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lunedì, Dicembre 16, 2024

REF: Deposito su cauzione efficace per ridurre dispersione dei rifiuti e aumento del riciclo

Pubblicato ieri l’ultimo position paper del Think Thank italiano, dedicato ai sistemi di deposito su cauzione e al ruolo che possono avere nella riduzione dei rifiuti dispersi e nell’aumento dei tassi di riciclo degli imballaggi

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Redazione EconomiaCircolare.com

Plastica monouso e obiettivi di intercettazione. Le soluzioni in campo” è l’ultimo position paper di Laboratorio REF Ricerche: pubblicato ieri, arriva per “sostenere il dibattito sulle soluzioni in campo” nella gestione del fine vita della plastica monouso, ed è dedicato ai sistemi di deposito su cauzione (deposit return scheme, DRS) indicati tra gli strumenti economici previsti dalla Direttiva SUP e dalla Strategia europea per la plastica.

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Inquinamento, deposito su cauzione e norme UE

Le bottiglie per bevande in plastica, come dimostra uno studio commissionato dalla Commissione Europea, detengono il triste primato di essere in cima alla lista dei 10 oggetti più comuni rinvenuti sulle coste e nelle aree marine europee. Proprio le bottiglie in plastica sono uno degli obiettivi della Direttiva (UE) 2019/904 (la cosiddetta direttiva SUP – Single Use plastics) “che stabilisce, tra le altre cose, obiettivi ambiziosi di raccolta differenziata delle bottiglie in PET per bevande e contenuti minimi di materiale riciclato nelle bottiglie di nuova produzione”:

  • L’Art. 9 della Direttiva indica che entro il 2025 il 77% delle bottiglie in plastica monouso per bevande dovrà essere raccolto separatamente, con un obiettivo a regime del 90% entro il 2029.
  • L’Art. 6 indica altresì che entro il 2025 le bottiglie in plastica monouso per bevande dovranno contenere almeno il 25% di materiale riciclato (il 30% entro il 2030).

Una sfida che chiama produttori, distributori, Enti locali e cittadini a individuare insieme “nuove modalità per dare impulso alle raccolte differenziate delle bottiglie in PET e garantire al contempo la possibilità di valorizzare tale flusso per la fabbricazione di nuove bottiglie (closed loop recycling o bottle to bottle)”.

La Direttiva suggerisce agli Stati membri l’adozione di sistemi di deposito su cauzione come una modalità per il raggiungimento dei target. Il richiamo a DRS è presente già nella Strategia europea per la plastica nell’economia circolare del 2018: tra le “misure essenziali per migliorare gli aspetti economici e la qualità del riciclaggio della plastica”, la Commissione incoraggia le autorità nazionali e regionali a “valutare l’introduzione di sistemi di cauzione-rimborso, soprattutto per i contenitori per bevande”.

deposito su cauzione

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Come funziona il deposito su cauzione

Il deposito su cauzione, come spiega REF Ricerche e come i lettori di EconomiaCircolare.com sanno bene, è “uno strumento economico per la raccolta differenziata degli imballaggi, rivolto principalmente ai contenitori per bevande monouso, quali le bottiglie in plastica, in vetro e le lattine”.

Nei sistemi DRS i consumatori possono conferire gli imballaggi vuoti presso dispositivi di raccolta automatizzati (reverse vending machine – RVM) posizionati generalmente all’interno dei punti vendita della grande distribuzione e della distribuzione organizzata. Dopo aver verificato l’idoneità dell’imballaggio e la sua appartenenza al sistema DRS, le RVM restituiscono al consumatore il deposito (o cauzione) versato al momento dell’acquisto. I consumatori possono quindi recuperare la cauzione in diverse forme: in contanti, mediante scontrino da riscattare direttamente alla cassa del punto vendita oppure, in alcuni Paesi, devolvendo l’equivalente ad una causa benefica. Nel caso di punti vendita di piccole dimensioni, il sistema di raccolta e restituzione della cauzione può avvenire (e generalmente avviene) manualmente.

Generalmente i produttori di bevande finanziano il sistema attraverso un contributo ambientale versato dai soggetti obbligati nell’ambito del regime di responsabilità estesa del produttore. Al finanziamento del sistema contribuiscono anche i depositi non riscattati e i ricavi derivanti dalla vendita degli imballaggi raccolti.

Le categorie di bevande incluse nei sistemi DRS includono solitamente acque minerali, bibite gassate, birra, sidro, bevande sportive, succhi e bevande a base vegetale

deposito su cauzione

I sistemi DRS si differenziano in prima istanza in relazione alla destinazione (a riciclo o a riutilizzo) degli imballaggi intercettati. Nel primo caso, al centro del paper REF, che interessa generalmente gli imballaggi monouso per liquidi alimentari (in PET, vetro, metalli), si parla generalmente di sistemi di deposito su cauzione (deposit return systems o DRS) per il riciclo; nel secondo, che interessa generalmente contenitori in vetro riutilizzabili per liquidi alimentari (fino a 50 rotazioni), ma anche bottiglie in PET specificamente progettate per sostenere più cicli di sanificazione/utilizzo (fino a 20/25 rotazioni), si parla comunemente di DRS per il riutilizzo o di vuoto a rendere su cauzione. In Germania i due sistemi coesistono da tempo, il primo (per il riciclo) si applica ai contenitori per bevande in plastica, metalli e vetro, il secondo (per il riuso) si applica ai contenitori in vetro e plastica (PET).

