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martedì, Luglio 2, 2024

Dove si buttano pc, tastiere, cuffie e mouse?

L'arrivo della bella stagione può essere il momento giusto per fare spazio in casa, liberando quei cassetti pieni di cavi, mouse, tastiere e altri dispositivi elettrici ed elettronici non più funzionanti. Chiariamo tutti i dubbi sul loro corretto conferimento

Valeria Morelli
Valeria Morelli
Content Manager e storyteller 2.0. Fa parte del network di Eco Connection Media. Si occupa di strategie di comunicazione web, gestione social, consulenza 2.0 e redazione news e testi SEO. Per Green Factor, all’interno dell’ufficio stampa, si occupa delle relazioni istituzionali.

Nell’era digitale, computer, tastiere, cuffie e altri dispositivi per PC si sono trasformati in alleati insostituibili, sia nel contesto lavorativo che domestico. In ufficio, questi strumenti permettono di gestire informazioni, comunicare istantaneamente a livello globale e ottimizzare i flussi di lavoro, risultando fondamentali per il mantenimento della produttività e l’efficienza operativa. A casa, arricchiscono la qualità della vita quotidiana, facilitando l’accesso a intrattenimento, educazione e possibilità di socializzazione in un mondo sempre più connesso. Questa pervasività ha reso i dispositivi elettronici quasi una estensione delle nostre capacità personali, rendendo evidente come la tecnologia abbia ridisegnato profondamente i modelli di interazione sociale e professionale.

Tuttavia, la loro vita utile non è infinita. Quando questi dispositivi cessano di funzionare e non sono più riparabili, è fondamentale garantire che la loro dismissione avvenga in modo responsabile ed ecosostenibile.

Grandi o piccoli, sono tutti RAEE (a fine vita)

Nell’ambito degli uffici, le Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) variano notevolmente in dimensioni e funzioni, ma tutti condividono il destino comune di diventare futuri RAEE una volta esaurito il loro ciclo di vita. Tra gli esempi di AEE di grandi dimensioni tipicamente presenti in un ambiente lavorativo troviamo fotocopiatrici, server di rete e grandi stampanti multifunzione. Questi dispositivi sono essenziali per la gestione quotidiana degli affari, dalla stampa di documenti importanti alla conservazione e al trattamento di grandi volumi di dati. Al contrario, gli AEE di dimensioni medio-piccole includono articoli come computer portatili, smartphone, tablet, cuffie, mini-altoparlanti e piccole stampanti personali. Nonostante le loro differenze in termini di dimensioni e capacità, tutti questi apparecchi sono uniti dalla loro natura elettronica e dalla necessità di essere smaltiti correttamente al termine della loro vita utile per evitare danni ambientali e recuperare materiali preziosi.

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La normativa RAEE e l’importanza del riciclo

I dispositivi elettronici e informatici rientrano, come dicevamo, nella categoria dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). In Italia, come in molti altri paesi europei, la gestione di questi rifiuti è regolamentata per minimizzare l’impatto ambientale e promuovere il recupero di materiali preziosi. Siamo però purtroppo molto indietro rispetto al raggiungimento degli obiettivi di raccolta di 11 kg pro capite visto che navighiamo su una media di 6 kg scarsi.

Per questo è fondamentale ricordare come conferire correttamente tutti i RAEE, prendendo ad esempio i classici dispositivi da ufficio o da studio.

Leggi anche: Perché in Italia la raccolta dei RAEE non decolla?

La normativa “1 contro 1” e “1 contro 0”

Quando si acquista un nuovo dispositivo elettronico, a prescindere che sia per la casa o per l’ufficio, il consumatore può avvalersi della normativa “1 contro 1”. Questo significa che è possibile consegnare al venditore un dispositivo elettronico dismesso senza costi aggiuntivi, a patto che la categoria e le dimensioni siano simili a quelle dell’acquisto. Comprando un nuovo computer, potete dare indietro il vecchio. Così anche per la stampante, la fotocopiatrice, lo scanner, e così via.

