giovedì, Agosto 14, 2025

Giornata della gastronomia sostenibile: 10 consigli da seguire in cucina per un futuro migliore per il nostro Pianeta

La Giornata della gastronomia sostenibile, voluta dall'ONU nel 2016, è un occasione per riflettere sul ruolo che il cibo e le nostre abitudini alimentari giocano nel determinare la salute del nostro Pianeta. Adottare pratiche sostenibili in questo ambito è più semplice di quanto si possa pensare. Ecco cosa fare

Ludovica Nati
Ludovica Nati
Social media manager, copywriter, blogger e fotografa paesaggista. Collabora con diverse realtà i cui ambiti spaziano dalla sostenibilità ambientale alla medicina, dalla promozione territoriale e turistica alle aziende di servizi o di trasporti. Digital strategy, gestione social, redazione di testi SEO, copywriting, consulenza 2.0 e creazione di contenuti fotografici e grafici sono i suoi principali ambiti di competenza. Fa parte del network di Eco Connection Media

Il 18 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale per la Gastronomia Sostenibile, più nota come Giornata della Gastronomia Sostenibile, un’occasione istituita dalle Nazioni Unite per riflettere sul ruolo fondamentale che il cibo e le nostre abitudini alimentari giocano nel determinare la salute del nostro Pianeta e il benessere delle generazioni future.

In un periodo storico segnato da sfide ambientali sempre più pressanti, adottare un approccio sostenibile in cucina non è più solo una scelta, ma una necessità per costruire un futuro più equo e rispettoso delle risorse naturali.

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Cos’è la Giornata della gastronomia sostenibile?

Istituita ufficialmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 21 dicembre 2016, la Giornata Internazionale per la Gastronomia Sostenibile ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una gastronomia che tenga conto dell’origine degli ingredienti, delle modalità di coltivazione e di come il cibo arriva sulle nostre tavole.

food cibo
Credit Photo: Dan Gold on Unsplash

Per gastronomia sostenibile si intende un approccio alla cucina che mira a ridurre l’impatto ambientale, valorizzando le produzioni locali, minimizzando gli sprechi e promuovendo pratiche agricole e di allevamento responsabili. Organizzazioni come la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) e l’UNESCO lavorano attivamente per promuovere i principi di questa giornata, incoraggiando lo sviluppo agricolo, la sicurezza alimentare, la nutrizione e la conservazione della biodiversità. L’obiettivo è quello di integrare la sostenibilità nelle nostre tradizioni culinarie, proteggendo al contempo il patrimonio culturale e i mezzi di sussistenza delle comunità rurali.

Un recente studio della FAO ha confermato che i costi nascosti dei sistemi agroalimentari mondiali ammontano a circa 12.000 miliardi di dollari all’anno. Di questi, il 70% circa (8.100 miliardi di dollari) è la conseguenza di abitudini alimentari non salutari). Inoltre, sempre secondo uno studio FAO, il settore alimentare è responsabile di quasi un terzo delle emissioni globali di gas serra. Di conseguenza, ogni scelta che facciamo a tavola ha un impatto diretto sull’ambiente, contribuendo a fenomeni come la deforestazione, l’eccessivo consumo di acqua e la perdita di biodiversità.

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10 consigli per una gastronomia più sostenibile

Adottare pratiche di gastronomia sostenibile è più semplice di quanto si possa pensare. Abbiamo raccolto dieci consigli pratici da seguire ogni giorno per iniziare a contribuire a un sistema alimentare sempre più rispettoso del Pianeta e della nostra salute.

