Lo scorso 3 febbraio Stientje van Veldhoven, segretaria di Stato al ministero per le Infrastrutture e la Gestione delle risorse idriche, ha preso una decisione netta pur essendo dimissionaria: non ha voluto delegare al prossimo governo la scelta di assoggettare anche le lattine a un sistema di deposito su cauzione in Olanda, in sigla inglese DRS, deposit return system o scheme.
L’estensione del DRS (deposito su cazione) imposta in Olanda dal governo uscente
In effetti Veldhoven aveva concesso all’industria delle bevande un termine per dimostrare di poter ridurre la presenza di lattine disperse nell’ambiente, il cosiddetto littering. Le rilevazioni dalle agenzie governative hanno però rilevato che l’obiettivo dichiarato dalle aziende non era a portata di mano e così la segretaria di Stato ha agito senza attendere lo scadere dei termini.
L’industria delle bevande olandese aveva sostenuto di poter ridurre del 70-90% la quantità di lattine nel littering, ma poi ha dovuto arrendersi all’evidenza dei monitoraggi: già nella prima metà del 2020 le lattine “disperse” nell’ambiente non solo non erano diminuite, ma erano aumentate del 19% rispetto alla precedente rilevazione. Dal 2016 ad oggi il noto attivista Dirk de Groot, alias Zwerfinator, ha registrato lo stesso trend nei suoi monitoraggi sul littering, verificando che ormai le lattine sono più della metà delle bottigliette di plastica abbandonate.
Nel video che segue – tradotto e sottotitolato da EconomiaCircolare.com – Stientje van Veldhoven si dichiara entusiasta del provvedimento e grata del sostegno della società civile all’estensione del sistema di deposito.
Deposito cauzionale per lattine dal 31 dicembre 2022
Da qui la scelta netta del governo uscente: anche le lattine devono rientrare (dal 31 dicembre 2022) nel sistema di deposito su cauzione che parte il prossimo luglio per le bottigliette di plastica, mentre quelle da un litro in su sono soggette al cauzionamento già dal 2005. A poche settimane dalle elezioni, in programma dal 15 al 17 marzo, il governo uscente ha accolto la richiesta arrivata da più parti di anticipare la decisione sull’inclusione delle lattine nel sistema cauzionale. Decisione rafforzata anche dai risultati di uno studio commissionato dallo stesso governo che hanno confermato che una riduzione importante delle lattine – e contenitori di bevande in genere – è ottenibile esclusivamente con i sistemi di deposito cauzionali. Gli obiettivi europei di raccolta e riciclo per tutte le bottiglie di plastica immesse al consumo della direttiva SUP valgono ovviamente anche per gli olandesi, che peraltro li hanno già superati con la sola quota riferita alla bottiglie di plastica da un litro in su.
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Prima tappa: includere le bottigliette nel sistma di deposito su cauzione
Il segretario di Stato aveva già adottato lo stesso approccio un paio di anni fa quando si era trattato di ampliare il sistema di deposito attuale alle bottigliette di formato inferiore. L’industria delle bevande aveva avuto un paio di anni per dimostrare di potere ridurre almeno del 70% la presenza di bottigliette nell’ambiente, che però sono aumentate. A quel punto lo scorso anno è scattata, come accaduto di recente con l’alluminio, la decisione di assoggettare al cauzionamento le bottigliette.
L’Olanda è l’unico caso al mondo di deposito “a metà” (solo per bottiglie in plastica grandi) in vigore per 16 anni e vanta il 93-94% di intercettazione e riciclo rispetto all’immesso al consumo: il secondo miglior risultato dopo la Germani con il 97%. Nonostante questa performance invidiabile, c’è stato perfino un momento – nel 2015 – in cui l’industria delle bevande aveva quasi convinto il governo a cancellare il sistema esistente.
Il potenziamento del deposito su cauzione? Merito soprattutto delle organizzazioni ambientali
Buona parte del merito di aver introdotto un cauzionamento più completo nel giro di due anni va riconosciuta all’infaticabile azione di pressing politico e industriale esercitata da organizzazioni ambientali che si sono spese a favore di un sistema di deposito, in particolare nell’ultimo decennio. Tra queste ci sono Recycling Netwerk, Stichting De Noordzee, Plastic Soup Foundation, Greenpeace e Natuur & Milieu. I singoli sforzi delle organizzazioni sono poi confluiti nel 2017 nella coalizione Statiegeld Alliantie, Alleanza per un sistema cauzionale, che ha riunito anche altri portatori di interesse tra cui i comuni (al 99% favorevoli), l’associazione degli allevatori e coltivatori LTO Nederland e l’associazione dei consumatori Consumenten Bond.
Dal momento che lo scorso anno erano state incluse le bottigliette ma non le lattine, la coalizione ha lanciato una campagna con lo slogan accattivante, Yes We Can, finalizzata anche a sensibilizzare sulle conseguenze dell’abbandono di lattine nei campi da pascolo. Come documentato in uno studio ad hoc, ogni anno a seguito dell’ingestione di frammenti metallici le lattine causano il ferimento di oltre 12.000 mucche, di cui 4.000 circa non sopravvivono.
