Gruppo CAP
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PROGETTO DI RICERCA
RECUPERO E VALORIZZAZIONE FANGHI REFLUI DI DEPURAZIONE
Il gruppo CAP, società a capitale pubblico partecipata dagli Enti Locali, gestisce il servizio idrico della Città Metropolitana di Milano, e serve anche alcuni comuni di Monza e Brianza, Pavia, Varese e Como. Grazie a Gruppo CAP, oltre due milioni e mezzo di cittadini bevono ogni giorno acqua di qualità sicura e controllata, sapendo che l'ambiente è protetto da sistemi di fognatura e depurazione innovatori.
L'impegno del Gruppo CAP a favore di un modello economico sostenibile è profondamente radicato. Una cultura di impresa volta alla sostenibilità, significa per tale gruppo condividere con il territorio e gli stakeholder il valore prodotto grazie alla nostra attività industriale. L'acqua viene considerato da questa azienda pubblica un bene comune e prezioso. Per questo, essa si propone di promuovere la sostenibilità dei consumi e degli usi della risorsa che amministra.
L'azienda si impegna al fine di avviare un percorso di responsabilità sociale d’impresa e di costruzione di un modello di valore condiviso. La promozione di comportamenti responsabili nel consumo dell’acqua, la valorizzazione dell’acqua di rete e la sua difesa a partire dal monitoraggio e dalla protezione della falda, la compartecipazione con tutti i partner dei risultati ottenuti dallo studio delle reti e delle infrastrutture, sono solo alcuni esempi del lavoro fatto in questi anni.
Per integrare il piano industriale del Gruppo e degli obiettivi di sostenibilità dell’azienda, è nato il progetto “Non si butta niente”, il cui scopo è quello di trasformare progressivamente gli impianti di depurazione in impianti di recupero dei prodotti da riutilizzare nell’industria, nell’agricoltura e per la produzione di energia.
L’acqua è una risorsa preziosa e non infinita. I principi del riuso, del recupero e dell’economia circolare sono i principali driver che spingono Gruppo CAP a ripensare il ruolo con cui il servizio idrico può affiancare lo sviluppo sostenibile dei territori. A questo proposito è stato elaborato il progetto “Non si butta niente”, il cui scopo è quello di trasformare progressivamente gli impianti di depurazione in impianti di recupero dei prodotti da riutilizzare nell’industria, nell’agricoltura e per la produzione di energia.
Dai fanghi reflui della depurazione è prodotta energia per alimentare un’autovettura a biometano, inoltre, si recuperano nutrienti (metano, fosforo, azoto) con i quali produrre fertilizzante. Le sabbie residue sono recuperate a fini industriali e le acque reflue vengono riutilizzate in agricoltura.
Il Gruppo CAP si è mosso come antesignano delle politiche bio-economiche avviando già nel 2016 la produzione di biometano da fanghi di depurazione presso l’impianto di Bresso e avviando poi nel 2017 la produzione di fertilizzanti presso l’impianto di Peschiera Borromeo. Le acque depurate vengono opportunamente affinate e riutilizzate per impiego agronomico, sia diretto che indiretto, e come soccorso irriguo in periodi di siccità, ovvero per altri utilizzi quali lavaggio strade, irrigazione aree verdi, con avvio presso il depuratore di Assago nel 2018. Per quanto riguarda poi le sabbie, il gruppo si impegna nello sviluppo di un impianto per il trattamento, la classificazione e il lavaggio delle sabbie di depurazione a fini di recupero come materiale inerte a Robecco.
Nel progetto di trasformazione degli impianti di depurazione in bioraffinerie, vengono coinvolti agricoltori, amministrazioni comunali e, per il caso del riuso delle acque, il Forum di Assago.
Gli obiettivi di sostenibilità ed economia circolare hanno determinato l’aggiornamento del piano investimenti del Gruppo per il quadriennio successivo. Il progetto è, inoltre, incluso nel masterplan di Gruppo CAP per l’economia circolare; in esso sono coinvolti dirigenti e personale direttivo che ha come obiettivo individuale la realizzazione di specifici task autorizzativi e tecnici. Le differenti tecnologie sono testate e realizzate inizialmente in un singolo depuratore, per poi essere successivamente applicate in altri impianti del gruppo. Per esempio: la produzione di fertilizzanti è stata avviata a Peschiera Borromeo ed è in corso di avviamento anche presso il depuratore di San Giuliano Est.
