La casa automobilistica giapponese Nissan e l’azienda europea specializzata nel riciclo Stena Recycling hanno stretto un accordo per sviluppare e ampliare il riutilizzo delle batterie dei veicoli elettrici in Norvegia. L’obiettivo di questa collaborazione è creare una nuova catena del valore per le batterie non più adatte all’uso stradale, offrendo loro una seconda vita in applicazioni di stoccaggio energetico stazionario.
Dopo circa dieci anni di utilizzo su un’auto, una batteria può perdere tra il 20 e il 30% della sua capacità, rendendola inadatta a un veicolo elettrico. Tuttavia questa perdita non ne compromette l’efficacia per altri impieghi. Con oltre 80.000 Nissan Leaf in circolazione in Norvegia, la casa automobilistica giapponese ha deciso di trovare un modo di darle una seconda vita in un mercato, come quello norvegese, in cui circolano moltissime automobile elettriche.
Per affrontare la sfida dei rifiuti delle batterie, il team ha scelto un approccio più sostenibile che va oltre la semplice estrazione delle materie prime. “Attraverso questa partnership, possiamo offrire prodotti di seconda vita e contribuire alla riduzione dell’impronta ambientale, in linea con le nostre ambizioni di neutralità carbonica entro il 2050“, ha dichiarato Alan Low, responsabile economia circolare per le batterie a Nissan Energy.
La seconda vita delle batterie è fondamentale nella transizione energetica
Ogni batteria esausta viene attentamente analizzata presso lo stabilimento di Stena Recycling a Ausenfjellet, vicino a Oslo, per determinare quali componenti possano essere riutilizzati e quali debbano essere riciclati. Secondo Jon Emil Furuseth, manager di Stena Recycling, questa strategia consente di estrarre un valore significativamente maggiore rispetto al semplice smantellamento delle batterie per la produzione di nuovi materiali.
Le batterie recuperate possono essere utilizzate per la riparazione e manutenzione di altri pacchi batteria o essere integrate in sistemi di accumulo energetico, estendendo la loro vita utile di ulteriori 10-15 anni. Oltre al vantaggio di ridurre il consumo di risorse preziose come nichel e cobalto, l’utilizzo di batterie in seconda vita è un passaggio fondamentale della transizione energetica, perché i pacchi di batterie possono essere utilizzati per immagazzinare l’energia proveniente dalle fonti rinnovabili.

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Creare una nuova filiera per la seconda vita delle batterie
La collaborazione con Nissan garantisce a Stena Recycling un flusso costante di batterie usate, un elemento essenziale in un mercato caratterizzato da una crescente competizione per le risorse. Queste batterie provengono da veicoli dismessi per età o dichiarati fuori suo dalle compagnie assicurative, ma conservano ancora un notevole potenziale di riutilizzo. Grazie all’apertura dello stabilimento di Ausenfjellet nel 2024, Stena Recycling ha ampliato significativamente la sua capacità di diagnosticare e riparare sistemi batteria usati.
L’accordo non si limita alla sola gestione dei rifiuti ma punta a sviluppare un processo commerciale che garantisca la localizzazione, il trasporto sicuro, lo smontaggio, la riparazione e il riutilizzo delle batterie in nuove applicazioni. Stena Recycling dispone già di una filiale specializzata, Batteryloop, che lavora con batterie usate di altre case automobilistiche, come Mercedes-Benz, per progetti di accumulo energetico. Inoltre, l’azienda ha la capacità di produrre “black mass” da batterie difettose e scarti di produzione, fornendo materie prime essenziali a clienti come BASF.
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Accumulatori portatili in caso di disastri o blackout: l’altro progetto Nissan
Quello che abbiamo raccontato non è l’unico progetto di riciclo delle batterie di Nissan. Ad esempio, in collaborazione con JVC Kenwood e 4R Energy e con il supporto di Sumitomo (azienda specializzata in soluzioni per la mobilità sostenibile e l’accumulo di energia), Nissan ha realizzato un progetto per dare nuova vita alle batterie delle Leaf, trasformandole in accumulatori portatili. Una soluzione particolarmente utile per fornire elettricità in caso di catastrofi naturali e blackout, per alimentare cantieri o, semplicemente, per eventi all’aperto.
Ogni batteria portatile pesa 14,4 kg e viene venduta a poco più di mille euro in Giappone, con una futura espansione prevista anche all’estero. Grazie alle oltre 650 mila unità di Leaf vendute nel mondo a partire dal lancio nel 2011, Nissan ha a disposizione una grande quantità di batterie che, pur avendo perso una parte della loro capacità originale, possono ancora essere sfruttate. Normalmente una batteria della Nissan Leaf contiene 48 moduli, mentre gli accumulatori portatili ne utilizzano solo due: dunque una singola batteria esausta può essere riconvertita in 24 unità mobili.
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