mercoledì, Novembre 5, 2025

Tempi duri per il greenwashing in Gran Bretagna: niente processi e multe fino al 10% del fatturato

Dal 6 aprile la Competition and Markets Authority (CMA) avrà nuovi poteri che rendendo l'applicazione delle normative in difesa dei consumatori e contro il greenwashing più efficiente e tempestiva

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Redazione EconomiaCircolare.com

A partire dal 6 aprile 2025, la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito (l’equivalente della nostra AGCM – Autorità garante della concorrenza e del mercato) ha acquisito nuovi poteri: potrà imporre sanzioni fino al 10% del fatturato alle imprese scorrette che violano le normative sulla protezione dei consumatori, ad esempio col greenwashing. E potrà farlo direttamente, senza passare per un tribunale. Questi ‘superpoteri’ derivano dall’entrata in vigore del Digital Markets, Competition and Consumers Act 2024 (DMCC Act).

Cos’è la Competition and Markets Authority

La CMA è un dipartimento governativo britannico indipendente e non ministeriale ed è la principale autorità britannica per la tutela della concorrenza e dei consumatori. “Aiutiamo le persone, le imprese e l’economia del Regno Unito promuovendo la competitività dei mercati e contrastando i comportamenti scorretti”, spiega l’Agenzia. Le cui prerogative sono state stabilite dall’Enterprise and Regulatory Reform Act del 2013.

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Cosa stabilisce il DMCC Act

l Digital Markets, Competition and Consumers Act 2024 conferisce alla CMA l’autorità di:

  • Determinare autonomamente se un’impresa ha violato le leggi sulla protezione dei consumatori, senza dover ricorrere ad un tribunale;
  • Imporre sanzioni finanziarie fino al 10% del fatturato globale annuo dell’impresa per infrazioni gravi;
  • Comminare multe fino al 5% del fatturato globale per la violazione di impegni assunti con la CMA;
  • Applicare sanzioni fino all’1% del fatturato globale per la mancata fornitura di informazioni richieste, con ulteriori penalità giornaliere per il protrarsi dell’inadempienza.

Il DMCCA consente anche ad altri soggetti che applicano la legge sulla tutela dei consumatori, come i Trading Standards Services e le autorità di regolamentazione del settore, di rivolgersi ai tribunali civili per ottenere le stesse sanzioni pecuniarie emesse dalla CMA.

Si tratta di novità che, senza dubbio, rendendo l’applicazione delle normative in difesa dei consumatori e contro il greenwashing più efficiente e tempestiva. “Nei primi giorni del regime – afferma l’Agenzia – sosterremo la stragrande maggioranza delle aziende ben intenzionate che vogliono fare la cosa giusta, dando loro la chiarezza necessaria per conformarsi il più rapidamente possibile e la fiducia che le prime azioni di applicazione saranno proporzionate”.

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Foto: Canva

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I prossimi passi

La CMA ha delineato le prossime tappe del suo lavoro:

– l’apertura dei primi casi di applicazione del nuovo regime, concentrandosi sulle violazioni più gravi della legge;

– lavorare con le parti interessate per capire quali sono le aree o le questioni che richiedono maggiormente una consulenza;

– definire le modalità con cui le imprese possono presentare prove di concorrenti che potenzialmente violano la legge;

– esplorare nuove opportunità per le imprese di ottenere la consulenza della CMA nei casi in cui la mancanza di precedenti legali potrebbe avere un impatto sull’innovazione.

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