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Alla Cop27 arriva Giorgia Meloni. “Sul clima manca la cooperazione ma l’Italia farà la sua parte”
La protagonista della giornata di lunedi è stata la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Prima ha incontrato il presidente al-Sisi, parlando dei temi energetici e dei flussi migratori. Poi è intervenuta alla sessione plenaria, promettendo la riduzione delle emissioni del 55% al 2030
Cop27 sul clima in Egitto: come ci arriviamo e cosa aspettarci
La 27esima Conferenza sul clima è ufficialmente partita. Molti i dubbi: dalla scelta dell'Egitto come Paese ospitante alle difficoltà dello scenario internazionale, funestato dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica. A far rumore finora sono soprattutto le assenze
Stop alle auto termiche dal 2035, manca l’ultimo passaggio in Europa. Contrario il governo Meloni
Dopo l’approvazione da parte del Trilogo Ue, per il divieto delle auto coi motori a combustione interna (benzina, diesel e metano) a partire dal 2035 serve soltanto il vaglio dei ministri dell'Ambiente dell’Ue e del Parlamento europeo per la ratifica finale. Ma il governo Meloni ha già promesso battaglia
Com’è profondo il mare: il nuovo ministero del governo Meloni tra speranze e prospettive
Un nuovo ministero e una nuova linea programmatica, con la nuova denominazione che mette insieme Mare e Sud. In attesa di conoscere quali saranno le competenze del neo dicastero voluto da Giorgia Meloni e retto da Nello Musumeci, una fotografia della situazione attuale e delle prospettive
“Più gas e più rinnovabili al Sud”. Meloni traccia in Parlamento la rotta energetica del governo
Nel suo primo discorso alla Camera in qualità di premier, Giorgia Meloni ha ribadito di voler puntare su una maggiore indipendenza energetica e ha chiesto all'Europa "una risposta comune" per affrontare il caro bollette e l'assenza del gas russo. "Il motto del governo sarà: non disturbare chi vuole fare"
Come cambia la strategia energetica dell’Italia con il governo Meloni
Dalla transizione ecologica alla sicurezza energetica: già solo con il cambio di denominazione si può intuire che il governo Meloni intende mettere in secondo piano gli obiettivi ambientali. Preferendo approcciare le questioni energetiche unicamente come un accaparramento di risorse. Resta pure Cingolani