Questo fine settimana si vota per rinnovare il Parlamento europeo, e per farsi un’idea dell’impegno dei partiti che si candidano a guidare l’Europa per i prossimi 5 anni Italian Climate Network in collaborazione col blog scientifico Climalteranti.it offrono agli elettori una pagella sugli impegni per combattere la crisi climatica: l’Indice di impegno climatico.
Come funziona l’indice di impegno climatico
Partendo da 10 criteri oggettivi di valutazione, un gruppo di 20 scienziati ed esperti di politiche sul clima e l’energia (qui potete scorrere i nomi e i profili) ha redatto una valutazione strutturata degli impegni all’azione per il clima nei programmi elettorali dei 12 partiti italiani che si presenteranno alle prossime elezioni politiche europee. Ogni programma è stato valutato in forma anonima, cioè epurato di logo e segni di riconoscimento (ad esempio l’affiliazione ad una famiglia politica europea).
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Quali sono i 10 criteri guida dell’Indice di impegno climatico
Ecco i 10 criteri individuati per soppesare il reale impegno dei diversi partiti per il clima (per ogni indicatore, gli esperti hanno espresso la propria valutazione con un voto tra 0 e 10):
Centralità. Il primo criterio è la centralità, ovvero se il cambiamento climatico è presente in modo prioritario anche nelle parti iniziali e principali del programma o invece in modo sporadico o in una posizione del tutto marginale.
Settorialità. La settorialità indica quanto il tema del cambiamento climatico è interconnesso alle parti che si occupano dello sviluppo socio-economico o industriale.
Ambizione. Il terzo criterio è l’ambizione: quanto nel programma sono citati e sostenuti obiettivi di riduzione delle emissioni, almeno in linea con la Comunicazione della Commissione europea del febbraio 2024 che ha indicato come obiettivo ottimale al 2040 la riduzione delle emissioni di gas climalteranti di almeno il 90-95% (rispetto al 1990), oltre all’obiettivo di neutralità climatica al 2050. Per continuare, poi, con: fuoriuscita dai fossili, investimenti pubblici per accelerare la mitigazione del cambiamento climatico e uno sguardo sul quadro internazionale.
Fuoriuscita dalle energie fossili. Si valuta quanto è richiamata la necessità di una rapida fuoriuscita dal sistema fossile, con il blocco degli investimenti in nuove infrastrutture legate ai combustibili fossili, come nuove centrali a gas o rigassificatori, e il rispetto degli obiettivi già definiti nell’ambito del pacchetto “Fit for 55” sulle emissioni del settore dei trasporti e degli edifici.
Investimenti pubblici. Quanto sono previsti investimenti pubblici, nonché sistemi di incentivi e disincentivi per accelerare la mitigazione del cambiamento climatico, non solo nel settore della produzione di energia rinnovabile, ma anche nei settori più difficili, come la riqualificazione del parco edilizio pubblico e privato o della mobilità sostenibile.
Equità e disuguaglianza. Questo indicatore valute quanto il programma elettorale consideri il tema della giusta transizione, della necessità di monitorare e affrontare problemi di distribuzione della ricchezza conseguenti alle politiche sul clima.
Distrazioni. Quanto il programma prevede impegni che possono essere considerati come segno della non volontà di affrontare oggi la sfida della transizione energetica, spostandola invece in un futuro, ad esempio precedendo la costruzione in tempi e luoghi non identificati di impianti nucleari.
Il quadro internazionale. Indica quanto l’azione sul clima europea è inserita nel contesto della Convenzione sul Clima, con chiaro sostengo ad ambiziosi obiettivi dell’Unione Europea al 2040 per il prossimo NDC (almeno il 0-95% di riduzione delle emissioni di gas serra nel 2040 rispetto al 1990, neutralità climatica nel 2050), e a scadenze sicure per l’attuazione di questi obiettivi (ad esempio il pacchetto Fit for 55).
