[di Massimo Simeone]
I Ciclonauti aiutano a capire che ci può essere un mondo diverso e solidale, un mondo più verde, un mondo più BICI
Sinossi
Se non fosse per la nobiltà d’animo che contraddistingue questo bel gruppo di scalmanati, si potrebbe dire che siamo di fronte a dei “sovversivi”: vogliono andare in bici a lavoro, in vacanza, a fare la spesa, e vogliono aiutare altri a fare la stessa cosa. Basta con l’inquinamento e la puzza di gasolio, solo sgambate e aria nei polmoni.
“Impara l’arte ed insegnala a un altro”, in questo motto è racchiusa tutta la filosofia della ciclofficina del rione Monti a Roma, i Ciclonauti, abili volontari meccanici che aiutano i meno esperti a riparare le bici.
La ciclofficina mette a disposizione i propri attrezzi e i pezzi di ricambio recuperati da vecchie biciclette, sottraendole alle maglie del rifiuto indifferenziato: domeniche passate alle isole ecologiche ad intercettare le persone che vogliono disfarsi delle due ruote, il nonnino del paese lontano che deve ripulire la cantina dalle bici avute in gioventù, quell’amico che deve partire e abbandonare la bici chissà dove.
Le biciclette non si buttano, si riparano! O al massimo si smontano e si recuperano i pezzi per altre compagne in attesa di un po’ di restyling.
E si rientra nel ciclo economico trasformando camere d’aria, copertoni e un pò tutte le parti della bici in qualcosa di indossabile, che siano cinture per i pantaloni, borse, accessori o rivestimenti per divani.
La circolarità delle ruote è proprio uguale all’economia circolare che circonda il mondo delle bici. E dei Ciclonauti.
[ngg src=”galleries” ids=”64″ display=”basic_thumbnail” show_slideshow_link=”0″]