Il gruppo investe 1,1 milioni di euro per il progetto per la produzione di biometano presso l’impianto di Bresso, così come 500.000 euro per l’impianto sabbie di Robecco.
Al fine di garantire il coinvolgimento del territorio e delle comunità locali, vengono organizzati “Open Day” durante i quali i
cittadini hanno la possibilità di visitare alcuni degli impianti principali per scoprire tutte le innovative soluzioni adottate da Gruppo CAP tra cui, ad esempio, la produzione di biometano estratto dai reflui fognari. Il Gruppo CAP inoltre promuove attività di educazione ambientale presso le scuole della Città metropolitana di Milano coinvolgendo studenti, a partire dalle scuole dell’infanzia fino alle scuole superiori, in progetti di sensibilizzazione sui temi dell’ambiente, della sostenibilità e dell’economia circolare.
Gli interventi riconducibili al progetto “Non si butta niente” interessano ambiti dell’economia circolare differenti, quali ad esempio la gestione di rifiuti, scarti ed emissioni, l’approvvigionamento di materiali e risorse e infine il consumo di risorse naturali e materia.
Nel processo di depurazione, il 70% dei fanghi viene recuperato: gran parte in agricoltura (65%), un'altra parte termovalorizzato (25%) e solo una minima parte del totale viene inviata in discarica (2%).
Sul fronte acque reflue, il Gruppo vede un incremento del 7% del riuso irriguo con 13 impianti di depurazione adibiti al riuso
irriguo per un totale del 24% dei volumi di acqua depurata destinati a uso irriguo (media nazionale circa 10%). In questo modo si può far fronte alle carenze di acqua nei periodi di necessità e, in ambito industriale, si può ridurre il consumo di acqua potabile.
Il biometano prodotto ha un impatto ambientale e l’emissione di CO2 equivalente inferiore del 90% rispetto al gas naturale
convenzionale (proveniente da Russia e nord Africa).
Riutilizzando le sabbie come materiale inerte nelle opere di ingegneria civile (ad es. scavi della fognatura) è possibile ridurre il consumo di sabbia proveniente da cave minimizzando quindi gli interventi invasivi sul territorio.
Presso l’impianto di Bresso l'azienda prevede di produrre 60mc/h di biometano per immetterli nella rete nazionale SNAM (per la quale è in corso l’allacciamento) e utilizzarli per alimentare le auto del parco auto aziendale (che è in corso di rinnovo con la conversione da diesel a metano), riducendo le emissioni ed i costi di gestione per il carburante.
Il progetto prevede che le sabbie non vengano più smaltite come rifiuto a 40 euro/ton; i costi di gestione per la trasformazione dei fanghi in fertilizzanti sono inferiori del costo di smaltimento fanghi presso inceneritori esterni.
Il Gruppo prevede inoltre di coinvolgere la comunità attraverso attività di comunicazione e di “action lab” oltre a open day e attività con le scuole generando benefici per l’azienda anche in termini di reputazione.
Gruppo CAP, come sottolineato nella propria Politica Integrata, si impegna quotidianamente per accrescere la cultura della qualità e della protezione dell’ambiente su cui ha impatto con i propri processi, in un’ottica di miglioramento continuo. Opera ogni giorno per ricercare l’ottimizzazione dei processi aziendali e dell’uso ottimale delle risorse, al fine di raggiungere il massimo livello di efficacia ed efficienza con la massima attenzione all’ambiente e al rispetto della biodiversità.
Esso si impegna a progettare, realizzare e gestire il sistema idrico integrato nel rispetto della normativa vigente in materia ambientale e dell’efficienza energetica, allineandosi alle migliori tecnologie disponibili ed economicamente sostenibili, a salvaguardia delle risorse naturali e del loro utilizzo sostenibile, con l’obiettivo di prevenire l’inquinamento e ridurre i consumi di energia, di risorse naturali e delle emissioni di gas a effetto serra.
Infine, l’azienda a partire da 2014 si è dotata di un sistema di gestione della responsabilità sociale d’impresa secondo lo standard SA 8000:2014 e di una mappatura dei rischi specifici attualmente in corso di approvazione che vengono monitorati da Social Performance Team, costituito a novembre 2017.
La produzione di biometano dal trattamento dei fanghi di depurazione del depuratore di Bresso-Niguarda rientra tra le 80 best practice di “Utili all’Italia”, il primo censimento sui migliori progetti realizzati negli ultimi tre anni dai gestori dei servizi pubblici.