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Non tutte le tipologie di bevande rientrano nel sistema di deposito su cauzione
Gli olandesi avranno un sistema cauzionale per la restituzione dei contenitori (e il ritiro della cauzione) uguale a quello esistente, con la restituzione dei vuoti return-to-retail (ritorno al rivenditore), già operativa per le bottiglie grandi dal 2005, con la restituzione presso i supermercati.
Non è ancora noto se verranno assoggettate a un cauzionamento tutti i tipi di bevande commercializzate in lattina. L’alternativa potrebbe essere quella di esentare alcune tipologie, come accade per i latticini e i succhi confezionati in bottiglie di plastica. Le organizzazioni ambientaliste, e soprattutto i comuni, sottolineano tuttavia che sarebbe necessario, oltre che sensato dal punto di vista ambientale ed economico, che tutte le tipologie di imballaggi per bevande fossero coperte da un cauzionamento. A maggior ragione quando si ritrovano più frequentemente nel littering.
Il ruolo della società civile: Zwerfinator e non solo
Oltre al contributo delle Ong citate c’è stato il contributo di migliaia di raccoglitori volontari di rifiuti che, insieme a personaggi noti, hanno sensibilizzato l’opinione pubblica e imposto con costanza la questione nell’agenda politica. Uno degli attivisti più noti è il raccoglitore di rifiuti Dirk Groot, alias Zwerfinator, che nel 2019 ha conquistato il primo posto nella classifica Duurzame 100 del media Trouw, che include i 100 personaggi o iniziative sostenibili dell’anno scelti da una giuria indipendente. La giuria ha riconosciuto il contributo portato da Zwerfinator, o meglio dal suo meticoloso lavoro di raccolta e misurazione del littering, che dura da oltre quattro anni, nell’influenzare le scelte politiche che hanno portato all’introduzione di un sistema di deposito nel Paese.
Le misurazioni accurate di Zwerfinator riferite alla tipologia di imballaggi ma anche al tipo di bevanda e marca che più frequentemente si ritrovano nei rifiuti, sono raccolte in un rapporto sull’attività 2017-2020. Marca e prodotto raccontano le tendenze del momento, aiutando a capire capire come va il mercato e dove concentrare gli interventi di prevenzione.
Ad esempio, nel rapporto dall’esame del littering raccolto nel 2020 si evince che i tre principali marchi utilizzatori di lattine sono Red Bull, Coca Cola e Heineken, i quali formano insieme il 64,4% del totale lattine; la quota di mercato della Red Bull è raddoppiata negli ultimi quattro anni, il 47,3 % delle lattine disperse nell’ambiente sono bevande energetiche, una percentuale aumentata notevolmente negli ultimi anni, il 44,5% delle bottiglie di plastica contenevano marche di acqua in bottiglia.
Quest’ultimo dato come si legge nel rapporto evidenzia che nonostante sempre più persone portino con sé la propria bottiglia riutilizzabile e che i punti di erogazione di acqua siano notevolmente aumentati in Olanda, ciò non sembra avere avuto un effetto positivo sui rifiuti.
Anche nella seconda metà del 2020 la presenza delle lattine nel littering non è diminuita ma è cresciuta del 10% rispetto alle quantità trovate nel 2019. In rapporto ai chilometri percorsi Zwerfinator ha raccolto 11.688 lattine pari ad una media di 24 unità per km mentre nel 2019 si erano erano attestate a 21,8 unità per km. Nel 2020, il 66% degli imballaggi per bevande nel littering era costituito da lattine mentre nel 2019 era il 61,2%. Nonostante tutte le campagne avviate in Olanda, il numero crescente di cestini per rifiuti a disposizione dei cittadini e altri tentativi per sensibilizzare le persone, Zwerfinator ha dichiarato in diverse occasioni di non avere ancora registrato alcun segno di miglioramento rispetto al fenomeno della dispersione dei rifiuti.
La lunga storia del DRS olandese
Gli avvenimenti che hanno caratterizzato almeno venti anni di braccio di ferro tra le associazioni ambientaliste e l’industria del settore delle bevande, fortemente contraria a un ampliamento del sistema di cauzionamento, sono poco noti al di fuori dell’Olanda e delle Fiandre. Robbert van Duin, colonna storica dell’organizzazione Recycling Netwerk, ha vissuto in prima persona tutte le varie fasi sino ad arrivare a quella decisiva nel 2017, quando il 99% degli enti locali, diverse Ong ambientaliste e associazioni di categoria, hanno unito le forze nell’alleanza Statiegeld Alliantie, che ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica.
È stata una guerra di trincea, raccontava Van Duin ai media olandesi nel 2020, quando è arrivato il primo via libera per le bottigliette in plastica dall’allora ministro all’Ambiente e segretaria di Stato del ministero per le Infrastrutture e la Gestione delle risorse idriche Stientje van Veldhoven. “Negli anni, le organizzazioni di categoria del settore hanno raccontato storie improbabili e pubblicato studi pilotati contro i DRS – afferma l’attivista -, proponendo in alternativa al governo accordi mai mantenuti. Promesse fatte con con l’unico scopo di prevenire l’espansione del deposito prendendo tempo “.
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