  1. Scegliere prodotti locali e di stagione. Acquistare alimenti a “chilometro zero” o a filiera corta riduce drasticamente l’impatto ambientale legato ai trasporti. Inoltre, supporta l’economia locale e garantisce prodotti più freschi e saporiti, immergendoci nelle tradizioni culinarie del nostro territorio (o di quello di cui siamo ospiti durante una vacanza, magari).
  2. Ridurre il consumo di carne. Gli allevamenti intensivi hanno un impatto ambientale molto elevato. Diminuire il consumo di carne e privilegiare fonti proteiche vegetali come legumi, frutta secca e cereali integrali è una delle scelte più efficaci per ridurre la propria impronta ecologica. Quando si sceglie di consumare carne, è preferibile optare per quella proveniente da allevamenti biologici e sostenibili.
  3. Combattere lo spreco alimentare. Una pianificazione attenta della spesa, la corretta conservazione degli alimenti e il riutilizzo creativo degli avanzi sono azioni fondamentali per ridurre gli sprechi in cucina. Imparare a non buttare via nulla che non sia “irrecuperabile”, come insegnavano i nostri nonni, è una regola d’oro della sostenibilità, utilizzando anche le parti “meno nobili” degli alimenti, che scoprirete (in molti casi) essere anche le più saporite. Alcuni spunti per iniziare si trovano anche online. A tal proposito, abbiamo raccolto alcuni influencer da iniziare a seguire per una cucina più sostenibile)
  4. Evitare la plastica e gli imballaggi superflui. Privilegiare l’acquisto di prodotti sfusi o con imballaggi biodegradabili è un passo importante per ridurre l’inquinamento da plastica. Portare con sé borse riutilizzabili per la spesa, poi, è un’abitudine semplice ma che, a lungo andare, può risultare di grande impatto. Personalmente, ad esempio, – oltre ad avere diverse shopper riutilizzabili per fare la spesa – quando vado al mercato cerco sempre di portare con me buste di carta già precedentemente utilizzate per conservare pane, frutta o ortaggi, per non generare nuovi rifiuti (e occupare meno spazio in cucina!). A parità di prodotto, infine, è preferibile optare per imballaggi in materiali più sostenibili e facilmente riciclabili come il vetro, l’alluminio o la carta e cartone (meglio se certificati PEFC o FSC)
  5. Informarsi sulla provenienza dei cibi. Imparare a leggere correttamente le etichette alimentari e informarsi sulle pratiche delle aziende produttrici ci permette di fare scelte più consapevoli e di supportare le aziende che adottano metodi di produzione etici e sostenibili.
  6. Ottimizzare l’uso dell’energia in cucina. Scegliere metodi di cottura a basso impatto energetico, come la cottura a vapore, e utilizzare elettrodomestici ad alta efficienza può ridurre significativamente il consumo di energia. Accendere la lavastoviglie solo a pieno carico e chiudere il rubinetto dell’acqua quando non necessario sono altre buone pratiche. Un’attenzione particolare va dedicata al frigorifero, uno degli apparecchi sempre in funzione in casa. Impostare una temperatura corretta evita inutili sprechi di energia e garantisce la migliore conservazione dei cibi. Inoltre, è fondamentale fare una manutenzione regolare: pulire periodicamente le serpentine sul retro dalla polvere e sbrinare il freezer non appena si forma uno strato di ghiaccio (nei modelli non “no-frost”) ne aumenta notevolmente l’efficienza e riduce i consumi.
  7. Privilegiare una dieta varia e ricca di vegetali. Sperimentare con ricette a base vegetale non solo amplia e rende più variegato il nostro repertorio culinario, ma ci avvicina a un’alimentazione più sana e amica dell’ambiente. La Dieta Mediterranea, riconosciuta come patrimonio UNESCO, è un eccellente esempio di modello alimentare sostenibile.
  8. Conservare gli alimenti in modo corretto e sperimentare metodi alternativi. Imparare a conservare adeguatamente ogni alimento è fondamentale per prolungarne la durata e ridurre gli sprechi. Ad esempio, è importante organizzare il frigorifero posizionando carne e pesce nel ripiano più freddo in basso, e latticini e avanzi in quelli centrali. Frutta e verdura vanno riposte negli appositi cassetti per mantenere la giusta umidità. Attenzione: ovviamente, i ripiani più adatti potrebbero variare a seconda del modello di frigorifero, sarebbe sempre meglio verificare le indicazioni della fabbrica. Oltre alla refrigerazione e al congelamento, si possono riscoprire tecniche di conservazione tradizionali e alternative e a basso impatto come l’essiccazione, la salatura, e la preparazione di conserve sott’olio o sott’aceto, metodi che permettono di gustare i prodotti di stagione tutto l’anno.
  9. Creare un piccolo orto domestico. Anche su un balcone è possibile coltivare erbe aromatiche o piccoli ortaggi. Questo non solo fornisce ingredienti freschissimi, ma aiuta a riconnettersi con i cicli della natura e il valore del cibo. Con gli scarti della cucina, come bucce di frutta e verdura, fondi di caffè e gusci d’uovo, e un piccolo compostatore da balcone o da interno, si può poi creare compost domestico, perfetto come fertilizzante naturale per piante e orti.
  10. Educare e sensibilizzare. Condividere le proprie conoscenze e pratiche sostenibili con amici e familiari può innescare un cambiamento positivo a catena. Partecipare a eventi e iniziative a tema, è un ottimo modo per imparare e lasciarsi ispirare.

