In Italia la raccolta dell’organico è obbligatoria in tutti i comuni dal primo gennaio 2022, anche se in molti territori era una pratica consolidata da anni. In Francia invece i rifiuti organici confluiscono per lo più in un unico contenitore insieme all’indifferenziato non riciclabile. E secondo l’Agenzia per la transizione ecologica (Ademe), i rifiuti alimentari (bucce, cibo non consumato, ecc.) nel Paese rappresentano il 30% dei rifiuti domestici.
Dal primo gennaio 2024 arriva l’obbligo di differenziare gli scarti organici anche per i francesi, in linea con gli obiettivi di riciclo imposti dalla Commissione europea. Il provvedimento rientra nella legge nota come legge Agec (Loi Anti-gaspillage pour une économie circulaire), la legge anti-spreco per l’economia circolare che prevede che dal 1° gennaio 2024 tutti i francesi “dispongano di una soluzione per la raccolta degli scarti alimentari al fine di riciclare i rifiuti organici in biogas o compost utili per l’economia circolare dei territori”, si legge sul sito del Ministero dell’ambiente. “Ogni autorità locale – proseguono – deve studiare e identificare le soluzioni più pertinenti per differenziare i rifiuti alimentari alla fonte e garantire che possano essere recuperati e non portati in discarica”.
Quale soluzione?
La legge si affida dunque agli enti locali per trovare le soluzioni più adatte che, congiunte o complementari, possono essere diverse a seconda della situazione: che si tratti di zone in contesti urbani o rurali, e che le famiglie interessate vivano in appartamenti o padiglioni. Possono passare attraverso la fornitura di compostiere individuali o collettive (per un edificio, una strada, un quartiere), bidoni singoli o contenitori collettivi per la raccolta specifica nei cassonetti, come già esistono per gli imballaggi o per il vetro. I comuni dovranno offrire i mezzi per la raccolta e il compostaggio ma sono tante le comunità che hanno già attuato l’obbligo.
Inizialmente l’obbligo di differenziare i rifiuti organici riguardava solo le aziende e le autorità locali la cui produzione annua supera le 10 tonnellate o i 60 litri per gli oli, volume che è stato già ridotto a 5 tonnellate il 1° gennaio 2023.
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La pratica del compostaggio
La Francia ha già intrapreso da tempo la strada del compostaggio di prossimità: da Bordeaux a Parigi, sperimentazioni o esperienze consolidate sono presenti in molti comuni francesi, puntando sul senso di responsabilità e di comunità dei cittadini e delle cittadine.
La pratica del compostaggio non prevede infatti che si differenzi semplicemente i rifiuti organici, prevalentemente scarti di cucina, in un sacchetto apposito per gettarlo nel bidone specifico dove verrà trasportato verso gli impianti di compostaggio industriale ma di compostare i propri rifiuti da sé, in una compostiera in cucina, sul balcone o nel giardino nel caso del compostaggio domestico o in quella del proprio quartiere o della propria zona, nel caso di compostaggio collettivo.
Coloro che quindi già posseggono una compostiera da cucina o in giardino, non dovranno probabilmente fare nulla, essendo già in regola con la nuova legge. Quei francesi che non hanno già a disposizione o non usufruiscono di una compostiera condivisa dovranno invece iniziare ad informarsi, nel caso in cui il comune scelga di imporre questa soluzione, ma il passaggio sarà graduale e si parla già di installazioni di compostiere condivise nei condomini e di compostiere di prossimità. I comuni, insomma, dovranno installare compostiere e garantire le loro raccolte in modo che tutti i cittadini possano smistare e compostare, anche chi non riesce a disporre di una compostiera in casa.
Inoltre, per i privati che hanno un giardino è già possibile ottenere delle compostiere gratuite chiedendo al proprio comune. Anche le organizzazioni di smistamento o raccolta offrono compostiere gratuitamente o per un piccolo contributo finanziario.
In caso di mancato rispetto delle nuove norme sul compostaggio, si sarà passibili di una sanzione da 35€ fino a 75€ con maggiorazione.
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Come funziona la raccolta differenziata in Francia
In generale la Francia sta cercando di rendere più semplice il riciclo: in precedenza la raccolta della plastica prevedeva regole spesso diverse a seconda delle singole località, ad esempio per oggetti come vasetti di yogurt, tubetti di dentifricio e capsule di caffè.
Con le nuove disposizioni in materia entrate in vigore il 1° gennaio di quest’anno, tutti gli oggetti di carta, plastica, metallo e cartone possono essere gettati nello stesso bidone giallo, e questo vale in tutto il Paese. Tuttavia, ci sono ancora alcuni accorgimenti da seguire, come quello di non impilare gli oggetti riciclabili (ad esempio, due vasetti di yogurt insieme) e di assicurarsi che gli oggetti vengano gettati nel bidone del riciclaggio singolarmente, e non insieme in un sacchetto.
In un altro bidone, generalmente bianco, si raccolgono bottiglie e barattoli di vetro, mentre tutto quello che non rientra in queste categorie va a finire in un altro sacco dell’indifferenziato non riciclabile, in genere verde.
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