Se ne parla sempre più spesso, ma mai abbastanza: Planetary boundaries, in italiano confini o limiti planetari. Ma cosa sono? I planetary boundaries sono una serie di soglie ecologiche che secondo la scienza il pianeta Terra non dovrebbe superare per mantenere un ambiente stabile e favorevole alla vita. Sono “confini operativi sicuri” per la vita. Questo concetto è stato proposto nel 2009 da un gruppo di scienziati guidato da Johan Rockström dello Stockholm Resilience Centre e rappresenta un tentativo di definire i limiti entro cui l’umanità può operare in sicurezza, senza mettere in pericolo la stabilità del sistema terrestre.
“Il superamento di uno o più confini planetari – scrivevano nel 2009 i ricercatori – può essere deleterio o addirittura catastrofico per il rischio di superare soglie che innescano cambiamenti ambientali bruschi e non lineari all’interno di sistemi di scala continentale o planetaria”.
È come fare le analisi al pianeta
Il fisico Federico M. Butera, nel suo “Affrontare la complessità” (Edizioni Ambiente), paragona i limiti planetari ai valori soglia che leggiamo sui referti delle nostre analisi del sangue. “La funzionalità dei principali processi che si svolgono nel nostro organismo può essere monitorata e siamo in grado di dedurre se il processo si sta svolgendo in modo corrette dal fatto che i valori degli indicatori non superino un certo linite o non siano al di sotto di un altro. […] Ebbene, lo stesso criterio si adopera pe la salute del pianeta, identificando i valori limite dei processi principali che ne caratterizzano lo stato di salute, e permettendo di conseguenza di sapere quali sono i necessari provvedimenti da prendere”.
Il concetto di planetary boundaries serve quindi come una guida per la sostenibilità globale, suggerendo che l’umanità deve rimanere entro questi limiti per evitare il collasso degli ecosistemi e garantire la prosperità delle generazioni future.
Proprio come gli indicatori della salute nel nostro corpo, i confini planetari sono interdipendenti, il che significa che se oltrepassiamo un confine, ne influenzeremo altri mettendoli a rischio.
Quanti e quali sono i planetary boundaries
Il framework dei planetary boundaries identifica nove processi chiave del sistema terrestre, ciascuno con un limite di sicurezza. Se superiamo questi limiti, “rischiamo di innescare cambiamenti ambientali su larga scala, che potrebbero avere conseguenze devastanti per la biodiversità e la sopravvivenza dell’umanità stessa”, spiega lo Stockholm Resilience Centre.
Vediamo i nove limiti individuati dalla scienza e se sono ancora in sicurezza o meno:
Cambiamento climatico: la variazione del rapporto tra energia in entrata e in uscita dalla Terra, causata dall’aumento dei gas serra e degli aerosol. Una maggiore quantità di radiazioni intrappolate provoca un aumento delle temperature globali e altera i modelli climatici. LIMITE VIOLATO.
Nuove entità: l’introduzione di nuove entità comprende sostanze chimiche e sintetiche (ad esempio microplastiche, interferenti endocrini, inquinanti organici), materiali radioattivi prodotti dall’uomo (ad esempio scorie nucleari, armi nucleari) e organismi geneticamente modificati (OGM). “Attualmente, la quantità di sostanze sintetiche rilasciate nell’ambiente senza adeguati test è superiore al livello di sicurezza”, scrive lo Stockholm Resilience Centre. LIMITE VIOLATO;
Impoverimento dell’ozono stratosferico: lo strato di ozono stratosferico protegge la vita sulla Terra dalle radiazioni ultraviolette nocive. L’assottigliamento dello strato di ozono nell’alta atmosfera, dovuto principalmente alle sostanze chimiche prodotte dall’uomo, consente alle radiazioni UV nocive di raggiungere la superficie terrestre. “L’attuale quantità totale di ozono stratosferico rientra nei livelli di sicurezza e il recupero è in corso, con valori ancora inferiori ai livelli della metà del XX secolo”;
Carico di aerosol atmosferico: l’aumento delle particelle sospese nell’aria, dovuto alle attività umane o a fonti naturali, influenza il clima alterando la temperatura e i modelli di precipitazione. “Attualmente, la differenza interemisferica nel carico di aerosol atmosferico rientra nello Spazio operativo sicuro”;
