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Bentrovate e bentrovati alla trentunesima rassegna internazionale a cura di EconomiaCircolare.com. Oggi leggerete del legame tra economia circolare e giustizia sociale, di inquinamento dovuto al riciclo della fast fashion, di carenza delle competenze che alimentano l’economia circolare. E poi del ruolo dei migranti nella transizione green, di incendi di auto elettriche, di differenze di genere nella green economy.
Buona lettura
DAL RICICLO ALLA GIUSTIZIA SOCIALE:
UN NUOVO PARADIGMA PER LA SOSTENIBILITÀ GLOBALE”
Un’analisi teorica esplora per la prima volta la relazione tra economia circolare e innovazione sociale dal punto di vista dello sviluppo sostenibile. I due concetti, spesso trattati separatamente, vengono integrati in un nuovo modello sistemico che include governance, attori, design e gerarchia dei rifiuti per promuovere transizioni eque e partecipative verso la sostenibilità. La letteratura scientifica evidenzia carenze teoriche nell’integrazione tra economia circolare e innovazione sociale. La prima è spesso ridotta a strategia tecnocratica, la seconda a strumento marginale. Mancano quadri concettuali comuni, indicatori sociali e politiche inclusive, ostacolando un’effettiva transizione sostenibile e partecipata.
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DIETRO IL RICICLO DELLA FAST FASHION:FIBRE TOSSICHE E ACQUE AVVELENATE A PANIPATPanipat, India, nota per riciclare un milione di tonnellate di scarti tessili l’anno, è diventata un inferno sanitario per i suoi 300.000 operai. Lavorando tra polveri e microfibre, molti sviluppano malattie respiratorie croniche, come la BPCO. Le tutele sono minime, e l’aria carica di fibre e sostanze chimiche sta lasciando una generazione di lavoratori gravemente ammalata. E oltre ai danni ai lavoratori, l’industria tessile di Panipat inquina aria e acqua.
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NEL REGNO UNITO L’ECONOMIA CIRCOLARE RALLENTA:MANCANO LE COMPETENZE PER REALIZZARLAUn nuovo rapporto lancia l’allarme: il Regno Unito non dispone delle competenze necessarie per realizzare l’economia circolare. Mancano chimici, ingegneri dei materiali e ambientali, e competenze trasversali come pensiero sistemico e analisi del ciclo di vita. Servono azioni urgenti su formazione, politica industriale e inclusione.
Leggi sul sito della Royal Society of Chemistry |
GREEN ECONOMY E CLIMA: IL FUTURO PASSA DA FORMAZIONE E INCLUSIONE DEI MIGRANTIUn nuovo rapporto di C40 Cities stima che fino a 6 milioni di green jobs potrebbero restare scoperti entro il 2040 senza investimenti mirati. Formare lavoratori locali e rimuovere ostacoli per l’inserimento dei migranti nel settore climatico è essenziale. Un approccio inclusivo potrebbe generare 280 miliardi di dollari per le economie urbane.
Leggi sul sito di C40 Cities |
ENERGIE RINNOVABILI: DONNE PRESENTI MA ESCLUSE DAI RUOLI CHIAVESecondo uno studio della International Renewable Energy Agency (IRENA) le donne rappresentano il 32% della forza lavoro nel settore delle rinnovabili, più che in altri settori energetici, ma sono fortemente sottorappresentate nei ruoli tecnici e decisionali. Solo il 28% lavora in STEM, il 22% in mansioni medie e il 19% ricopre posizioni dirigenziali. IRENA invita a rimuovere le barriere culturali e organizzative.
Leggi sul sito di IRENA |
CINQUE INNOVAZIONI IN GARA PER IL FUTURO DELLA BIOPLASTICAEuropean Bioplastics lancia il primo Innovation Award per celebrare le migliori innovazioni nel settore delle bioplastiche. Durante la conferenza EBC25, i cinque finalisti presenteranno i propri progetti: dal packaging compostabile alle etichette sostenibili. Il vincitore sarà scelto dal pubblico, in presenza e online.
Leggi sul sito di European Bioplastics |
CENTRI DATI E PFAS: NEGLI USA VIA LIBERA ACCELERATO A RISCHIO PER SALUTE E AMBIENTELa statunitense Environmental Protection Agency (EPA), su spinta dell’amministrazione Trump, ha avviato una revisione accelerata dei nuovi composti chimici usati nei data center. L’obiettivo è facilitare la costruzione di strutture per l’intelligenza artificiale, ma gli esperti temono rischi ambientali e sanitari, in particolare per l’uso crescente di PFAS, le cosiddette “forever chemicals”.
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BANCHE EUROPEE ESPOSTE AL COLLASSO ECOLOGICO: ALLARME DAGLI SCIENZIATIUno studio pubblicato su Nature rivela che le banche europee sono pesantemente esposte al degrado degli ecosistemi e ai cambiamenti climatici. Il 65% dei prestiti è legato a settori ad alto impatto o dipendenti dalla natura. Gli autori chiedono l’integrazione urgente della biodiversità nei test di stress finanziario per evitare crisi sistemiche future.
Leggi su Nature |
AUTO ELETTRICHE E INCENDI: LE EV NON BRUCIANO PIÙ DEI MOTORI A SCOPPIOSecondo i dati, le auto elettriche sono meno soggette a incendi rispetto a quelle a combustione. Su 40 milioni di EV nel mondo, solo 511 incendi di batteria verificati tra il 2010 e il 2024. Anche se i roghi di batterie sono difficili da domare, rappresentano solo il 25% dei casi di incendio nelle EV. L’allarme social è spesso infondato.
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