Rassegna stampa settimanale su economia circolare e sostenibilità, in Italia e nel mondo.
RASSEGNA STAMPA n.42 | Febbraio 2020 – Settimana 4
DALL’ITALIA:
- Inaspettato ma vero. In Italia il 92% dei cittadini intervistati dichiara di effettuare la raccolta differenziata con continuità, una percentuale superiore alla media europea del 76%. E c’è di più: oltre 3 italiani su 4 pensano che le imprese subiranno un impatto negativo sul business se non porranno attenzione al cambiamento climatico e allo smaltimento sostenibile dei rifiuti. Lo riporta un sondaggio di Ing International survey pubblicato sul Corriere della Sera
- Il settore del riciclo della carta è schiacciato da una crisi che sembra inarrestabile e che sta mettendo in ginocchio i gestori degli impianti di trattamento rifiuti. Rinnovabili_it ha fatto il punto della situazione raccogliendo la testimonianza di Francesco Sicilia, direttore generale di UNIRIMA – Unione Nazionale Imprese Recupero Riciclo Maceri.
- Il vetro come prodotto-modello per l’economia circolare? Ci siamo vicini, secondo quanto riportato dai dati di Assovetro. Nel 2018, l’immesso al consumo di imballaggi in vetro è cresciuto dell’1,7% e la raccolta dell’8,4%, mentre il tasso di riciclo del vetro da imballaggio si è attestata sul 76,3%. Una percentuale superiore sia a quella richiesta dalla normativa italiana (66%) che europea (75% entro il 2030). Articolo su La Nuova Ecologia
- L’iniziativa +Ricicli +Viaggi lanciata a Roma per promuovere il riciclo della plastica si arricchisce di un nuovo importante step. Le stazioni in cui sarà possibile conferire le bottiglie di plastica PET in cambio di biglietti per la metro passeranno da 3 a 8, mentre i compattatori installati saranno più capienti rispetto a quelli della fase sperimentale. In sette mesi sono stati raccolti 2 milioni e 800mila bottiglie PET di varia dimensione. Articolo su Greenstyle
- “Economia circolare, manager senza competenze sulla sostenibilità”. E’ il titolo decisamente evocativo che L’Eco di Bergamo dedica al suo approfondimento sul Green Deal Europeo annunciato a gennaio scorso. Il pezzo denuncia una preoccupante “carenza di know-how proprio all’indomani del piano dell’Europa per la grande svolta della politica industriale”. In particolare, “mancano manager con le competenze per gestire la transizione energetica e produttiva annunciata nel Green New Deal”.
DAL MONDO:
- “È possibile un mondo senza spazzatura? (Is a world without trash possible?) E’ la domanda che si pone il celebre magazine National Geographic nel suo speciale incentrato sulla circular economy. “La visione di una “economia circolare” – dove usiamo le risorse con parsimonia e ricicliamo all’infinito – è fonte di ispirazione sia per le imprese che per gli ambientalisti”, scrive Robert Kunzig
- Offrire soluzioni circolari efficaci e convenienti che non incidano negativamente sul pianeta è il nuovo obiettivo per i produttori di imballaggi. In particolare, l’industria della plastica si trova ad affrontare una doppia sfida – sia sul piano sociale che infrastrutturale – per raccogliere, smistare e riciclare i rifiuti di plastica. Articolo su Forbes
- La start-up olandese Circularise è un’azienda che utilizza tecnologie crittografiche e blockchain emergenti per accelerare la transizione verso un’economia circolare. Jordi de Vos, uno dei fondatori dell’impresa, parla dei passaggi e delle sfide necessari per raggiungere questo target. Articolo su Packaging Europe
- Jakarta è una città che produce circa 7.700 tonnellate di spazzatura al giorno. Una nuova app chiamata e-Recycle mira a semplificare la gestione dei rifiuti offrendo servizi di raccolta porta a porta. La novità? Permettere ai cittadini di scambiare i loro rifiuti riciclabili con denaro contante. Articolo su Jakarta Post
RASSEGNA STAMPA n.41 | Febbraio 2020 – Settimana 3
DALL’ITALIA:
- Un team di Greenpeace si è recato in Malesia gettando luce su un traffico di rifiuti – prevalentemente plastici – dall’Italia al Sud-Est Asiatico. Invece di essere riciclato, il materiale verrebbe smaltito in impianti non a norma oppure semplicemente abbandonato all’aria aperta. Stando ai dati forniti dalla ong, più di 1.300 tonnellate di rifiuti plastici sarebbero state spedite illegalmente dall’Italia ad aziende malesi nei primi 9 mesi del 2019. Articolo su Today
- Cosa succede agli indumenti riciclati? A rispondere è il magazine Vogue che, citando i dati della Ellen MacArthur Foundation, riporta come solo il 20 per cento dei capi riusabili venga venduto sul mercato interno nei paesi europei e negli USA. Il resto viene smistato in paesi come l’Uganda, il Kenya, l’Ungheria e il Pakistan dove i materiali vengono convertiti in prodotti di minor valore (ad esempio isolanti o stracci) oppure inviati in discariche e inceneritori.