Acidificazione degli oceani: l’acidificazione degli oceani è il fenomeno dell’aumento dell’acidità (pH sempre più basso) delle acque oceaniche dovuto all’assorbimento di CO2 atmosferica. Questo processo incide sugli ecosistemi marini e riduce l’efficienza dell’oceano nel fungere da serbatoio di carbonio. “L’indicatore dell’acidificazione degli oceani si trova all’interno dello Spazio Operativo Sicuro, ma è prossimo a superare il limite di sicurezza”. LIMITE PROSSIMO AD ESSERE VIOLATO
Modifica dei flussi biogeochimici: l’interruzione dei cicli naturali dei nutrienti di elementi chiave come l’azoto e il fosforo attraverso l’ambiente e gli organismi, che sono fondamentali per sostenere la vita e mantenere gli ecosistemi. “Sia il flusso globale di fosforo negli oceani che la fissazione industriale dell’azoto (estrazione dell’azoto dall’atmosfera) stanno alterando i corrispondenti cicli di nutrienti oltre il livello di sicurezza”. LIMITE VIOLATO
Alterazione dei cicli dell’acqua dolce: l’alterazione dei cicli dell’acqua dolce, compresi i fiumi e l’umidità del suolo, ha un impatto sulle funzioni naturali, come il sequestro del carbonio e la biodiversità, e può portare a variazioni dei livelli di precipitazione. “Le perturbazioni indotte dall’uomo sia dell’acqua blu (ad esempio, fiumi e laghi) sia dell’acqua verde (ad esempio, l’umidità del suolo) hanno superato il livello di sicurezza”. LIMITE VIOLATO;
Cambiamento del sistema terra: la trasformazione dei paesaggi naturali, ad esempio attraverso la deforestazione e l’urbanizzazione, riduce le funzioni ecologiche come il sequestro del carbonio, il riciclo dell’umidità e gli habitat per la fauna selvatica, tutti elementi cruciali per la salute del sistema Terra. “A livello globale, le aree forestali rimanenti in tutti e tre i biomi (tropicale, boreale e temperato) sono scese al di sotto dei livelli di sicurezza. LIMITE VIOLATO;
Integrità della biosfera: il declino della diversità, dell’estensione e della salute degli organismi viventi e degli ecosistemi minaccia la capacità della biosfera di co-regolare lo stato del pianeta, incidendo sul bilancio energetico e sui cicli chimici della Terra. “Sia la perdita di diversità genetica che il declino dell’integrità funzionale della biosfera hanno superato i livelli di sicurezza”. LIMITE VIOLATO.
Dei tre confini non ancora superati, l’unico a non essere minacciato al momento era quello relativo alla riduzione dello strato di ozono, mentre mostravano delle criticità sia l’acidificazione degli oceani sia la quantità di aerosol atmosferico. Mentre i dati relativi a tutti i confini già oltrepassati continuano a peggiorare.
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2009- 2023, dalla concettualizzazione alla quantificazione
Come abbiamo accennato, questi nove confini planetari sono stati proposti per la prima volta nel 2009 su Ecology & Society (Planetary Boundaries: Exploring the Safe Operating Space for Humanity) e successivamente su Nature (A safe operating space for humanity) da Johan Rockström (direttore dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico e professore di scienze ambientali presso il Centro di resilienza dell’Università di Stoccolma) e da un gruppo di 28 scienziati di fama internazionale. Ma solo nel settembre 2023 gli scienziati hanno quantificato, per la prima volta, tutti i nove processi che regolano la stabilità e la resilienza del sistema Terra.
“Questo aggiornamento sui confini planetari mostra chiaramente un paziente che non sta bene, poiché la pressione sul pianeta aumenta e i confini vitali vengono violati. Non sappiamo per quanto tempo potremo continuare a trasgredire questi confini fondamentali prima che le pressioni combinate portino a cambiamenti e danni irreversibili”, affermava il co-autore Johan Rockström. L’aggiornamento del 2023 non solo ha quantificato tutti i confini, ma ha anche concluso che sei dei nove confini sono stati superati.
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Un check annuale alla salute del pianeta
L’ultima valutazione completa relativa ai confini planetari è contenuta nel rapporto inaugurale Planetary Health Check, sviluppato dal Potsdam Institute for Climate Impact Research. Dal settembre di quest’anno, infatti, l’Istituto produrrà un aggiornamento annuale del quadro, chiamato appunto “Planetary Health Check”, “l’iniziativa globale più completa e scientificamente fondata dedicata alla misurazione e alla manutenzione del sistema Terra”, si legge sulla piattaforma.
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