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Benvenute e benvenuti al tredicesimo numero della rassegna internazionale di EconomiaCircolare.com. In menù oggi trovate alcune notizie sulle materie prime necessarie per la transizione energetica: riguardano i diritti negati delle popolazioni indigene nei cui territori vengono estratti questi materiali e le mire statunitensi sulla Groenlandia. Poi la plastica: dalle microplastiche nei campi di tutto il mondo fino alle storture della filiera statunitense raccontata nel documentario Single-Use Planet. E poi leggerete di evoluzionismo ai tempi dell’Antropocene, di pesca a strascico e fast fashion.
Buona lettura
MINERALI CRITICI E DIRITTI NEGATI: LE TRIBÙ CHIEDONO RISPETTO PER LA PROPRIA SOVRANITÀ”
Oltre metà dei minerali essenziali alla transizione energetica globale si trova su terre indigene. Nonostante la Dichiarazione ONU sui Diritti dei Popoli Indigeni riconosca il diritto al consenso libero, previo e informato (FPIC), questo è spesso ignorato. Attivisti e leader tribali denunciano espropri, violenze e promesse mancate da parte delle industrie minerarie
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“IL TESORO SOTTO I GHIACCI: LA CORSA AI MINERALI DELLA GROENLANDIA”Sotto i ghiacci della Groenlandia si trovano terre rare cruciali per la transizione energetica. Il loro sfruttamento potrebbe ridurre la dipendenza dalla Cina e dare impulso all’indipendenza economica dell’isola. Ma i rischi ambientali, i costi elevati e le tensioni geopolitiche (in primis le ambizioni dell’amministrazione Trump) pongono ostacoli alla corsa verso un nuovo “Eldorado artico”.
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PLASTICA, POLITICA E PETROLIO: IL FIUME INVISIBILE CHE SCORRE NEGLI USAIl documentario Single-Use Planet indaga il ciclo produttivo della plastica negli USA, seguendo il “fiume di denaro” che collega le industrie petrolchimiche della Louisiana e della Pennsylvania. Il film svela le responsabilità politiche e industriali nella diffusione globale della plastica, mostrando come l’estrazione da fracking alimenti l’intero sistema produttivo.
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MICROPLASTICHE NEI CAMPI E NEI CORPI: LA SFIDA GLOBALE PARTE DALLA TERRALe microplastiche invadono suoli agricoli e catene alimentari in tutto il mondo, dalla Uganda agli Stati Uniti. I teli di pacciamatura in plastica, i materiali plastici nei fertilizzanti e nei pesticidi rilasciano microplastiche che si infiltrano nei cibi e, infine, nei corpi umani. Gli effetti sulla salute restano incerti, ma gli scienziati temono conseguenze su ecosistemi e sicurezza alimentare. Il cambiamento climatico peggiora la diffusione di queste particelle invisibili.
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CINGUETTII CONTRO MOTORI: L’EVOLUZIONE DELLE SPECIE AI TEMPI DEL TRAFFICOSull’isola di Santa Cruz, nelle Galápagos, i warbler gialli modificano il canto e diventano più aggressivi in presenza del rumore del traffico. Il traffico umano agisce come una pressione evolutiva anche in ambienti remoti, alterando segnali sociali fondamentali come il canto degli uccelli.
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FIORITURE ANTICIPATE E ALLERGIE PEGGIORI: COME LA CRISI CLIMATICA CAMBIA IL MONDO VEGETALEIl riscaldamento globale sta modificando profondamente il calendario biologico delle piante: fioriture anticipate, frutti che maturano prima e autunni sempre più ritardati. Questi cambiamenti impattano l’agricoltura, la biodiversità e la salute umana, con rischi crescenti legati a gelate tardive, allergie e malattie trasmesse da insetti.
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RETI A STRASCICO, IMPATTO PROFONDO:FINO A 11 MILIARDI ALL’ANNO DI DANNI PER LA SOCIETÀ EUROPEASecondo un nuovo studio, la pesca a strascico costa alla società europea fino a 10,8 miliardi di euro l’anno, principalmente per le emissioni di CO₂ liberate dai sedimenti marini. La tecnica danneggia fondali, habitat e biodiversità. I benefici economici, sostenuti da sussidi pubblici, non compensano i costi ambientali e climatici che ricadono su tutti i cittadini.
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19 CHILI A TESTA: IL RECORD EUROPEO DEL CONSUMO TESSILE E I SUOI COSTI AMBIENTALISecondo l’Agenzia europea per l’ambiente, nel 2022 ogni cittadino dell’UE ha acquistato in media 19 kg di abbigliamento, calzature e tessili per la casa, segnando un nuovo record. Questo consumo alimenta pressioni ambientali tra cui emissioni, uso di risorse e microplastiche. L’UE punta ora su strategie di economia circolare per rendere il settore più sostenibile, promuovendo qualità, riuso e riciclo.
Leggi il documento sul sito dell’Agenzia europea per l’ambiente |



