Il 14 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’educazione ambientale, un’occasione per riflettere sul ruolo fondamentale che l’istruzione riveste nella costruzione di una cultura della sostenibilità. Ma se pensiamo che questa missione riguardi solo i banchi di scuola, commettiamo un errore di prospettiva. La transizione verso un’economia circolare, infatti, richiede un’alfabetizzazione ecologica diffusa che coinvolga l’intera società: cittadini, imprese e istituzioni. E questa alfabetizzazione passa attraverso uno strumento potente e delicato: il linguaggio. Le parole che usiamo per descrivere la crisi climatica, per raccontare le soluzioni circolari e per promuovere prodotti sostenibili, per far comprendere quando quella che sembra una buona azione cela invece una pratica di greenwashing sono il vero motore del cambiamento.
Dall’insostenibilità lineare alla rivoluzione culturale circolare
Il nostro attuale sistema economico, basato sul modello lineare “prendi, produci, consuma, getta”, ha dimostrato tutta la sua insostenibilità, generando sprechi, inquinamento e un progressivo esaurimento delle risorse. L’alternativa è l’economia circolare, un modello rigenerativo in cui i materiali vengono mantenuti in uso il più a lungo possibile, trasformando i rifiuti in risorse. Tuttavia, questa non è solo una rivoluzione tecnica, ma prima di tutto culturale. E ogni rivoluzione culturale si combatte sul piano delle idee e, quindi, anche attraverso le parole. È qui che l’educazione, intesa in senso ampio, diventa protagonista, fornendo a tutti gli attori sociali gli strumenti per comprendere, agire e, soprattutto, comunicare il cambiamento.

Educare a informare e a informarsi: il ruolo del giornalismo e della comunicazione
Formare le nuove generazioni a un pensiero sistemico è fondamentale, ma non basta. Per accelerare la transizione, è cruciale che l’intera società impari a navigare la complessità dell’informazione ambientale. Questo richiede due competenze speculari ma interconnesse.
Da un lato, abbiamo bisogno di un giornalismo capace di andare in profondità. Raccontare la transizione ecologica non significa solo riportare buone pratiche, ma anche condurre inchieste su temi complessi come i crimini ambientali, analizzare dati e smascherare le false soluzioni. Un giornalismo d’inchiesta ambientale diventa così uno strumento educativo di massa, che crea cittadini consapevoli e in grado di pretendere azioni concrete dalla politica e dalle imprese.
Dall’altro lato, le aziende che investono seriamente nella sostenibilità devono essere in grado di comunicare il proprio impegno in modo efficace e trasparente. In un mercato affollato di sedicenti “prodotti green”, la sfida è distinguersi, costruire una solida reputazione e, soprattutto, evitare il rischio del greenwashing. Conoscere le normative, come la recente Direttiva UE sui “Green Claims”, e padroneggiare gli strumenti del green marketing etico non è più un’opzione, ma una necessità per chi vuole comunicare valore in modo credibile.
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Formare i professionisti delle “parole giuste”
La costruzione di un futuro circolare dipende quindi dalla nostra capacità di usare “le parole giuste”: quelle del giornalismo che indaga e informa, e quelle del marketing che comunica con trasparenza. Formare professionisti in grado di padroneggiare questi linguaggi è la missione che sta al cuore dell’impegno di EconomiaCircolare.com. Comprendere la complessità, saperla raccontare e comunicarla in modo efficace sono le competenze chiave per chiunque voglia essere protagonista della transizione ecologica.
Peraltro, proprio per rispondere a questa esigenza, la nostra testata offre percorsi formativi mirati a creare i comunicatori del futuro.
Il Corso di Giornalismo d’Inchiesta Ambientale, giunto con successo alla sua decima edizione. In 40 ore di formazione online, il corso fornisce strumenti teorici e pratici per progettare e realizzare un’inchiesta complessa: dall’uso delle fonti e del data journalism alle tecniche di indagine OSINT (Open Source Intelligence), fino al fact-checking e alla conoscenza delle normative a tutela del lavoro giornalistico. L’obiettivo è formare professionisti in grado di indagare a fondo temi cruciali come i crimini ambientali e le ecomafie, trasformando la passione civile in un’inchiesta rigorosa da proporre a una testata.
Sul fronte della comunicazione aziendale, il Corso di Green Marketing e Comunicazione della Sostenibilità risponde alla crescente necessità di comunicare l’impegno green in modo trasparente e strategico. In 25 ore di lezioni online, il corso si rivolge a manager, consulenti e professionisti del marketing, fornendo le competenze per orientarsi nel complesso panorama normativo, inclusa la nuova Direttiva UE sui Green Claims. I partecipanti imparano a costruire una comunicazione a prova di greenwashing, a valorizzare le certificazioni e le etichette ambientali e a integrare la sostenibilità nella strategia di brand, trasformando l’impegno ambientale in un vantaggio competitivo credibile e duraturo.
Questi percorsi trovano il loro momento di sintesi e confronto pubblico nel festival “The Right Climate Words” (Le Parole Giuste), un evento che celebra il potere dell’informazione di qualità nel guidare il dibattito sulla crisi climatica. Perché per costruire un mondo diverso, dobbiamo prima di tutto imparare a raccontarlo nel modo giusto. Ma non finisce qui.
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L’educazione concreta: dal gioco all’azione
L’educazione diventa davvero efficace quando si trasforma da concetto astratto in strumento concreto, specialmente per le nuove generazioni. È con questo spirito che, nell’ambito della campagna “Fai la tua mossa”, porteremo l’economia circolare e la corretta gestione dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) direttamente tra i banchi di scuola di 7 regioni italiane. Attraverso un gioco di carte progettato per ragazze e ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado, e un opuscolo informativo di approfondimento, i concetti di riuso e riciclo diventano accessibili e coinvolgenti. Ma l’educazione deve portare all’azione: per questo il progetto integra anche le istruzioni per utilizzare Junker app, uno strumento pratico che aiuta studenti e famiglie a individuare facilmente i punti di conferimento corretti per ogni tipo di rifiuto nel proprio comune, trasformando la consapevolezza in un gesto quotidiano.
E ora tocca a te: “Fai la tua mossa” e contribuisci alla divulgazione dei principi e valori dell’educazione ambientale circolare.
SCOPRI LA CAMPAGNA ‘FAI LA TUA MOSSA’
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