Negazionismo. Quanto nel programma trovano spazio esplicitamente argomentazioni che mettono in discussione l’esistenza del riscaldamento globale o l’influenza antropica (in questo caso il punteggio è invertito: 0 se sono presenti molte argomentazioni negazioniste sul clima, 10 quando: non è presente alcuna argomentazione negazioniste sul clima).
Inattivismo. Indica quanto nel programma siano presenti le parole d’ordine dell’inattivismo climatico: spostare la responsabilità su altri (es. Cina o India), enfatizzare i pericoli e i costi della transizione energetica, dichiarare che è ormai troppo tardi per affrontare la crisi climatica (anche in questo caso il punteggio è invertito: 0 se sono presenti molte argomentazioni inattiviste sul clima, 10 quando non è presente alcuna argomentazione inattivista).
“I 10 criteri forniti ai valutatori – spiegano Italian Climate Network e Climalteranti.it – aiutano a distinguere chi è impegnato seriamente sul cambiamento climatico da chi non lo prende sul serio o lo usa in maniera strumentale”. Anche per il fatto che in generale molti programmi sono più scarni rispetto alle elezioni politiche italiane, la situazione è risultata molto polarizzata, tra chi prende veramente sul serio la questione climatica e chi invece punta a delegittimare la recente politica climatica Europea.
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I risultati
I voti espressi dagli esperti hanno portato ad un voto sintetico che ci dice quanto il singolo partito sia attento alla crisi climatica, quanto siano valide le iniziative proposte per iniziare a metterle un freno e ad avviare serie politiche di adattamento.
Italian Climate Network e Climalteranti.it ricordano che “per poter raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi (limitare il riscaldamento globale ben al di sotto di 2°C, e fare uno sforzo per fermarsi a 1,5°C) è necessario il massimo dell’ambizione e dell’impegno, quindi, non essere lontani dal massimo voto attribuibile, cioè 10”.
In sintesi:
- Alleanza Verdi Sinistra con 9 punti, Movimento 5 Stelle con 8,6 punti e Partito Democratico con 8,3 risultano essere le forze politiche che complessivamente hanno il più alto indice di impegno climatico. Risultano, invece, agli ultimi posti Forza Italia, Lega e Libertà con un punteggio di 2, il più basso di tutti.
- Il tema cruciale per la lotta al cambiamento climatico, la fuoriuscita dai fossili, vede ancora al primo posto l’Alleanza Verdi Sinistra (9,1) e Movimento 5 Stelle (8,6). In generale veramente molto bassi i punteggi delle forze politiche di destra e centro-destra attualmente al Governo: Fratelli d’Italia (2), Forza Italia (2) e Lega (1,3).
Qui si possono vedere i dettagli dei singoli indicatori.
Chi soni i promotori dell’Indice di impegno climatico
Italian Climate Network è un’associazione ONLUS nata per affrontare la crisi climatica e assicurare all’Italia un futuro sostenibile: lavora affinché il tema dei cambiamenti climatici diventi prioritario nel dibattito pubblico e occupi un ruolo centrale nell’agenda politica nazionale. È impegnata quotidianamente in attività di educazione, divulgazione e advocacy, coniugando rigore scientifico e capacità di rivolgersi a pubblici diversi. Collabora con altre associazioni, gruppi locali, aziende e autorità pubbliche, sia a livello italiano che internazionale. Italian Climate Network onlus partecipa ai Negoziati sul Clima dell’UNFCCC dal 2011, ed è stata riconosciuta ufficialmente come “observer” nel 2014.
Climalteranti è un sito/blog di formazione e discussione sul tema dei cambiamenti climatici, ideato per dare continuità all’analisi critica delle voci negazioniste sulla tematica climatica effettuata nel libro “A qualcuno piace caldo” di Stefano Caserini (Coordinatore del sito), nonché per permettere una discussione sulle politiche climatiche decise (o non decise) in ambito italiano. Il sito desidera inoltre costituire un punto di riferimento per il reperimento di informazioni, documenti e notizie a proposito dei cambiamenti climatici.
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