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Efficacia e vantaggi

Secondo REF i sistemi DRS “sono considerati un mezzo efficace e riconosciuto a livello internazionale per ridurre la dispersione degli imballaggi nell’ambiente, raggiungere elevati tassi di intercettazione e garantire un riciclo di alta qualità dei materiali raccolti nonché, nel caso dei sistemi per il riuso, contribuire alla riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte”. Ad oggi, sottolineano i ricercatori, solo i Paesi con DRS attivi e resi obbligatori raggiungono percentuali di intercettazione pari (o superiori) al 90% con punte che superano il 97% in Germania: i 10 sistemi DRS europei (esclusa la Slovacchia il cui sistema è entrato in funzione il 1° gennaio 2022, la Lettonia il cui sistema è entrato in funzione il 1° febbraio e Malta dal 1° aprile 2022) raccolgono in media il 90% degli imballaggi monouso immessi sul mercato, con una efficacia correlata al valore della cauzione (vedi oltre). Mentre I sistemi di raccolta differenziata nei Paesi che al contrario non adottano sistemi DRS intercettano in media il 47% degli imballaggi per bevande in PET immessi al consumo.

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I punti di forza dei sistemi DRS elencati nel paper vanno dall’aumento dei tassi di intercettazione ed avvio effettivo a riciclo, alla riduzione della dispersione nell’ambiente (littering) ed alla diponibilità (sempre più critica) di materia prima seconda (rPET) “di alta qualità” idonea alla realizzazione di nuove bottiglie (bottle to bottle). A questi vantaggi, fa da contraltare la necessità di realizzare una infrastruttura organizzativa e finanziaria dedicata, con ricadute sui vari attori in campo che devono essere attentamente analizzate e coordinate in un disegno strategico di coinvolgimento e compartecipazione agli obiettivi e ai costi.

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Il valore della cauzione

Un aspetto cruciale per il successo dei DRS è il valore del deposito cauzionale: deve rappresentare infatti, spiegano i ricercatori, un incentivo finanziario per il consumatore, motivandolo a conferire l’imballaggio nel modo corretto. I risultati dei sistemi DRS dimostrano che più alto è il valore del deposito, più alti sono i tassi di intercettazione.

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Quali Paesi impiegano il deposito su cauzione?

Attualmente vi sono più di 40 sistemi DRS per il riciclo attivi nel mondo: nel 2020 all’incirca 291 milioni di cittadini avevano accesso ad un sistema DRS, valore destinato ad aumentare di altri 200 milioni entro la fine del 2023. In Europa sono attualmente attivi 13 sistemi, tra cui il sistema tedesco che conta circa 83 milioni di consumatori. I Paesi, con i rispettivi anni di introduzione, nel quale sono già attivi sistemi DRS sono: Svezia (1984), Islanda (1989), Finlandia (1996) Norvegia (1999), Danimarca (2002), Germania (2003), Paesi Bassi (2005), Estonia (2005), Croazia (2006), Lituania (2016), Slovacchia (2022), Lettonia (2022) e Malta (2022). In altri 12 paesi (Portogallo, Romania, Irlanda e Turchia nel 2022, Grecia, Scozia e Ungheria nel 2023, Regno Unito nel 2024, Austria e Cipro nel 2025, Lussemburgo e Bielorussia con data da destinarsi) è stata già presa una decisione politica riguardo l’introduzione di un sistema DRS nei prossimi quattro anni.

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 Il convegno

A Roma martedì 7 giugno (dalle 10:15 presso la Sala Capranichetta, in Piazza di Montecitorio 125) si terrà il convegno nazionaleIl Sistema di Deposito Cauzionale: allineare l’Italia alle esperienze europee per massimizzare la circolarità delle risorse”. Organizzato dalla Campagna Nazionale “A Buon Rendere-molto più di un vuoto” promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi sarà dedicato appunto ai sistemi di deposito cauzionale. Tra le relatrici e i relatori (in presenza) Enzo Favoino, Coordinatore Scientifico della campagna, Duccio Bianchi, fondatore di Ambiente Italia, Clarissa Morawski, Fondatrice e Amministratrice Delegata di Reloop (piattaforma europea multi-stakeholder che promuove politiche e modelli di business basati sull’uso consapevole e circolare delle risorse); poi, in remoto, due responsabili del sistema svedese e lituano, rispettivamente Bengt Lagerman, Amministratore delegato di Returpack-Pantamera e Gintaras Varnas, Direttore generale di USAD. La  sessione conclusiva sarà dedicata alle “Prospettive per l’Italia”, aperta agli interventi delle ONG aderenti alla campagna, Parlamentari, altri soggetti Istituzionali e imprenditoriali. Modera l’evento Raffaele Lupoli, Direttore editoriale del nostro magazine.

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