l'economia circolareCHE COS'È
Un nuovo modo di pensare l’Economia: immaginare prodotti e processi virtuosi, sostenibili ed equi
Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation economia circolare «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera». L’economia circolare è dunque un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.
Il modello economico lineare ‘take-make-dispose’ si basa sull’accessibilità di grandi quantità di risorse ed energia ed è sempre meno adatto alla realtà in cui ci troviamo ad operare. Le iniziative a sostegno dell’efficienza – che lavorano per la riduzione delle risorse e dell’energia fossile consumata per unità di produzione – da sole possono ritardare la crisi del modello economico, ma non sono sufficienti a risolvere i problemi dati dalla natura finita degli stock. Si pone quindi come necessaria la transizione dal modello lineare ad un modello circolare, che nella considerazione di tutte le fasi – dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita – sappia cogliere ogni opportunità di limitare l’apporto di materia ed energia in ingresso e di minimizzare scarti e perdite, ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale.
I principi base dell'economia circolare
L’Economia Circolare, con riferimento alla definizione data dalla Ellen MacArthur Foundation, è un’economia progettata per auto-rigenerarsi, in cui i materiali di origine biologica sono destinati ad essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici devono essere progettati per essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Si tratta di un ripensamento complessivo e radicale rispetto al modello produttivo classico, basato sull’iper sfruttamento delle risorse naturali e orientato all’unico obiettivo della massimizzazione dei profitti tramite la riduzione dei costi di produzione.
Adottare un approccio circolare significa rivedere tutte le fasi della produzione e prestare attenzione all’intera filiera coinvolta nel ciclo produttivo. Questa attenzione passa per il rispetto di alcuni principi di base, che la Fondazione Ellen Mc Arthur ha individuato in 5 criteri fondamentali.
5 criteri di circolarità
ECO PROGETTAZIONE
Progettare i prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita, quindi con caratteristiche che ne permetteranno lo smontaggio o la ristrutturazione.
MODULARITÀ E VERSATILITÀ
Dare priorità alla modularità, versatilità e adattabilità del prodotto affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne.
ENERGIE RINNOVABILI
Affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili favorendo il rapido abbandono del modello energetico fondato sulle fonti fossili.
APPROCCIO ECOSISTEMICO
Pensare in maniera olistica, avendo attenzione all’intero sistema e considerando le relazioni causa-effetto tra le diverse componenti.
RECUPERO DEI MATERIALI
Favorire la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recuperoche ne conservino le qualità.
La circolarità in 10 dimensioni
A partire dalla prima formulazione della Ellen MacArthur Foundation sono molteplici i tentativi di fornire definizioni, griglie di criteri e indicatori per la valutazione qualitativa e quantitativa di processi produttivi circolari. Il Comitato Scientifico che ha curato la realizzazione dell’Atlante Italiano dell’Economia Circolare ha lavorato in tal senso alla definizione di 10 dimensioni di circolarità e alla stesura di Linee Guida e criteri volti a misurare tanto la compatibilità ambientale che la sostenibilità sociale dei nuovi prodotti e processi. Per approfondire, è possibile consultare i citati documenti al link sottostante.