giovedì, Novembre 6, 2025

Il Consiglio UE emargina i tecnici nelle semplificazioni del Green Deal, denuncia POLITICO

POLITICO raccoglie lamentele di diplomatici e funzionari del Consiglio: ridimensionato il ruolo dei tecnici

EconomiaCircolare.com
EconomiaCircolare.com
Redazione EconomiaCircolare.com

Le semplificazioni, soprattutto quelle sulle norme del Green Deal, sono diventate il mantra, il marchio di fabbrica della nuova legislatura europea. Tanto da ritirare, dopo le proteste del Partito popolare europeo, la direttiva Green Claims sulla ‘certificazioine’ delle asserzioni ambientali. Inoltre stando a POLITICO, che ha raccolto dichiarazioni di una serie di diplomatici e funzionari, il Consiglio, che raccoglie i governi dell’Unione, in questo lavoro di semplificazione e alleggerimento delle norme ambientali avrebbe ridimensionato il ruolo dei tecnici.

“Alcuni diplomatici che lavorano nel Consiglio – scrive POLITICO – lamentano che il processo di riduzione della burocrazia è ‘un pasticcio’, perché gli inviati nazionali nominati per esaminare i dossier non sono esperti dell’argomento”. Inoltre, rincara la dose, “è stata presa una decisione politica deliberata per allontanare gli esperti tecnici dal lavoro di semplificazione, al fine di accelerare il processo”.

Il resoconto di POLITICO – firmato da Marianne Gros, Louise Guillot e Koen Verhelst – arriva dopo colloqui con una dozzina di diplomatici, funzionari del Consiglio e lobbisti che fanno parte del Gruppo Antici.

Leggi anche: La Commissione Ue ritira la direttiva Green Claims dopo l’alt del Ppe

Cos’è il Gruppo Antici?

Il Gruppo Antici fa parte di quella schiera di tecnici che assicurano la fluidità dei lavori del Consiglio. Il Gruppo, spiega la Farnesina, “è costituito dagli assistenti personali dei rappresentanti permanenti e da un rappresentante della Commissione”.

I rappresentanti permanenti compongono a loro volta un altro dei cosiddetti “organi preparatori” del Consiglio, che appunto ne facilitano il lavoro: il COREPER, Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea (Committee of the Permanent Representatives of the Governments of the Member States to the European Union).

In realtà i COREPER sono due, distinti per competenze: COREPER I che lavora su agricoltura e pesca, competitività, istruzione, occupazione, politica sociale, salute e consumatori, ambiente, trasporti, telecomunicazioni ed energia; e COREPER II su affari economici e finanziari, affari esteri, affari generali, giustizia e affari interni.

Il COREPR è, nel suo complesso, il principale organo preparatorio del Consiglio: ne coordina e prepara i lavori ed elabora accordi e compromessi che vengono poi sottoposti all’adozione dei ministri del governi europei.

Il ruolo del gruppo Antici

Ma gli organi preparatori hanno altri organi preparatoti che ne agevolano il lavoro. In particolare, il processi del COREPER II sono predisposti appunto dal “Gruppo Antici”: il nome deriva da Paolo Massimo Antici, diplomatico italiano degli anni ‘70. Composto dai consiglieri Antici, il gruppo si riunisce di norma il giorno prima del COREPER II, svolgendo un ruolo cruciale nella definizione dell’agenda: contribuisce a formare un’idea iniziale delle posizioni che le delegazioni dei vari Stati membri assumeranno durante la riunione del Coreper.

Leggi anche: Direttive UE sulla due diligence, l’allarme di 80 economisti: pericoloso indebolirla

“L’emarginazione degli esperti potrebbe diventare routine”

Proprio questa struttura, afferma POLITICO, avrebbe un ruolo importante nel declassamento dei tecnici nei processi decisionali. La Polonia, che presiede in Consiglio, avrebbe creato un gruppo ad hoc di diplomatici di alto livello, gli “addetti orizzontali” (“horizontal attachés”) per occuparsi delle semplificazioni. Addetti inclusi appunto nel gruppo Antici. Secondo POLITICO, dando corso ad una decisione “approvata lo scorso febbraio dai ministri degli Affari europei”, i funzionari precedentemente incaricati di negoziare le leggi oggetto dell’iniziativa di semplificazione dell’UE “siedono ora in secondo piano, senza poter intervenire”. Sarebbero stai relegati nelle retrovie troppo lontane perché le loro competenze possano influire effettivamente nelle decisioni. Spiegano infatti alcuni diplomatici “che gli esperti dei dossier siedono in seconda fila dietro i coordinatori e non possono dire nulla durante le sessioni negoziali”.

Il risultato, secondo POLITICO, sarebbe che le decisioni sono lasciate a persone che “non sempre capiscono cosa sta succedendo” come un diplomatico dell’UE che ha fatto richiesta di l’anonimato ha detto a POLITICO. E poi c’è la questione tempo. Un altro diplomatico avrebbe lamentato i tempi strettissimo per valutare le proposte della Commissione.

Man mano che l’UE ha introdotto i pacchetti “Omnibus” i funzionari sentiti da POLITICO “avvertono che l’emarginazione degli esperti potrebbe diventare una routine”.

Leggi anche: Andreas Rasche, la grande contraddizione della sostenibilità aziendale nell’Unione Europea

© Riproduzione riservata

spot_img

POTREBBE INTERESSARTI

Ultime notizie