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domenica, Dicembre 22, 2024

Littering, −44% di rifiuti nell’ambiente. I dati della campagna di Marevivo contro i mozziconi

Buoni risultati per “Piccoli gesti grandi crimini”, l’iniziativa di Marevivo contro l’inquinamento da mozziconi. In quattro città campione, Trieste, Pescare, Salerno e Viareggio, si registra una riduzione media del 44% di littering nell’ambiente. I dati dell’indagine

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Redazione EconomiaCircolare.com

Gettare un mozzicone di sigaretta o un piccolo rifiuto nell’ambiente è spesso un gesto compiuto con leggerezza, senza comprenderne le reali conseguenze ambientali e le ripercussioni sociali. Proprio per contrastare questo fenomeno e aumentare la consapevolezza delle cittadine e dei cittadini che si è rinnovato per il terzo anno consecutivo l’impegno di “Piccoli gesti grandi crimini”, la campagna nazionale realizzata da Marevivo, in collaborazione con BAT Italia e con il Patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica.

In questa edizione l’iniziativa ha coinvolto Trieste, Pescara, Salerno, Viareggio e Pordenone, e ha previsto, oltre ad attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, anche un monitoraggio satellitare. I risultati registrati nelle città campione si sono rivelati più che buoni: -51% di littering a Trieste, -41% a Salerno, -31% a Pescara e -53% a Viareggio.

Perché gettare mozziconi in terra è un grande crimine

Quello del littering, ovvero della dispersione volontaria o meno di piccoli rifiuti di plastica nell’ambiente, è un fenomeno sempre più preoccupante. E tra i vari rifiuti, i mozziconi di sigaretta ne rappresentano una larga parte: in tutto il mondo, ogni anno, 4,5 trilioni di mozziconi di sigaretta non vengono smaltiti correttamente, generando circa 770 milioni di chili di rifiuti tossici. Solo in Italia ne vengono dispersi nell’ambiente circa 14 miliardi. Secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), i mozziconi rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti nel Mediterraneo.

Una volta gettati nell’ambiente contribuiscono in modo significativo all’inquinamento di suolo e acqua, a causa delle sostanze tossiche e nocive derivate dalla combustione del tabacco che lì si concentrano: un singolo mozzicone può contaminare fino a 1000 litri di acqua e i principali composti liberati includono la nicotina e i suoi derivati, gli idrocarburi policiclici aromatici e i metalli.

I filtri non sono biodegradabili, diventano microplastiche e rimangono nel mare per sempre. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità arrivano a circa 7mila le sostanze chimiche tossiche concentrate nei filtri, tanto che in Olanda una campagna di ong, aziende e cittadini ha proposto che i produttori coprano i costi della rimozione delle cicche, e che si torni alle sigarette senza filtro.

Le ricadute della dispersione nell’ambiente non sono negative solo dal punto di vista della salute di acque, suolo e dei danni per gli organismi acquatici e l’ecosistema marino, ma anche dei costi dei servizi di igiene urbana.

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Le vittime

Alla luce di una situazione tanto grave quanto sottovalutata, informare e sensibilizzare era dunque un’esigenza cui Marevivo ha cercato di dare una risposta: nelle principali piazze delle località coinvolte dalla campagna “Piccoli gesti grandi crimini” è stata realizzata un’installazione, una “scena del crimine” (in foto) in cui, accanto alle sagome delle vittime raffiguranti tartarughe, pesci o altri animali marini è stata posta la riproduzione gigante di un mozzicone, di un tappo di alluminio e di una bottiglietta di plastica come simboliche “armi del delitto”.

I volontari di Marevivo hanno poi distribuito oltre 50mila porta-mozziconi tascabili in plastica riciclata nei luoghi più frequentati delle città e all’interno e in prossimità delle tabaccherie.