- Scarti in plastica, polistirolo, ma anche cartone, legno, ceramica e persino vecchie lastre di radiologia. Sono i materiali che Stefano Brocca trasforma in opere d’arte mettendo in pratica il concetto di riciclo creativo. C’è tempo fino al 3 marzo per ammirare le sue composizioni in mostra all’Irccs Maugeri di Pavia. Leggi di più qui
- Un’economia circolare incentrata sul… fico d’india. E’ l’idea di una start-up siciliana che ha fatto dei residui di potatura una risorsa ad alto valore aggiunto da distribuire lungo la filiera. Grazie all’idea si sono aperti nuovi mercati (come quello nutraceutico e cosmetico) che possono offrire opportunità di reddito rilevanti per gli agricoltori dell’area. Articolo su Repubblica
- Dal 26 al 28 marzo, la Fiera di Parma ospiterà un workshop incentrato sull’economia circolare degli scarti di materiale informatico. Non si tratta solo di riciclare i prodotti finiti, ma anche di estrarre elementi riutilizzabili nonché ottenere un ricavo economico reimmettendo materie prime nel ciclo produttivo. Leggi di più qui
DAL MONDO:
- Un riciclo efficiente è senza dubbio un elemento essenziale per lo sviluppo della circular economy. Tuttavia è altrettanto importante che i prodotti – imballaggi in primis – vengano progettati in modo da favorirne disassemblaggio e riuso. Il processo non solo porterebbe enormi benefici dal punto di vista ambientale ma incentiverebbe anche la collaborazione tra produttori e trasformatori di materie plastiche (e non solo). Leggi di più qui
- Globalmente, nel settore della moda, solo l’1% dei tessuti riciclati viene convertito in nuovi abiti. Una situazione che però potrebbe cambiare presto secondo quanto riporta il Financial Times. In questo articolo, il noto quotidiano economico britannico dà voce a tre aziende impegnate nell’applicazione di processi di circular economy al comparto tessile.
- Alle volte riciclare i rifiuti può diventare un’impresa titanica degna di un supereroe. E’ il caso dell’Indonesia dove si producono ogni anno circa 3,2 milioni di tonnellate di rifiuti, la maggior parte dei quali finisce in mare. Un abitante della piccola comunità costiera di Parepare, Rudi Hartono, ha deciso di dare il suo contributo indossando un costume da Spider-Man. Obiettivo: ripulire il suo villaggio dalla spazzatura e incoraggiare altri a fare altrettanto. Articolo su WEF (in inglese).
- Il mese scorso ha segnato un momento fondamentale per la riduzione dell’inquinamento da plastica in Cina. Non solo Pechino ha varato misure volte a limitare produzione e consumo di plastica monouso, ma ha anche implementato gli sforzi per migliorare recupero e riciclaggio dei materiali. Articolo su GreenBiz (in inglese)
RASSEGNA STAMPA n.40 | Febbraio 2020 – Settimana 2
DALL’ITALIA:
- E’ italiano, e brevettato da ENEA, il progetto del primo impianto pilota per l’estrazione approfondita di risorse dai cosiddetti RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) come computer e cellulari. Grazie a Romeo (Recovery Of MEtals by hydrOmetallurgy), metalli come rame, stagno, piombo potranno essere recuperati con una resa del 95% grazie ad un processo idrometallurgico che avviene a temperatura ambiente e che non prevede trattamenti preliminari alle apparecchiature. Articolo su GreenMe
- Per la prima volta dopo dieci anni, le famiglie italiane sprecano meno cibo. Rispetto all’anno scorso si è verificato infatti un calo del 25% degli alimenti buttati nella spazzatura, stando al Rapporto 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg. Ciononostante, ogni famiglia italiana ancora getta nel cassonetto prodotti alimentari per un valore di 4,91 euro alla settimana. Articolo su Corriere della Sera
- Da parlamentare a netturbino “per l’economia circolare”. E’ la storia di Davide Mattiello, ex parlamentare Pd torinese e presidente della Fondazione Benvenuti, che si è reinventato autista e raccoglitore di carta e cartone in giro per la città, per conto della cooperativa Arcobaleno. “È un lavoro complesso, ci prendiamo cura dell’ambiente mettendo in pratica l’economia circolare che tende al rifiuto-zero”. Articolo su Repubblica
- Libri destinati ormai al macero che acquistano nuova vita grazie all’iniziativa di tre studentesse dell’Istituto Europeo del Design (IED) di Milano. Parliamo del progetto “Libricontrocorrente” che ha visto centinaia di libri e riviste non più fruibili trasformati in oggetti d’arte e di design. Leggi di più qui
DAL MONDO:
- Lab Parlamento analizza la bozza del nuovo piano d’azione sull’economia circolare che la Commissione Europea dovrebbe presentare a marzo. Tra i punti salienti della road map, figurano: la separazione degli obiettivi “crescita economica” e “sfruttamento delle risorse naturali”; la riduzione del 50% dei rifiuti urbani entro il 2030 e la creazione di un “passaporto elettronico del prodotto” contenente tutte le informazioni su produzione / smaltimento dei prodotti.