Per i dispositivi più piccoli, con dimensioni inferiori ai 25 cm per il lato lungo, si applica la normativa “1 contro 0”. In questo caso, il consumatore può consegnare il proprio dispositivo elettronico dismesso presso i punti vendita che dispongono di appositi contenitori, anche senza effettuare un nuovo acquisto. Infatti, quello che molti cittadini ignorano è che la legge oggi prevede l’obbligo del ritiro per i distributori con superficie di vendita di AEE al dettaglio di almeno 400 metri quadrati (anche quelli per i quali tali dispositivi non siano l’attività prevalente, come un supermercato). Peraltro, anche chi non è soggetto a tale obbligo, potrebbe facoltativamente ritirare gratuitamente i RAEE di piccole dimensioni provenienti dai nuclei domestici e conferiti dai consumatori, senza obbligo di acquisto di nuova apparecchiatura. Potrete in tali casi conferire la piccola cassa bluetooth che non funziona più, le cuffiette, il mouse, il cordless, il cellulare…

Le isole ecologiche: un punto di raccolta fondamentale

Un altro modo efficiente per disfarsi dei propri dispositivi elettronici è portarli alle isole ecologiche. Queste strutture, gestite dai comuni, sono equipaggiate per ricevere una vasta gamma di rifiuti speciali, inclusi i RAEE. Qui, i dispositivi sono raccolti in modo sicuro e avviati ai processi di trattamento e riciclaggio appropriati. Per individuare l’isola ecologica più vicina potete utilizzare app utili (anzi indispensabili!) come Junker. Oltre a tali luoghi fisici, spesso i comuni, consorzi e negozi organizzano raccolte straordinarie periodiche o episodiche su strada.

Un esempio è il pilot sugli eco-point di RENEW che fino a domani, 30 giugno, consentirà a Portello e Campobasso di conferire i RAEE agli ecopoint.

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Foto: Renew Project

Perché non posso buttarli nella differenziata tradizionale né nell’indifferenziata

È importante sottolineare che i dispositivi elettronici non devono essere smaltiti né nella raccolta differenziata di plastica o metalli (anche se sono parzialmente composti da tali materie prime), né tantomeno nell’indifferenziato. Questi dispositivi contengono componenti che possono rilasciare sostanze nocive se non trattati correttamente. Inoltre, molti materiali preziosi utilizzati nella loro fabbricazione possono e devono essere recuperati con procedimenti specifici. Per fugare ogni dubbio ricordiamo che in plastica, metalli e vetro si conferiscono solo imballaggi.

Leggi anche: Storia di un RAEE, come funziona la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici

L’importanza del riciclo dei RAEE

Se tutto ciò ancora non vi ha convinto, è forse fondamentale ricordare che il corretto smaltimento e il riciclo dei RAEE sono cruciali per diversi motivi:

  1. Prevenzione dell’inquinamento: Molti dispositivi contengono sostanze pericolose come piombo, mercurio e cadmio. Se non gestite correttamente, queste sostanze possono contaminare l’aria, il suolo e le acque, con gravi conseguenze per l’ambiente e la salute umana.
  2. Recupero di materiali: I RAEE sono una fonte significativa di materiali preziosi, come oro, argento, rame e metalli rari. Il riciclo consente di recuperare questi materiali, riducendo la necessità di estrazione mineraria, che è spesso dannosa per l’ambiente.
  3. Risparmio energetico: La produzione di nuovi dispositivi utilizzando materiali riciclati richiede meno energia rispetto alla produzione da materie prime vergini. Questo contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra.
  4. Supporto all’economia circolare (locale): Promuovere il riciclo dei RAEE aiuta a sviluppare un’economia più circolare, dove i materiali restano in uso il più a lungo possibile, riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale. Ciò peraltro crea o rafforza filiere nei diversi territori locali, creando economia verde nelle nostre regioni

Il gap tra gli obiettivi di raccolta e quanto conferito annualmente ci ricorda quanto sia essenziale informarsi e utilizzare i canali di smaltimento adeguati per i propri dispositivi elettronici, assicurando che il loro impatto finale sia il più positivo possibile per l’ambiente.

Buona corretta raccolta differenziata dei RAEE!

Leggi anche: Se la produzione dei RAEE cresce di 5 volte rispetto al riciclo: i dati del Global E-waste Monitor

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