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sabato, Dicembre 14, 2024

INCITE, la piattaforma UE per le tecnologie green. Anche se…

L’Unione Europea ha lanciato INCITE, uno spazio pubblico per la condivisione di dati su tecnologie innovative, a zero emissioni di carbonio, che dovranno contribuire alla transizione verso un’industria più sostenibile e circolare. Con lo scopo di favorire trasparenza e connessioni

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Redazione EconomiaCircolare.com

Che la sostenibilità passi anche dalle tecnologie green è indubbio. Ecco perché la nuova iniziativa dell’Unione Europea rivolta alle industrie, ai governi e agli investitori è un ulteriore passo in avanti, in attesa di comprendere la direzione che vorranno intraprendere le nuove istituzioni europee – con la Commissione europea ancora impantanata all’esame del Parlamento. Di certo, per chi è impegnato nello sviluppo di tecnologie pulite per grandi impianti industriali o nel campo dell’agricoltura e dell’allevamento, la nuova piattaforma INCITE rappresenta un’opportunità preziosa.

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Lanciata il 15 ottobre dal Centro comune di ricerca della Commissione Europea, INCITE (che sta per Innovation Centre for Industrial Transformation and Emissions) è uno spazio pubblico per la condivisione di dati su tecnologie innovative, a zero emissioni di carbonio, che dovranno contribuire alla transizione verso un’industria più sostenibile e circolare. Questa piattaforma è pensata per agevolare la collaborazione tra industrie, decisori politici e investitori, con l’obiettivo di supportare la decarbonizzazione e ridurre l’inquinamento ambientale in Europa.

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Una piattaforma trasparente per tecnologie all’avanguardia?

INCITE è parte integrante della revisione della direttiva sulle emissioni industriali ed è progettata per facilitare l’adozione di tecnologie in grado di migliorare le prestazioni ambientali del settore industriale. Si distingue per offrire una piattaforma informativa trasparente, accessibile a industrie, fornitori di tecnologie, autorità e istituzioni finanziarie, per consultare dati su tecnologie in fase di sviluppo o già in uso.

INCITE raccoglie dati essenziali sulle tecnologie innovative in settori come la produzione di acciaio, cemento e prodotti chimici. Gli utenti possono consultare i dati attraverso elenchi, mappe e tabelle interattive, utilizzando filtri per settore, tipologia di tecnologia, paese e livello di maturità tecnologica. La piattaforma facilita così il dialogo tra le parti interessate e contribuisce a una diffusione mirata delle tecnologie pulite in Europa.

Il sito di INCITE (raggiungibile qui) è colorato e accattivante, anche se al momento è un po’ spoglio e l’unica lingua utilizzata è l’inglese. Per cominciare, sulla piattaforma sono disponibili circa 20 tecniche esemplificative provenienti da progetti in corso finanziati dall’Unione europea. Tra gli esempi menzionati ci sono progetti di cattura e stoccaggio del carbonio nei settori del cemento e della calce, forni ibridi nell’industria del vetro e progetti per il trattamento dei PFAS nelle acque reflue.

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Supportare l’innovazione, ma con un grosso dubbio

Ed è proprio su quest’ultimo punto che sorge un grosso dubbio. Chi decide quali sono le tecnologie realmente green? La domanda sorge spontanea se si pensa che nelle 20 tecniche esemplificative è menzionata la ccs, cioè la cattura e lo stoccaggio del carbonio, la contestata tecnologia che, promossa soprattutto dall’industria fossile, punta a ridurre le emissioni di anidride carbonica sotterrando quest’ultima. Nonostante se ne parli da decenni, e siano state spese notevoli somme su di essa, finora i risultati sono stati ampiamente soddisfacenti. Dov’è l’innovazione in questo caso? E quali sono i reali benefici ambientali?

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Al netto della tara che va fatta per ogni tecnologia, INCITE fornisce comunque risorse chiave per:

  1. Promuovere la collaborazione tra industria e stakeholder per accelerare l’adozione delle tecnologie.
  2. Supportare le autorità nazionali nel concedere autorizzazioni agli impianti che adottano tecnologie innovative.
  3. Informare gli attori della finanza sostenibile sugli investimenti più promettenti nel campo delle tecnologie verdi.

È in quest’ottica di collaborazione che va visto lo spunto più interessante della nuova piattaforma UE. Mentre bisognerà continuare a monitorare l’inserimento delle tecnologie indicate come “più pronte”, per evitare l’ennesimo caso di greenwashing. Un errore che nessuno può permettersi: gli Stati membri, la stessa UE e il mondo intero.

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