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venerdì, Novembre 15, 2024

BIOMETANO. IL VOLO DEL FUTURO

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Redazione EconomiaCircolare.com
[di Rita Missiroli]
Nasce il primo stabilimento in Italia che produce biometano solo a partire dagli scarti della terra. Là, dove il volo delle cicogne indica la genesi di un futuro possibile

Sinossi

È stato inaugurato il 6 giugno scorso a Faenza (RA) , in Emilia-Romagna, il primo impianto in Italia che produce biometano avanzato, così chiamato perché generato a partire esclusivamente da scarti dell’industria agroalimentare: quindi non da rifiuti urbani, e senza sottrarre terreno alle coltivazioni per produrre biogas.
Lo ha realizzato la Caviro, uno dei più grandi gruppi vitivinicoli italiani, tramite la sua società Caviro Extra.
Sorge a fianco dell’Oasi del Cicogne, a sua volta sostenuta dal gruppo. 
Nato dalla riconversione di un preesistente impianto di biogas, lo stabilimento utilizza come materia prima esclusivamente i rifiuti delle industrie agroalimentari del territorio (dalla distillazione al lattiero-caseario, passando per ortofrutta , industria dolciaria e non solo).
Scarti che tramite un processo di digestione anaerobica vengono trasformati in prodotti nobili: biometano (particolarmente puro perché privo di idrocarburi di origine fossile), anidride carbonica – riutilizzabile in molteplici settori (come la produzione di bevande gassate) – , e che così non viene immessa in atmosfera, ma anche fertilizzante naturale per l’agricoltura.
Tornando proprio da dove tutto parte: dalla terra alla terra.
E il cerchio si chiude.

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