“Mi spiace, signore, la sua lavastoviglie non può essere riparata, la scheda madre è guasta. Deve comprare un nuovo elettrodomestico”. Suona familiare? È una delle dichiarazioni di impotenza più diffuse da parte dei tecnici chiamati a sistemare i nostri apparecchi di casa, quando smettono di funzionare come dovrebbero. Eppure, come ci spiega Ernesto Bertolino, Managing Director di Astelav, “nella maggior parte dei casi, i componenti della scheda madre possono essere reperiti e sostituiti”. Si tratta allora di obsolescenza programmata? Forse non esclusivamente – scelte e comportamenti dei consumatori insieme al moltiplicarsi dei componenti elettronici che non tutti i tecnici conoscono, può fare la sua parte – ma ciò che è certo è che ogni anno si assiste ad un aumento del 7-8% dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), per un totale di 300.000 tonnellate nel 2021.
“Quanti pezzi di ricambio, quante meraviglie”
Proprio per dare nuova vita ai RAEE, nasce Ri-generation, un progetto di Astelav, azienda familiare nata a Torino nel 1963 che è oggi uno dei principali distributori europei di ricambi per elettrodomestici. Una lunga esperienza nel campo delle riparazioni è proprio il punto di partenza dell’iniziativa, avviata nel 2017, che è diventata oggi una vera e propria azienda. Grazie a Ri-generation, caso unico in Italia di queste dimensioni, elettrodomestici dismessi o mal funzionanti, invece di essere avviati a costose operazioni di smaltimento, sono inseriti in un nuovo ciclo di vita, rigenerati e messi in vendita a costi vantaggiosi per gli acquirenti. Ri-generation, di proprietà di Astelav, può contare sulla fornitura diretta di pezzi di ricambio originali di numerose case produttrici, nonché personale di laboratorio con esperienza decennale.
Leggi anche: Diritto alla riparazione, nuovi passi in avanti da parte degli Stati Uniti
Dalla discarica a una lunga vita
La materia prima di Ri-generation sono i RAEE stoccati nei centri di raccolta, gli elettrodomestici dismessi e donati direttamente dai cittadini oppure quelli difettosi che non possono essere venduti a prezzo pieno. I tecnici dei laboratori di Ri-generation, individuano il guasto, sostituiscono i componenti rotti o usurati, verificano e sanificano l’elettrodomestico, che viene ripulito, collaudato e rimesso in commercio, sia on line che nei tre shop torinesi, dove clienti con budget ridotto, ma anche consapevoli dell’impatto dei propri consumi sull’ambiente, possono acquistarli a prezzi vantaggiosi e con almeno un anno di garanzia. “La rigenerazione – precisa Bertolino – è una pratica diversa dalla riparazione. Noi, innanzitutto scegliamo in discarica i macchinari delle case più affidabili e di classe energetica migliore, poi ci assicuriamo che non solo l’eventuale guasto sia riparato, ma anche che tutti i pezzi usurati siano sostituiti per dare all’elettrodomestico una vita di almeno 5-7 anni”.
Il gusto di riparare
E non è solo una questione di risparmio economico e ambientale. Il progetto, che vuole trasmettere “il gusto di riparare”, nasce in collaborazione con Sergim (Servizio Missionario Giovani) per creare un’impresa sociale circolare, che genera lavoro per persone in difficoltà – specialisti del settore che hanno perso il lavoro o persone formate in appositi laboratori – e organizza anche corsi di formazione per minori non accompagnati. Quest’ultima iniziativa si chiama “Ri-generation-Lab”, nasce in collaborazione con i salesiani di Torino, e dà la possibilità a ragazzi minori di apprendere le prime buone pratiche di riparazione e rigenerazione di elettrodomestici. Tecnici specializzati forniscono ai ragazzi le basi teoriche e pratiche per la riparazione, ma partecipano anche a una pratica inclusiva che coniuga lavoro, formazione e collaborazione con gli altri.
Leggi anche: Quanti sono? Dove sono? Cosa fanno? Il primo censimento dei centri del riuso e riparazione
Anche una questione di norme
Il modello può dirsi vincente, se si pensa che, mentre grandi aziende del settore minacciano chiusure e licenziamenti, in soli quattro anni Ri-generation è passato da uno a tre punti vendita a Torino, ha 13 impiegati e quest’anno raggiungerà un fatturato di 500.000 euro. Certo, come commenta Ernesto Bertolino, la strada in Italia è ancora lunga: “In Francia, in 15 anni il mercato del rigenerato ha raggiunto quello del nuovo, mentre in Italia – dove continuiamo ad assistere a incentivi sui nuovi acquisti – potrebbe, per esempio, essere applicato uno sconto sull’iva – che negli elettrodomestici rigenerati è stata già pagata una volta – o degli sgravi fiscali sulle riparazioni, come succede in molti altri paesi europei”. Oltre ai laboratori per apprendere il piacere di riparare, Astelav ha un portale di e-commerce per la vendita di ricambi diretta ai consumatori. Chi si vuole cimentare a riparare la temuta scheda madre, può farsi avanti.
© Riproduzione riservata