Alla fine di questa giornata ogni persona residente in Italia avrà prodotto 1,3 chili di rifiuti, un terzo dei quali composto da avanzi (vegetali) di cibo e scarti del giardino: il cosiddetto organico. E se è vero che 52 milioni di persone, nel nostro Paese, fanno la raccolta dell’umido per poter dare una seconda vita a questa preziosa materia, è altrettanto vero che questa seconda vita in molti casi può iniziare e terminare nelle nostre case grazie al compostaggio domestico. Accanto alle centinaia di impianti industriali che trasformano i nostri scarti organici, anche chi vive in un’abitazione con uno spazio verde può dare il suo contributo a questa trasformazione: una compostiera e qualche piccolo accorgimento possono contribuire a ridurre i costi economici e ambientali legati alla gestione di questa frazione dei rifiuti urbani, che viene prodotta, trasformata in compost e riutilizzata in loco, nutrendo il terreno a chilometro zero.
Per incentivare la diffusione del compostaggio domestico, da qualche mese in Liguria c’è la possibilità di certificare l’utilizzo di una compostiera e di misurare i quantitativi di scarti “trattati” attraverso l’app gratuita Junker, facilitando per giunta i controlli della pubblica amministrazione. L’iniziativa è stata presentata il 28 febbraio scorsa a Portofino, in occasione del convegno “Il compostaggio domestico diventa digitale. Normativa e tecnologia si incontrano per semplificare la gestione dell’albo compostatori”, organizzato da Junker app e Sartori Ambiente.
Il progetto pilota che punta sul digitale
Il progetto pilota, coordinato dell’azienda multiservizi e di igiene urbana Amiu, ha reso disponibile alla cittadinanza una versione digitale dell’Albo Compostatori comunale, al quale l’utenza si può iscrivere tramite Junker, autocertificando in pochi minuti lo stato di attività della propria compostiera e allegando la sua immagine georeferenziata – un passaggio obbligatorio per vedersi riconosciuta in bolletta la riduzione della tassa sui rifiuti. La tracciabilità tramite app dell’effettiva implementazione del compostaggio domestico dell’umido è resa possibile dall’applicazione di un Qr code univoco sulla compostiera certificata “Plastica Seconda Vita” di Sartori Ambiente che permette di accedere rapidamente a tutti i servizi dedicati.
La norma che ha sbloccato il sistema
Il convegno ha visto la partecipazione di Aprica del Gruppo A2A, Amiu, Arpal, Comune di Portofino e Regione Liguria, una delle prime in Italia ad aver autorizzato – con la Deliberazione della Giunta regionale n. 501 del 2022 – il ricorso a sistemi digitali per autocertificare l’attività di compostaggio e validare la riduzione della Tari per le utenze virtuose. Un’innovazione normativa che ha generato una vera e propria svolta: basti pensare che soltanto nel 2022 oltre un Comune ligure su 4 non ha potuto riconoscere l’attività di compostaggio domestico effettuata da cittadine e cittadini. Lo scoglio erano proprio i controlli da parte del Comune: effettuarli almeno sul 15% delle utenze significava inviare ispettori presso le abitazioni, in un contesto di carenza di personale e comunque con costi elevati. Con la nuova norma l’ostacolo è aggirato: i cittadini possono autocertificare l’utilizzo della compostiera e il controllo avviene a distanza, superando in questo modo anche l’ulteriore ostacolo della diffidenza di far entrare estranei in casa per consentire la verifica.
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Già più di mille utenze aderenti
Dagli ultimi giorni del 2023 Amiu Genova ha avviato il progetto nel capoluogo e nei 30 Comuni del Bacino del Genovesato: in due mesi oltre 1.000 utenze hanno aderito al progetto supportato da Junker app, riuscendo a monitorare meglio i loro progressi, a risparmiare in bolletta e avendo sempre a disposizione la guida digitale per trasformare gli scarti della cucina in compost di qualità. “Grazie alla tecnologia – sottolinea Noemi De Santis, co-fondatrice e responsabile comunicazione di Junker – i cittadini si sentono gratificati e allo stesso tempo responsabilizzati, perché l’Albo Compostatori Digitale permette un aggancio reale tra lo svolgimento del compostaggio domestico e la riduzione sulla Tari, alleggerendo i Comuni dall’onere di organizzare visite di follow-up a domicilio”.
Una buona pratica da espandere
Ora l’auspicio è che il ricorso a sistemi digitali per “sbloccare” la pratica diffusa del compostaggio domestico si estenda in tutta la regione per promuovere la diffusione di questa buona pratica che rappresenta uno degli obiettivi del Piano regionale per ridurre la quantità di rifiuti prodotti. “Il numero di auto-controlli effettuati tramite app – spiega Tiziana Merlino, dirigente stakeholder Amiu Genova – è stato nel 2023 simile a quello delle autocertificazioni tradizionali. Nel 2024 è già raddoppiato. Ma la cosa ancora più sorprendente è stata che 455 nuove utenze, di cui 195 nella sola Genova, si sono iscritte all’Albo compostatori digitale. Questo risultato dimostra che i cittadini sono pronti alla digitalizzazione per semplificare i rapporti con la Pubblica amministrazione”.
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