Inserisci nel carrello e compra con un click. Il gesto è semplice, ma quanto quello che acquistiamo è davvero necessario? EconomiaCircolare.com lancia la campagna social “E-commerce dell’assurdo” per accendere i riflettori sui danni dell’iperconsumismo, un fenomeno che non solo supera i limiti planetari della sostenibilità, ma anche la soglia dell’utile. Ci concentriamo, infatti, sulla produzione e sull’acquisto di oggetti superflui, nati da bisogni artificiali, che riempiono le nostre tasche, case e immaginari, per poi diventare rifiuti nel breve tempo che intercorre tra l’euforia dell’usa e la delusione del getta. Con ironia e provocazione, la campagna, realizzata in collaborazione con Junker, E-cology e Reware, vuole evidenziare le contraddizioni di un sistema che ci vende il superfluo come indispensabile, che ci fa percepire come “comodità” oggetti che non aggiungono benefici effettivi alla nostra quotidianità mentre causano danni ingenti agli ecosistemi.
L’e-commerce per desiderare il superfluo
Il macinaspezie elettrico per evitare la fatica di girare una manovella, il porta-banana per proteggere un frutto già confezionato dalla natura, fino allo schiaccia-brufoli antistress o alla tazza auto-riscaldante. Un catalogo di oggetti improbabili – riportati di seguito – venduti in grandi quantità a prezzi stracciati, ignorando gli alti costi ambientali e sociali che la loro produzione e la loro vendita comportano: è l’e-commerce dell’assurdo il protagonista e il fil rouge della campagna social che, riproducendo un finto sito di e-commerce con oggetti improbabili ma effettivamente acquistabili in marketplace reali, apre uno squarcio su un sistema produttivo che trasforma il marketing in un bisogno artificiale tramite il pulsante “Acquista ora”, che promette gratificazione immediata.
La campagna inaugurata oggi da EconomiaCircolare.com invita chiunque a partecipare alla “galleria degli orrori” segnalando un oggetto da aggiungere al carrello dell’e-commerce dell’assurdo, inviando foto o link sulla chat privata di Instagram!

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Prendendo le mosse dagli oggetti, così vicini da sembrare innocui, la campagna allarga lo sguardo e considera anche alcuni dei più grandi paradossi della società dei consumi: lo spreco produttivo, il fenomeno dell’usa e getta, l’obsolescenza programmata e quella psicologica. Anche questi, insieme agli oggetti, ci circondano, ma sono molto meno visibili.
Dal clic al rifiuto: compriamo davvero ciò che ci serve?
“EconomiaCircolare.com affianca fin dalla sua nascita, ormai 5 anni fa, la riflessione sui fenomeni al racconto delle pratiche concrete – raccontano Raffaele Lupoli e Vittoria Moccagatta, rispettivamente direttore e giornalista di EconomiaCircolare.com -. Con ‘l’e-commerce dell’assurdo’ e lo Speciale dedicato all’iperconsumismo vogliamo riflettere insieme alle persone che ci seguono non soltanto sulle conseguenze delle nostre abitudini di acquisto, ma anche e soprattutto su un sistema produttivo che ci sovraccarica di cose di cui non abbiamo necessità presentandole come irrinunciabili. Tutto ciò, scaricando sulla collettività gli impatti ambientali e sociali di quei prodotti. A tutti noi è capitato di cadere in questa trappola, ma il nostro auspicio è di contribuire a invertire la rotta analizzando e raccontando con ironia questo fenomeno”.
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L’e-commerce dell’assurdo
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Oggetto |
Che cos’è |
Perché è assurdo |
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Soffione per doccia con luci a LED che cambiano sette colori |
Doccia o party anni ‘90? Nulla dice “risparmio energetico” come una cascata d’acqua illuminata in stile discoteca. L’integrazione di LED e circuiti elettronici per un effetto estetico super…fluo! |
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Hai davvero bisogno dell’intelligenza artificiale per ricordarti di non far morire un’altra pianta? |
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Un elettrodomestico che consuma energia e materiali per sostituire un semplice movimento circolare della mano con una spugna. |
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Perché il concetto di vestirsi a strati è obsoleto (e aggiungere batterie agli indumenti è un problema per il loro smaltimento!). |
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Chi non vuole un frullato da una goccia? Miniaturizzazione inutile che aumenta i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). |
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Dispositivo usa e getta che produce rifiuti elettronici in quantità esponenziale. L’alternativa che, invece di eliminare il problema, lo trasforma in una nuova emergenza ambientale legata a componenti difficili da smaltire. |
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La saponetta è già fuori moda? |
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Il gadget perfetto per chi vuole perdere amici velocemente. Giocattolo usa e getta, con produzione di rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE). |
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Ecco il progresso: posso riscaldare il caffè con un gadget elettronico invece di, non so… berlo prima che si raffreddi! |
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Consumo energetico per un comfort che ha alternative sostenibili, come gli indumenti termici. |
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Perché il metodo tradizionale padella-coperchio era troppo semplice e alla portata di tutte e tutti… |
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Pelle fatta di plastica per i nostalgici dell’adolescenza |
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Perché complicare il caffè è il futuro. Aumentano l’inquinamento da imballaggi monouso. |
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Alimenta il ciclo di consumo di piccoli elettrodomestici, contribuendo all’accumulo di rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE). |
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No comment |
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Sostenibilità? Mai sentita. Questi panni usa e getta (per giunta trasportati fini a casa nostra con il loro carico d’acqua) sono perfetti per chi ama pulire… e riempire la spazzatura. |
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Segnalaci un oggetto da aggiungere al carrello dell’e-commerce dell’assurdo, inviando foto o link sulla chat privata di Instagram!
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