produzione di filamenti per stampanti 3D.
Nelle scelte imprenditoriali la famiglia Sfregola predilige investimenti che comportano una riduzione dei consumi energetici, infatti, i nuovi impianti e macchinari che sono stati acquistati hanno la prerogativa del risparmio energetico. Inoltre, nell'azienda sono stati realizzati degli impianti fotovoltaici per la produzione e autoconsumo di energia elettrica.
L'azienda riceve visite scolastiche per sensibilizzare i bambini e i ragazzi alla raccolta differenziata e per far toccare con mano come uno scarto può diventare un nuovo prodotto senza consumare altre materie prime vergini.