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I porta-mozziconi della campagna di Marevivo. Foto: Marevivo

Il monitoraggio satellitare

La campagna si è avvalsa anche dell’uso della tecnologia: la combinazione del monitoraggio satellitare con sistemi di intelligenza artificiale realizzata dalla start up JustonEarth, ha permesso di interpretare e trasformare le immagini fornite dai satelliti del progetto Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea.

Si sono così raccolti ed elaborati dati relativi al fenomeno del littering relativi al prima, durante e dopo le attività di informazione e sensibilizzazione; si sono stabilite le zone a maggior “rischio”, suddividendo il territorio urbano in tre fasce (rischio alto, medio e basso): incrociando i dati sul littering, le caratteristiche urbanistiche e le attività presenti.

Dal momento che “in tre (Salerno, Pescara e Viareggio) delle quattro città la campagna si è svolta in concomitanza di grandi eventi musicali e flussi turistici ‘intermittenti’, − fa sapere in una nota Marevivo − il sistema di intelligenza artificiale ha elaborato una stima di tipo previsionale che restituisce il risultato al netto degli eventi straordinari e dei flussi turistici ‘di giornata’ che si sono manifestati nei giorni della rilevazione satellitare”.

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A Trieste maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali

Un tassello fondamentale in questo lavoro è la responsabilità del singolo: si è provveduto quindi a portare avanti anche un’indagine sulla sensibilità ambientale dei cittadini, sulla percezione dello stato di pulizia delle loro città e sulle principali cause del littering.

Tramite la collaborazione con l’istituto di ricerca SWG e con la start up Rachel, e l’applicazione di metodi di data science e algoritmi predittivi, si è potuto analizzare la sensibilità ambientale dei cittadini oltre che geolocalizzare ed integrare queste informazioni con quelle del monitoraggio. L’obiettivo è raccogliere dati utili alle amministrazioni locali per prevenire in modo più efficace il fenomeno del littering, comprendendo le motivazioni, le percezioni e i valori di senso reazioni alla campagna di sensibilizzazione.

I cittadini delle quattro città coinvolte hanno dimostrato una diffusa sensibilità per quel che riguarda le tematiche ambientali. In particolare, i triestini si sono distinti per un alto livello di interesse ambientale (con 75 punti su 100 all’interno del cosiddetto Green Index), seguiti dai salernitani (70 su 100), dai viareggini (69 su 100) e dai pescaresi (66 su 100).

La campagna è stata accolta positivamente: il livello di approvazione è pari a 64 punti su 100 a Trieste, 66 su 100 a Salerno, 64 su 100 a Pescara e 60 su 100 a Viareggio.

Positivo anche il giudizio sull’utilità del porta-mozziconi tascabile: a Trieste il 71% degli intervistati lo ritiene uno strumento di prevenzione dell’abbandono dei mozziconi utile, e il 65% sarebbe favorevole ad imporre l’obbligo di legge per i fumatori di averlo sempre con sé. Sulla stessa linea anche i dati di Salerno, Pescara e Viareggio dove rispettivamente il 75%, il 73% e l’83% dei cittadini lo ritiene utile, mentre all’obbligo di legge sono favorevoli il 54% dei salernitani, il 33% dei pescaresi e il 30% dei viareggini.

“Marevivo, − ha dichiarato Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali Marevivo − forte della sua esperienza soprattutto nell’ambito delle attività di sensibilizzazione, ha tra i suoi obiettivi la necessità lavorare sulla percezione collettiva del problema. I piccoli gesti come l’abbandono di mozziconi e piccoli rifiuti sono spesso generati da mancanza di  conoscenza del grave danno provocato, che rappresenta il punto focale del nostro impegno e l’obiettivo della campagna. Ci auguriamo di poter continuare a parlare ai cittadini, trasmettendo il rispetto e la cura per l’ambiente in cui viviamo. L’augurio è di poterlo fare ancora con il lavoro sinergico di istituzioni, imprese e terzo settore”.

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