Natale è un vero e proprio periodo di festa e di giubilo, ma è anche il momento dell’anno in cui a crescere, oltre che la nostra felicità, è la pattumiera: imballaggi, indifferenziato e frazione organica scoppiano prima in casa e poi nelle raccolte stradali o porta a porta. Pensate che, solo per ciò che riguarda il cibo, alcuni dati parlano di 500mila tonnellate buttate durante le festività pari a circa 80 euro di sprechi a famiglia. Senza contare i costi di incarti, scatole e anche di regali, magari fatti col cuore ma non sempre graditi!
Ecco, quindi, alcuni consigli per un Natale felice sì, ma con meno sprechi!
Riduci i rifiuti e gli sprechi del pranzo di Natale
La prima buona regola per il pranzo di Natale è quella di prevedere menù realizzati con cibi dei propri territori, freschi e di stagione. Se poi li acquisterete sfusi, portando con voi le vostre sportine, avrete ridotto già – oltre che l’impatto ambientale – una buona parte di rifiuti legati ai pasti luculliani delle feste.
L’altro importante consiglio è quello di non strafare. Fermiamoci a ragionare sulle porzioni: cucinare kg e kg di cibo pro-capite potrebbe portare a enormi sprechi o ad abbuffate eccessive.
Mangiare un po’ di più in queste giornate di festa è solitamente fisiologico ma il troppo fa male a noi, all’ambiente e crea rifiuti. In ogni caso, se avrete scelto alimenti freschi, potrete congelare qualche avanzo o donarlo agli ospiti sotto forma di doggy bag.
Cucinando tanto aumentano anche gli scarti, ma siete sicuri che siano veramente tali? A volte infatti finiamo per buttare parti di alimenti assolutamente commestibili. Come insegna Lisa Casali, esperta di ecocucina, spesso buttiamo via proprio le parti migliori come ad esempio le bucce. Prima di pensare a gettarle, riflettiamo magari sull’opportunità di imparare nuove ricette che metteranno a dieta la pattumiera, ridurranno gli sprechi economici e aiuteremo il Pianeta.
Pranzo di Natale: cosa buttare nella frazione organica
Anche quando si presti attenzione agli sprechi, vi possono essere scarti inutilizzabili e avanzi non recuperabili. In questo caso la corretta cosa da fare è conferire tutto nell’umido. Bisognerà fare però attenzione a non contaminare la raccolta con oggetti in altri materiali. Dopodiché potremo buttare gli scarti di preparazione sia vegetali che animali – come ricordava il CIC, Consorzio Italiano Compostatori, in un decalogo di qualche anno fa ma assolutamente ancora validissimo – quando saranno a temperatura ambiente per evitare di sciogliere o rompere i sacchetti compostabili. “Oltre ai cibi ricordatevi che nella frazione umida si potranno poi conferire eventuali fiori utilizzati come centro tavola, i tovaglioli bianchi e i cartoni per pizza unti. Per i tappi di sughero non tutti i comuni consentono di inserirli, come ci conferma l’app Junker, nella frazione organica: quindi fate attenzione alle regole vigenti nel vostro territorio. Invece per i tovaglioli colorati, decorati o imbevuti di qualche sostanza, come un detergente, si dovrà utilizzare l’indifferenziata”.
Avete utilizzato stoviglie monouso? Se certificate compostabili potrete gettare anche queste insieme agli scarti di cibo.
Come incartare i regali di Natale in maniera sostenibile
Se per i regali vi rimandiamo alla nostra guida sui doni circolari (e anche solidali), vogliamo darvi alcuni consigli sul packaging. Quando si tratta di regali l’effetto sorpresa ci spinge a regalarli incartati.
