Materie prime seconde

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    Le materie prime seconde (in sigla mps) consistono in scarti di produzione o di materie derivanti da processi di riciclo che possono essere immesse di nuovo nel sistema economico come nuove materie prime. In questo contesto l’Italia fa riferimento alla categoria detta sottoprodotto (art 183 bis del D.Lgs. 152/06), che permette di escludere tutti i materiali attinenti al sottoprodotto dal campo di applicazione della normativa sui rifiuti. Inoltre con il processo end-of-waste si specificano i criteri per cui un certo tipo di rifiuto cessa di essere considerato tale e ottiene lo stato di prodotto o di mps.

    Meno rifiuti, più risorse

    Le materie prime seconde sono ottenute da scarti di produzione e da prodotti a fine vita (end of life) che vengono inviati in impianti di recupero. Nell’ambito della gerarchia dei rifiuti definita dalla Waste Framework Directive (2008/98/EC), cioè la direttiva in materia di rifiuti e loro gestione, le mps rappresentano materiali e prodotti che si possono utilizzare come materie prime tramite il semplice riuso, il riciclo o il ripristino. In un contesto di economia circolare, il sistema economico di un Paese genera le materie prime seconde e successivamente le commercializza come avviene per le materie prime derivanti da attività di estrazione.

    Ciò viene evidenziato e auspicato dal piano strategico europeo sull’economia circolare (CE Action Plan). La produzione e il successivo riuso di materie prime seconde non ha solo il vantaggio di diminuire la generazione di rifiuti ma anche di migliorare la sicurezza nell’approvvigionamento di materie nell’Unione Europea (una domanda che tra l’altro è in continua crescita), e quindi ridurre le pressioni dell’estrazione di risorse naturali.  

    Le criticità

    Esistono però dei fattori critici per gli operatori del settore riguardo l’utilizzo delle materie prime seconde:

    • qualità: la mancanza di uno standard comune a livello europeo comporta incertezze sulla qualità delle mps e rende difficile verificare i livelli di impurezza o la sostenibilità di alti gradi di riciclo
    • commercializzazione: è necessario facilitare la circolazione delle mps oltre confine così da assicurarne la commercializzazione all’interno dell’Unione europea. Questa criticità è legata all’eterogeneità delle regole e delle norme vigenti a livello nazionale che ostacolano lo scambio di materie prime seconde tra Paesi europei. Per esempio, per quanto riguarda i fertilizzanti derivanti dai rifiuti organici, la Commissione Europea ha stabilito dei requisiti comunitari per la loro circolazione che saranno obbligatori in tutti gli Stati membri dal 2022
    • domanda di mps: per creare un mercato dinamico per le materie prime seconde servono politiche pubbliche che incentivino l’utilizzo di materiali riciclati nei prodotti  e nelle infrastrutture
    • agenti chimici: la presenza di alcuni agenti chimici dannosi nei flussi di riciclo ha portato la Commissione Europea a chiedere di tenere traccia delle sostanze chimiche presenti nei prodotti