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martedì, Dicembre 3, 2024

Rifiuti, inizia la bonifica della discarica di Colleferro

Partono i lavori di bonifica sulla discarica più grande del Lazio dopo quella di Malagrotta, per restituire a Colleferro un'area che sarà dedicata all'economia circolare e alle energie rinnovabili. Guarda il video

Alessandro Coltré
Alessandro Coltré
Giornalista pubblicista, si occupa principalmente di questioni ambientali in Italia, negli ultimi anni ha approfondito le emergenze del Lazio, come la situazione romana della gestione rifiuti e la bonifica della Valle del Sacco. Dal 2019 coordina lo Scaffale ambientalista, una biblioteca e centro di documentazione con base a Colleferro, in provincia di Roma. Nell'area metropolitana della Capitale, Alessandro ha lavorato a diversi progetti culturali che hanno avuto al centro la rivalutazione e la riconsiderazione dei piccoli Comuni e dei territori considerati di solito ai margini delle grandi città.

A Colleferro, cittadina in provincia di Roma, è iniziata la messa in sicurezza della seconda discarica più grande del Lazio dopo quella di Malagrotta. Parte così la bonifica del sito di Colle Fagiolara, aperto all’inizio degli anni Novanta come invaso per i rifiuti dei comuni della zona, cresciuto e alimentato dall’arrivo dell’immondizia romana, tanto da diventare una delle principali valvole di sfogo per la capitale, che deve ancora fare i conti con un ciclo dei rifiuti privo di impianti innovativi e circolari. A Colleferro il concetto di economia lineare pesa 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Questa la quantità di scarti conferiti in discarica nell’ultimo decennio segnato da miasmi, proteste e rischi per la salute.

Chiusa ai conferimenti da più di tre anni, lo scorso 18 ottobre il cancello della discarica è stato riaperto per iniziare gli interventi di impermeabilizzazione e completamento della rete di captazione del biogas generato dalla putrefazione dei rifiuti. Un intervento importante è previsto anche sulla valorizzazione energetica del biogas, con l’inserimento di un nuovo motore per la produzione di circa 625 kW di energia alimentato da circa 200 Nm3/h di biometano.

Nel 2025 inizieranno le operazioni di capping e i nuovi cantieri

A questi interventi, che si concluderanno nel primo semestre del 2025, seguiranno quelli per le operazioni di capping, ossia la copertura finale della discarica. Con un investimento di 15 milioni di euro, la chiusura definitiva del sito sarà realizzata con argilla, ghiaia e materiali geosintetici. E poi il ripristino ecologico: nel caso di una discarica si parla di solito di “recupero a verde”, in sostanza del rivestimento finale che sovrasta la montagna di rifiuti interrati e messi in sicurezza. In questo caso il recupero sarà garantito dal riporto di 1 metro di terreno vegetale. Sulle scarpate laterali sarà utilizzato anche un geocomposto antierosione in fibra di juta o cocco. A gestire i lavori sarà Minerva, società pubblica guidata da Alessio Ciacci, già assessore all’ambiente a Capannori, il primo comune in Italia ad aver aderito alla strategia internazionale “Rifiuti Zero”.

Per Minerva e per il Comune di Colleferro, il capping della discarica vuol dire anche l’inizio di nuove progettualità legate all’economia circolare: oltre il recupero a verde infatti, Colle Fagiolara potrà assistere alla nascita di un’area dedicata alla sostenibilità con un impianto fotovoltaico e con percorsi dedicati al riciclo e al recupero della materia.

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