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Celebra la giornata con un picnic sostenibile e unisci due “feste”!

Il 18 giugno non è solo la Giornata della Gastronomia Sostenibile, ma pare che ricorra anche la Giornata Internazionale del Picnic (o Giornata Mondiale del Picnic).

gastronomia picnic

Questa felice coincidenza ci offre l’occasione perfetta per mettere in pratica tutti i consigli e celebrare in modo concreto il nostro impegno. Un picnic, infatti, può diventare il manifesto di uno stile di vita sostenibile: un pasto consumato all’aperto, in connessione con la natura, che rispetta l’ambiente che ci ospita.

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Come organizzare il picnic perfetto per questa doppia celebrazione

  1. Scegli cibo a filiera corta: prepara a casa piatti semplici usando ingredienti locali e di stagione. Pensa a insalate di cereali, frittate con verdure dell’orto, frutta fresca e panini fatti con pane artigianale.
  2. Usa stoviglie e contenitori riutilizzabili: dimentica piatti, bicchieri e posate di plastica. Prepara un cesto con stoviglie di casa, tovaglioli di stoffa, borracce per l’acqua e contenitori in vetro o acciaio per trasportare il cibo.
  3. Zero sprechi: pianifica le giuste quantità per non avere avanzi. Ove ciò accadesse comunque, riporta a casa il cibo in più per mangiarlo successivamente o distribuiscilo tra i tuoi commensali.
  4. Leave No Trace”: porta con te dei sacchetti per la raccolta differenziata. Il principio fondamentale è quello di lasciare il luogo del picnic esattamente come lo hai trovato, se non addirittura più pulito, raccogliendo eventuali rifiuti abbandonati.

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Gastronomia sostenibile: perché è un esempio di economia circolare

I principi della gastronomia sostenibile rappresentano una perfetta applicazione del modello di economia circolare al sistema alimentare. L’economia circolare, come già ampiamente raccontato, promuove invece un sistema in cui i rifiuti sono ridotti al minimo e le risorse vengono mantenute in uso il più a lungo possibile. La gastronomia sostenibile traduce questa filosofia in chiave alimentare, trasformando il cibo da semplice prodotto di consumo a risorsa preziosa all’interno di un ciclo rigenerativo.

Pratiche come la lotta allo spreco alimentare, il riutilizzo creativo degli avanzi e la valorizzazione di ogni parte di un ingrediente sono un esempio perfetto di economia circolare. Così come il trasformare gli scarti alimentari in nuove preparazioni o in compost per fertilizzare un orto domestico, trasformando un potenziale rifiuto in una nuova risorsa, proprio come avviene in natura.

La gastronomia sostenibile ci invita a riconsiderare il nostro rapporto con il cibo. Seguendo questi consigli, non ci limitiamo ad applicare un insieme di buone pratiche, ma a contribuire a un vero e proprio modello economico che rigenera i sistemi naturali, riducendo l’impatto ambientale e creando nuovo valore da ciò che prima era considerato solo uno scarto.

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