Il riciclo degli imballaggi in carta e cartone, e la filiera produttiva che lo consente, sono un’eccellenza italiana. I primati di questa filiera e del relativo consorzio (Comieco) sono descritti nel report L’Italia del Riciclo 2020 realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular.
Ecco i dati essenziali.
69 I chilogrammi di carta e cartone che mediamente ogni cittadino italiano del Centro Italia raccoglie in maniera differenziata ogni anno per avviarli al riciclo. Al Nord i chilogrammi sono 64, al Sud 42. La media italiana è 57,5 chilogrammi/abitante/anno. Venti anni fa (1998) erano solo 17.
+1.640% L’aumento percentuale della raccolta differenziata di carta e cartone (chilogrammi/abitante/anno) negli ultimi 20 anni (1998 -2019) al Sud. Al Centro l’aumento è stato del 303%, al Nord del 127%. L’aumento medio italiano è del 238%.
81% La quota di imballaggi di carta e cartone avviati a riciclo sul totale di quelli immessi al consumo. Su 4,9 milioni di tonnellate messe sul mercato (-1,1% sul 2018), poco meno di 4 sono avviate a riciclo.
377.000 Le tonnellate di imballaggi di carta e cartone post consumo “recuperate energeticamente”, cioè avviate a termovalorizzazione.
362 Il numero di impianti, capillarmente distribuiti sul territorio nazionale, che ricevono carta e cartone post consumo raccolti da COMIECO e provvedono a selezione e pressatura, preliminari per il riciclo in cartiera.
98% La quota di carta da macero italiana avviato a riciclo presso cartiere italiane.
2.6% La presenza media di frazioni estranee (plastica, metalli, …) nella raccolta differenziata di carta e cartone proveniente dalle famiglie. Un valore che rientra nei parametri stabiliti per la prima fascia di qualità (3%). Il dato, però, è appunto un dato medio: mentre al Nord la frazione estranea è pari al’1,7%, al Centro è 3,6% e a Sud 3%.
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