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sabato, Novembre 30, 2024

L’Italia? Riciclo imballaggi più economico rispetto agli altri grandi Paesi Ue

Da noi il riciclo degli imballaggi è meno costoso che in Stati come Germania, Spagna e Francia. Solo leggermente inferiori i risultati. Lo afferma uno studio della Bocconi e del Wuppertal Institut presentato a Bruxelles

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Redazione EconomiaCircolare.com

L’Italia è uno dei Paesi europei in cui il riciclo degli imballaggi ha ottimi risultati e costa meno. Lo rivela uno studio condotto da GREEN (Centre for Geography, Resources, Environment, Energy and Networks) dell’Università Bocconi e dal Wuppertal Institut. Presentato qualche giorno fa a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo, mette a confronto, dal punto di vista dell’efficienza del riciclo e di quella economica, le Producer Responsibility Organizations (PRO), le organizzazioni (finanziate dai produttori e/o utilizzatori di imballaggi) che si assumono la responsabilità della gestione dei rifiuti di imballaggio.

“L’Italia, con il Consorzio Nazionale Imballaggi, è uno degli Stati in cui si ricicla di più e a prezzi più bassi”, ha commentato il presidente CONAI Luca Ruini: ”I dati dello studio smentiscono la credenza per cui a risultati di riciclo migliori corrispondono costi più alti per il tessuto imprenditoriale: e infatti abbiamo appena abbassato la maggior parte dei contributi ambientali CONAI, ponendoci tra i Paesi europei che hanno apportato le riduzioni più consistenti”. “Un esempio concreto dell’eccellenza dell’Italia nel sistema di gestione degli imballaggi”, ha detto il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni: “Sui temi dell’economia circolare l’Italia spicca nel confronto europeo”.

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Metodologia e perimetro

La ricerca “Screening the efficiency of packaging waste in Europe”, promossa da CONAI e supportata da EXPRA (Extended Producer Responsibility Alliance), è, garantiscono i promotori, “il primo studio comparativo relativo a questi temi”. Lo studio, che ha preso in considerazione i regimi EPR per il riciclo degli imballaggi di 25 Stati membri, si basa sui dati disponibili raccolti attraverso due questionari ad hoc e una ricerca bibliografica, che arrivano fino agli anni 2018/2019. La ricerca delle informazioni non è stata senza problemi, tanto che lo studio ha potuto comparare 21 PRO (CONAI incluso) delle 44 contattate.

Delle 44 PRO, spiegano i ricercatori, il 71% ha dato accesso ai dati dei risultati operativi; solo il 51% invece pubblica bilanci finanziari. I dettagli di rendicontazione tra costi e ricavi, quindi, si limitano al 20% delle PRO. Inoltre quando si è trattato di dover rispondere al questionario, solamente 28 hanno risposto (63%) delle 44 contattate nel 2021 e solo 14 hanno inviato il questionario compilato. “Una della prime e più importanti considerazioni emerse dallo studio – si legge – è che, sebbene diverse PRO si siano impegnate a fornire i dati apertamente, altre hanno invece preferito non condividere i risultati operativi e di costo/ricavo per ragioni concorrenziali e di riservatezza”

La ricerca bibliografica, aggiungono i ricercatori, “ha spesso evidenziato una serie di difficoltà ad individuare la documentazione pubblicata e, in alcuni casi, la disponibilità delle informazioni è stata solamente nella lingua nazionale”.

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Tipi di PRO e indicatori

Le PRO, in questo caso quelle che avviano a riciclo gli imballaggi, possono essere singole, ovvero quelle organizzazioni non profit che detengono più del 90% di share di un regime EPR non competitivo, come CITEO in Francia; o possono essere multiple non profit e operare in un regime EPR non competitivo, come Ecoembes ed Ecovidrio in Spagna; o multiple di natura profit che operano in un regime EPR competitivo, come DGP (DerGrunePunkt) in Germania.

Per valutare le performance delle organizzazioni sono stati scelti ed utilizzati due indicatori normalizzati (scale valori da 0 a 1): un indicatore di efficienza economica e un indicatore di efficacia di riciclo. Indicatori rappresentati in un grafico a 4 quadranti che mette in relazione tra loro le performance. PRO più costosi, ad esempio, tendono ad avere un valore di efficienza economica più vicino allo “0”, mentre i PRO che riciclano di più tendono ad avere un valore di efficacia di riciclo più vicino all’ “1”.

I risultati

Entrando nel merito, l’analisi per i due indicatori ha evidenziato che:

1) le PRO singole operanti in un regime EPR non competitivo sono più efficaci nel tempo (arco temporale dal 2014 al 2018), ossia hanno tassi di riciclo maggiori;

2) le PRO singole che operano in un regime EPR non competitivo sono anche più efficienti nel tempo (arco temporale dal 2014 al 2018): hanno costi minori.

In conclusione, affermano Bocconi e Wuppertal Institut, dall’analisi delle PRO attraverso i due KPI (Key Performance Indicators) di efficacia di riciclo ed efficienza di costo, “emerge che le PRO singole che operano in un regime EPR non competitivo sono più efficaci ed efficienti”.

riciclo imballaggi
Fonte: CONAI

Come si posiziona il sistema italiano? CONAI, messo a confronto con le PRO dei Paesi più popolosi (con più di 10 milioni di abitanti serviti), “risulta il sistema più efficiente: è meno costoso rispetto alle PRO di Spagna, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania”, anche se i tassi di riciclo, come mostra il grafico seguente, sono molto buoni ma leggermente inferiori a quelli degli altri big UE.

riciclo imballaggi
Fonte: CONAI

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