Tutti abbiamo in casa barattoli vuoti, oggetti parzialmente rotti o che non usiamo più, parcheggiati in qualche stanza fino alla decisione finale: il cassonetto. Ma cosa comporta questa scelta? In Italia si stima vengano gettati 600mila tonnellate di beni potenzialmente riutilizzabili ogni anno. Il Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2018 di Occhio del Riciclone e Utilitalia, riporta che solo nei centri di raccolta della città di Roma ci siano circa 6mila tonnellate di beni durevoli riutilizzabili, ossia 2 kg per abitante. I destini e le fattezze degli oggetti possono essere cambiati applicando il concetto di upcycling: il riuso creativo per dare nuovo valore a ciò che è vecchio o inutilizzato. Dal barattolo di marmellata che diventa contenitore per pennelli, passando alla ruota di bici trasformata in orologio, fino a un pneumatico utilizzato per creare una cinta. Con la creatività non ci sono limiti alle trasformazioni degli oggetti. E si può sperimentare comodamente a casa, con vantaggi in termini di riduzione dei rifiuti. Questa tendenza sta prendendo piede anche in molti settori, tra cui quello della moda con piccoli produttori che si dedicano esclusivamente al riuso di tessuti gettati via, ma anche tra i grandi marchi che sviluppano linee realizzate con materiali di scarto.
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I laboratori di upcycling in Italia
Per trovare idee e istruzioni su come ridare vita ai nostri oggetti possiamo contare sulla moltitudine di tutorial sul web e anche in tante associazioni che organizzano laboratori di upcycling. Come nel caso di Ciclofficina Centrale a Roma, che permette nei suoi spazi di riparare la propria bicicletta o costruirne una nuova con componenti e telai recuperati da raccolte di rifiuti ingombranti o frutto di donazioni, o Izmade a Torino con il suo laboratorio aperto ai cittadini dove si condivide lo spazio di lavoro, le macchine e le conoscenze per creare nuovi prodotti di arredo da rifiuti in plastica. C’è anche Isola del Tesoro, una realtà bergamasca che con i suoi laboratori diffonde la cultura del riutilizzo. Insomma, con un po’ di creatività eviteremo che oggetti non utilizzati e materiali di scarto abbiano il cassonetto come unica destinazione finale.
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