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lunedì, Dicembre 16, 2024

Una bacheca digitale per scambiare oggetti usati. Il servizio di prossimità targato Junker

Nata l’anno scorso, la Bacheca del riuso di Junker consente ai cittadini di pubblicare inserzioni di beni che non servono più e trovare oggetti usati. Uno strumento utilissimo anche per i centri del riuso

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Redazione EconomiaCircolare.com

EconomiaCircolare.com ha la passione per tutto quello che risolve il problema dei rifiuti a monte, prima ancora che i rifiuti diventino tali. Per questo abbiamo dedicato uno speciale ai centri del riuso. Raccontando diverse esperienze, dal Nord a Sud, abbiamo visto che a volte i centri del riuso, che possono essere un anello essenziale per allungare la vita dei beni e ridurne l’impronta ambientale, fanno fatica a raggiungere i possibili utenti: perché magari sono lontani dal centro cittadino e perché non hanno gli strumenti, anche economici, per farlo. Oggi, che osserviamo quanto il mercato dell’usato si sia spostato anche sul web, è evidente che il digitale può fare la differenza. Per questo Junker, l’app nata per aiutare cittadini e i Comuni nella raccolta differenziata, tra i suoi servizi ha aggiunto anche la Bacheca del Riuso, da poco aperta anche ai centri del riuso.

Una vetrina virtuale per oggetti second hand: cos’è la bacheca del riuso di Junker

La Bacheca del riuso di Junker è una sezione dell’app in cui i cittadini dei territori aderenti al servizio troveranno annunci di oggetti ancora in buono stato messi a disposizione gratuitamente non solo da privati, ma anche dal centro del riuso comunale.

Lanciata per la prima volta nel 2020 durante il lockdown, la Bacheca è stata pensata per offrire agli italiani occasioni di condivisione e riuso di prossimità. Accedendo all’app o al portale web di Junker, chiunque può visualizzare o inserire annunci di oggetti non più utili per i proprietari, ma ancora funzionanti o in buono stato, disponibili nel proprio Comune o al massimo in quelli vicini.

Leggi anche: Rreuse, il network internazionale che fa del riuso una questione sociale

Il riuso a chilometro zero

A differenza di altre piattaforme nazionali, la Bacheca virtuale di Junker è infatti tarata su scala locale: una scelta che, spiegano da Junker, “da un lato garantisce maggiore visibilità agli annunci e dall’altro valorizza il second hand di prossimità, riducendo la necessità di spostamenti e semplificando il trasporto degli oggetti”. Una caratteristica, sottolineano i fondatori dell’app, “che rende ancora più sostenibile e vantaggiosa l’opzione del riuso, consentendo di dare una seconda vita agli oggetti ed evitando che si trasformino in rifiuti”.

La bacheca di Junker, come abbiamo detto, può essere molto utile anche ai centri del riuso che, grazie alla diffusione dell’app, possono contare – e già lo fanno numerosi, dicono da Junker – su un ampio pubblico.

I centri del riuso in Italia

In Italia risultano attualmente censiti 85 centri del riuso, ma il censimento – il primo nel nostro Paese, avviato da Danilo Boni e Maurizio Bertinelli con il supporto del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori e della rete Zero Waste Italy – è ancora in corso.

Complice la pandemia, nell’ultimo anno le diffidenze sociali nei confronti dell’usato stanno crollando. E la cosiddetta second hand economy sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel mercato: secondo l’Osservatorio di Subito.it, nel 2020 il 54% degli italiani ha infatti comprato o venduto usato almeno una volta.

“Gli italiani – commenta Noemi De Santis, responsabile comunicazione di Junker app – hanno capito che allungare la vita degli oggetti attraverso il riuso e la riparazione è parte del loro dovere di cittadini responsabili nei confronti dell’ambiente. Ci auguriamo che la politica sappia cogliere questi segnali, velocizzando l’approvazione del decreto ministeriale per la preparazione al riutilizzo, che è atteso da 10 anni. Nel frattempo con Junker vogliamo dare il nostro contributo per sostenere e semplificare le occasioni di sharing e riuso, offrendo ai tanti Comuni sensibili a queste tematiche uno strumento in più per valorizzare l’economia circolare sui loro territori”.

Leggi anche: I centri del riuso, esempi concreti di economia circolare e solidale

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