Il consiglio è scegliere confezioni riutilizzate o riutilizzabili. Potreste reimpiegare buste o scatole di altri omaggi, o inventare incarti particolari magari utilizzando vecchie stoffe, fumetti o corde. Se siete voi a riceverli, attenzione a come aprite la carta regalo, potreste metterla via per pacchetti futuri. Ove si rompa senza rimedio, se di carta, potrà essere conferita in carta e cartone. Se plastificata invece andrà nell’indifferenziata.
Regifting: come riciclare i regali di Natale
Un ultimo consiglio riguarda i regali di Natale non graditi o quelli doppi. Frequentemente a riempire cassetti e soffitte sono omaggi fatti sì col cuore ma di cui il ricevente non aveva propriamente bisogno. In questi casi invece di farli star lì a prendere polvere pensate circolare!
Se rivenderli non vi sembra opportuno per questione di galateo, potreste organizzare uno scambio doni tra amici, regalarli sfruttando gruppi facebook di doni asincroni, o divertirvi con una schifotombola, il gioco delle feste nato proprio per rimettere in circolo i doni poco apprezzati.
Leggi anche: Regifting, come riciclare i regali di Natale (dando loro una seconda vita circolare)
Albero di Natale: dove si butta
Che fine fa l’albero di Natale dopo le feste? Quello finto potrà essere messo via. Ma se si rompe? Anche se i materiali di cui è composto sono plastica e metallo, sarà un rifiuto indifferenziato. Dato il volume, si potrà portare a un’isola ecologica.
Se dobbiamo dar via l’abete vero invece, partiamo da cosa non va fatto. Come ricorda PEFC Italia, esso non va collocato né in un giardino pubblico, né in un bosco. Potrebbe essere una varietà non presente e la pianta potrebbe essere portatrice di eventuali malattie. Rischieremmo in questo modo di mettere in pericolo la biodiversità e l’ecosistema nel quale vorremmo mettere a dimora l’abete.
Nessuna preclusione invece per il proprio giardino privato ma in tal caso ricordatevi di non posizionarli troppo vicino agli edifici perché sono piante che crescono velocemente in un breve lasso di tempo.
Ove invece ve ne dobbiate disfare, il consiglio è di cercare le raccolte di alberi più vicine a voi (solitamente organizzate dai venditori stessi o dalle aziende municipalizzate dei rifiuti) o portare la pianta presso un’isola ecologica. Se in buona salute, l’abete potrebbe essere messo a dimora in luoghi idonei. Altrimenti potrà trovare nuova vita grazie alla filiera del compostaggio.
Tale ultimo consiglio ci porta anche a dirvi dove si buttano gli aghi di abete caduti in terra mentre avrete l’albero di Natale in casa: potranno essere conferiti nella raccolta della frazione umida.
Dove buttare i fuochi di artificio inesplosi e quelli utilizzati
Tutti i consigli dati valgono anche per gli altri giorni di festa! A questi vogliamo aggiungerne uno legato al Capodanno. Durante la notte dell’ultimo dell’anno si è soliti divertirsi con fuochi e botti. A dire il vero vi è chi prova a limitare tale pratica considerato le emissioni che si producono ma anche per rispetto degli animali che – spaventati – rischiano la vita cercando di fuggire. Per tali motivi in sempre più comuni vengono quindi emesse ordinanze anti-botti.
Se in ogni caso decidiamo di non rinunciarci, è importante seguire delle regole di sicurezza prima di rimuoverli. Come riporta il sito dei vigili del fuoco, bisogna attendere 30 minuti, anche nel caso in cui non abbiano funzionato. Come indicato sulla app Junker, i giochi pirici e i fuochi d’artificio “solo se sono completamente esplosi e spenti, vanno conferiti nei rifiuti non riciclabili”. Cosa fare con quelli inesplosi, inutilizzabili o scaduti? Non possono essere smaltiti con i rifiuti urbani, né portati presso le stazioni ecologiche comunali. Grazie alla app scopriamo che devono essere consegnati agli esercenti che sono tenuti a ritirarli gratuitamente e a garantirne il corretto smaltimento.
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