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venerdì, Dicembre 27, 2024

“Serve una legge sul deposito cauzionale”. Il nostro appello al ministro Cingolani

Ecco perché il DRS (Deposit Return System o Scheme, sistema di deposito su cauzione) può contribuire a migliorare raccolta e riciclo degli imballaggi, dal punto di vista dei conti, dei risultati e della qualità della materia seconda

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Redazione EconomiaCircolare.com

Nella gestione del fine vita degli imballaggi ci sono inefficienze – che si scaricano sui cittadini e sulla qualità della materia prima seconda – che una legge per il deposito su cauzione protrebbe contribuire a ridurre. Per questo il nostro magazine, promosso dal Cdca e da Erion Compliance Organization, ha rivolto un appello al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani per aprire un dibattito sul deposito cauzionale, con l’obiettivo di arrivare a provvedimento normativo che lo introduca nel nostro Paese, con l’istituzione di un organismo di regolamentazione e un sistema di gestione coordinato a livello nazionale.

Un aiuto per far tornare i conti

La gestione dei rifiuti da imballaggio, come emerge dal dossier di EconomiaCircolare.com curato da Silvia Ricci, costa ai Comuni circa un miliardo di euro, mentre la copertura da parte dei consorzi del sistema Conai copre grosso modo la metà di questa somma: 561 milioni di euro nel 2018, 648 milioni di euro nel 2019.

Nonostante un’avversione iniziale da parte degli enti locali, dovuta alla paura di perdere gli introiti della raccolta differenziata, l’introduzione di sistemi di deposito su cauzione potrebbe contribuire a migliorare questa situazione.

Leggi anche: Sistemi di deposito cauzionali: perché servono agli enti locali

Una spinta verso gli obiettivi europei di riciclo

Aprire anche nel nostro Paese al DRS (Deposit Return System o Scheme, sistemi di deposito su cauzione) potrebbe innanzitutto garantire un tasso di intercettazione degli imballaggi che supera il 90% dell’immesso al consumo (Fonte: Reloop, Global Deposit Book 2020). Ad oggi il tasso di intercettazione e riciclo nazionale delle bottiglie in Pet si aggira intorno al 58,29% (2019), dato che rende difficile raggiungere gli obiettivi posti dall’Europa per la plastica monouso (intercettazione e riciclo del 77% al 2025 e del 90% al 2029).

Maggiore qualità della materia prima seconda

A differenza della raccolta multimateriale (domiciliare o stradale), inoltre, si produrrebbe materia riciclata di qualità per realizzare altri contenitori a uso alimentare, il cosiddetto riciclo “bottle to bottle”, possibile solo quando i contenitori sono puliti perché raccolti separatamente da altri imballaggi “non food grade”.

Leggi anche: Sistemi di deposito su cauzione: la via obbligata che conviene anche all’Italia

Minori spese per i Comuni

I sistemi di deposito su cauzione sottrarrebbero alla raccolta una parte importante del flusso complessivo di imballaggi, riducendo le quantità da gestire da parte dei comuni in termini di frequenza della raccolta, numero dei veicoli, forza lavoro impiegata. A vantaggio dell’amministrazione cittadina, ci sarebbe anche la minore intensità con cui si dovranno svuotare i cestini stradali e le pulizie ambientali che oggi sono pari al 45/50% in volume dei rifiuti totali.

L’Europa ha già scelto

I Paesi che si sono dimostrati fin da subito all’avanguardia nell’adozione dei DRS sono gli scandinavi Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda, dove il sistema di deposito è attivo ormai da decenni. Il mercato più vasto al mondo è invece la Germania, con i suoi 83 milioni di utenti. Le repubbliche baltiche Estonia e Lituania si sono dimostrate innovative raggiungendo risultati di raccolta per gli imballaggi di bevande estremamente significativi in pochissimo tempo. Tra i Paesi che si stanno accingendo ad introdurre il DRS in Europa vanno menzionate la Slovacchia (gennaio 2022), la Lettonia (febbraio 2022), la Romania (marzo 2022), la Scozia (luglio 2022), il Portogallo (2022) e l’Irlanda (2022).

Leggi anche: Le resistenze dei grandi marchi ai sistemi di deposito cauzionale per bevande

L’appello

Per tutti questi motivi il nostro magazine è già sceso in campo per aprire il dibattito sui DRS. E con un appello. “Per facilitare l’adozione dei sistemi di deposito su cauzione Parlamento e governo dovrebbero approvare una legge e dar vita a un organismo di regolamentazione – afferma Raffaele Lupoli, direttore Editoriale di Economia Circolare –. Nascerà così una filiera industriale che produrrà occupazione e aumenterà la percentuale di imballaggi per bevande raccolte in maniera differenziata, peraltro con qualità elevatissima, perché non contiene impurità, consentendoci di raggiungere nei tempi i target europei”.

Leggi anche: “I DRS? Aumentano la qualità del riciclo e riducono l’inquinamento”. Intervista a Filippo Montalbetti (Tomra)

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Il nostro appello sui Media Nazionali












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