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domenica, Dicembre 22, 2024
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SPECIALE | Deposito su cauzione
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Il deposito su cauzione per una reale economia circolare

di Silvia Ricci, Raffaele Lupoli, Daniele Di Stefano e Redazione EconomiaCircolare.com

Da sola, la sigla DRS (Deposit Return System o Scheme) potrà risultare strana, ma in realtà tutti sanno cos’è il deposito su cauzione: è il sistema di raccolta selettiva nel quale chi compra una bevanda in bottiglia o in lattina paga un piccolo extra che gli sarà restituito quando avrà riportato indietro il contenitore.

Si tratta di uno dei più noti esempi di economia circolare: non solo consente di recuperare i contenitori di bevande monouso, ma si può anche applicare ai modelli di riuso, riducendo i rifiuti da imballaggio dispersi nell’ambiente.

Dagli anni ‘50, quando il Canada ha applicato per la prima volta un sistema DRS, sono stati fatti notevoli passi in avanti. Eppure, ancora oggi, quando si ipotizza di adottare un sistema di un sistema di deposito cauzionale, enti locali e loro associazioni di riferimento oppongono resistenza. Motivo? C’è soprattutto la paura di perdere gli introiti che arrivano dalla vendita di imballaggi di valore recuperati con la raccolta differenziata, come le bottiglie in PET e le lattine. Un timore in realtà poco giustificato, dal momento che i sistemi di raccolta domiciliari per gli imballaggi hanno costi che generalmente superano di gran lunga quanto si ricava dalla vendita dei materiali ai riciclatori.

Come vedremo in questo Speciale, in realtà il timore è poco giustificato. E sono tanti i modelli di successo da cui poter prendere spunto. Così come sono numerosi gli studi e i dati di cui vi racconta EconomiaCircolare.com, insieme alle campagne di sensibilizzazione come quelle in Austria, Olanda e Belgio e a tanti grafici che aiutano la comprensione anche per i non addetti ai lavori.

Il nostro auspicio, nell’ottica del giornalismo costruttivo, è quello di dare un contributo all’avvio di un dibattito pubblico anche nel nostro Paese, visto che norme europee, esperienze internazionali e vantaggi per l’intero sistema fanno propendere per l’adozione di un DRS. Continueremo ad approfondire il tema con nuovi articoli e – come ormai è consuetudine di EconomiaCircolare.com – a ospitare contributi per alimentare la discussione. Buona lettura.

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