- Cosa comporta l’economia circolare per i brand? Se lo chiede il magazine Sustainable Brands, secondo il quale la circular economy presenterà enormi sfide ai modelli di business convenzionali per la maggior parte delle aziende. Allo stesso tempo la transizione venererà grandi occasioni di sviluppo per i brand che la abbracceranno.
- Gli USA, così come molti altri paesi nel mondo, stanno sperimentando una crisi del sistema di riciclo dei rifiuti. Secondo Meghan Stasz, Sustainability Manager per la Consumer Brands Association, “esistono circa 10.000 programmi di riciclaggio diversi negli Stati Uniti e ciò significa 10.000 regole diverse su ciò che è possibile riciclare”. L’idea della sua associazione è quello di standardizzare e armonizzare il sistema di riciclo in tutta la nazione. Articolo su The Hill
- Il Recycling Magazine ospita sulle sue colonne un approfondimento sull’applicazione dei principi dell’economia circolare nell’industria chimica. Tenendo conto dell’inquinamento e delle materie prime sempre più scarse, il comparto deve non solo ridurre i rifiuti, ma anche fare in modo che i prodotti finali vengano progettati così da poter essere riutilizzati o riciclati.
RASSEGNA STAMPA n.39 | Febbraio 2020 – Settimana 1
DALL’ITALIA:
- “Come l’Italia ha sviluppato il metodo di riciclo migliore d’Europa”. Si intitola significativamente così il reportage del magazine Habitat sull’industria del riciclo. “La serie di ramificazioni dell’economia circolare rappresenta per il nostro Paese una realtà da 10mila aziende in attività e un fatturato di 23 miliardi di euro l’anno”, evidenzia l’inchiesta. Dati sicuramente positivi che potrebbero rendere l’Italia un paese leader nel settore, ammesso che vengano però risolti alcuni problemi strutturali, in primis la scarsità di impianti di smistamento e riciclo.
- E’ dedicata all’economia circolare la prima delle sei piattaforme di ricerca e dialogo aperte dal Politecnico di Torino. “Quella sull’economia circolare è la nostra piattaforma-lepre”, spiega la coordinatrice del progetto Patrizia Lombardi. “Dal 2016 abbiamo attivato sul tema 30 progetti dal valore di 12 milioni di euro”. Articolo su La Repubblica
- Come accelerare la transizione verso l’Economia circolare? Tre le soluzioni da attuare immediatamente individuate da Legambiente: riduzione dei rifiuti in discarica; investimenti maggiori in impianti di smistamento e riciclo; incentivi per lo sviluppo di un mercato delle materie prime seconde. Leggi di più qui
- Green Style offre un approfondimento sul riciclo della carta illustrandone funzionamento, limiti e prospettive. Particolarmente interessante la sezione sugli errori comuni che spingono i consumatori a riciclare materiali cartacei non idonei.
- Come già in atto a Roma e in altre città europee, anche Genova potrebbe presto offrire ai suoi cittadini biglietti della Metro in cambio di bottiglie di plastica. Una misura che mira ad accrescere raccolta differenziata e… spirito civico. Articolo su Primo Canale
DAL MONDO:
- Secondo Euractiv, la Commissione europea è decisa a svincolare la crescita economica dall’uso delle risorse naturali. Un impegno che dovrebbe essere messo nero su bianco nel piano d’azione per l’economia circolare in uscita a marzo. Il vincolo programmatico del piano risulterebbe “strumentale” per raggiungere l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050.
- Una vera rivoluzione. Così il magazine Food Dive definisce l’apporto dell’economia circolare nel settore degli imballaggi. Da quando i dettami della circular economy hanno trovato eco tra i consumatori – ancora prima che tra le aziende – l’industria del packaging ha iniziato ad investire in soluzioni sostenibili che vanno dalla riciclabilità dei materiali alla riduzione delle risorse impiegate, fino ad arrivare al redesign dei prodotti.
- Negli USA il wishcycling – ossia la tendenza dei consumatori a riciclare materiali e prodotti palesemente non riciclabili con la speranza che in qualche modo si trovi una soluzione – sta diventando una vera e propria emergenza. Per questo, ad Atlanta, un team apposito chiamato ‘Feet on the Street’ è autorizzato a ‘ficcare il naso’ nei secchioni di casa determinando se i rifiuti siano da considerare idonei al riciclo oppure no. Articolo su Bloomberg (in inglese)
- E’ difficile sviluppare una coscienza ecologica quando si fatica ad arrivare a fine giornata. Lo sanno bene centinaia di abitanti di Lomé, in Togo, per i quali smistamento e riciclaggio dei rifiuti rappresentano principalmente opportunità di (rischioso) guadagno. Le cose però stanno gradualmente cambiando grazie anche ad una serie di iniziative imprenditoriali ed istituzionali. Articolo su France24 (in inglese)