Quelle che la Commissione definisce semplificazioni – dai numerosi pacchetti Omnibus ai rinvii sulla deforestazione o sulla due diligence delle batterie – per 470 organizzazioni non sono altro che “deregolamentazione”. “La società civile, i sindacati e i gruppi di interesse pubblico hanno inviato un chiaro messaggio alla Presidente della Commissione von der Leyen, ai Commissari europei e agli Stati membri dell’UE in una dichiarazione firmata da 470 organizzazioni. Esse denunciano la campagna di deregolamentazione che è al centro della strategia della Commissione europea per questo mandato”. Nel frattempo quasi 200.000 cittadini mobilitati dalla campagna #HandsOffNature hanno inviato messaggi “per sollecitare la Commissione europea a bloccare qualsiasi riduzione delle leggi comunitarie sulla natura con il pretesto della semplificazione”.
Anche di questo – di normativa ambientale, competitività e semplificazioni- si parlerà il 2 ottobre a Roma in occasione di “Intelligenza Circolare” l’evento organizzato da ISIA Roma Design ed EconomiaCircolare.com.
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“Più tutele, non meno”
“In un periodo di estrema disuguaglianza, compresa la disuguaglianza di ricchezza, l’esclusione sociale e finanziaria, la distruzione del clima, l’arretramento democratico, il capitalismo della sorveglianza, lo sfruttamento dei lavoratori, la discriminazione e le ampie violazioni dei diritti umani – scrivono soggetti come Climate Action Network Europe (CAN Europe), Corporate Europe Observatory (CEO), European Digital Rights (EDRi), European Environmental Bureau (EEB), European Public Services Union (EPSU, che unisce sindacati dei servizi pubblici da tutta Europa e rappresenta ) e Friends of the Earth Europe (FoEE) insieme ad altre centinaia di associazioni da tutti i Paesi Ue ma anche da Armenia, Georgia, Turchia e Gran Bretagna – chiediamo più tutele, non meno!”
“Invece di guidare una coraggiosa politica industriale verde, la Commissione si sta arrendendo alle industrie inquinanti che chiedono deregolamentazione e ritardi – ha detto Greg Van Elsen, coordinatore senior della politica industriale di Climate Action Network Europe -. Annacquare l’obiettivo climatico del 2040 e smantellare le protezioni ambientali non è una strategia industriale: è un vicolo cieco per i lavoratori, i cittadini e il pianeta. Rischia di bloccare l’UE in una maggiore dipendenza dai combustibili fossili proprio quando abbiamo bisogno di liberarcene”.
A nove mesi dall’insediamento, la Commissione europea “sta pianificando un’ondata senza precedenti di tagli drastici alle normative che tutelano i diritti del lavoro, sociali e umani, nonché i diritti digitali e l’ambiente”, si legge nel documento delle associazioni. Secondo le quali “nei prossimi quattro anni la Commissione e gli Stati membri dell’UE potrebbero smantellare le norme che regolano le imprese che operano nell’Unione europea in misura tale da riportare indietro di molti anni i progressi in materia di protezione ambientale, diritti sociali, diritti digitali e politiche climatiche”.

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Giù le mani dalla natura
In soli 10 giorni, 196.118 messaggi sono stati inviati dai cittadini europei, mobilitati dalla campagna #HandsOffNature, per sollecitare la Commissione europea a bloccare qualsiasi riduzione delle leggi comunitarie sulla natura con il pretesto della “semplificazione”.
La coalizione #HandsOffNature, composta da BirdLife Europe, ClientEarth, European Environmental Bureau e WWF EU, denuncia che “le foreste si assottigliano, i fiumi si prosciugano, la fauna selvatica scompare. Stiamo perdendo aria pulita, acqua sicura e gli spazi verdi su cui facciamo affidamento. Eppure, le leggi europee che hanno salvaguardato la nostra natura vengono silenziosamente smantellate, sotto la falsa promessa di una semplificazione. In poche parole: la nostra natura è sotto attacco”. Per questo hanno invitato a scrivere ai responsabili “che vi opponete all’indebolimento delle leggi sulla natura e all’abbassamento degli standard ambientali. Ci sono voluti decenni di voci collettive per costruire le leggi che proteggono il nostro futuro. Non lasciate che vengano annullate in silenzio”.
L’appello ha avuto una risposta importante: “Quasi 200.000 persone hanno scritto per opporsi alla riduzione dell’ambiente e per chiedere una protezione ancora più forte”. Secondo la coalizione “i cittadini dell’UE si stanno battendo per la natura e il loro messaggio alla Commissione europea è forte e chiaro: tenete giù le mani dalla natura e dalle leggi che ci proteggono. Le leggi europee sulla natura stanno avendo un impatto reale, producendo innovazione e certezza del diritto. Abbiamo bisogno di una maggiore attuazione e applicazione, non di uno smantellamento o di un indebolimento. Continuando a minare queste leggi, l’UE non solo sfiderebbe la volontà dei suoi cittadini, ma metterebbe anche a rischio la nostra salute pubblica e il nostro futuro”.
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