Eurostat, l’ufficio statistico europeo, ci dice che i rifiuti pericolosi prodotti dai Paesi Ue tra il 2010 e il 2022 sono cresciuti da 90,8 milioni di tonnellate a 119: +31%. Un dato superiore rispetto alla crescita dell’economia (la crescita media annua del PIL reale nell’Ue tra il 2005 e il 2023 è stata dell’1,2%). Nello stesso periodo – e arriviamo al grafico che segue – le esportazioni di rifiuti pericolosi dai Paesi dell’UE verso altri Paesi UE o extra UE sono aumentate da 6,1 a 9,0 milioni di tonnellate: il 47,5% in più. I due trend di crescita (31% e 47,5%) non sono evidentemente allineati. La curva dell’export cresce più di quella della produzione: mentre nel 2010 si esportava il 6,7% dei rifiuti pericolosi, 12 anni dopo sono il 7,6%. Un incremento che, sottolinea Eurostat, “evidenzia una crescente movimentazione transfrontaliera di rifiuti pericolosi all’interno dell’Unione Europea”.

La maggior parte dei rifiuti pericolosi esportati deriva da attività di costruzione e demolizione. Le esportazioni verso altri Paesi dell’Ue rappresentano circa il 90% del totale: le principali destinazioni sono Germania e Paesi Bassi, che, spiega Eurostat, dispongono di infrastrutture avanzate per il trattamento di tali rifiuti. Le esportazioni verso Paesi non OCSE “rimangono limitate, rappresentando meno del 5% del totale”.
Nel 2022, l’80% dei rifiuti esportati è stato trattato attraverso processi di recupero, mentre il 19,9% è stato destinato allo smaltimento. Il recupero, secondo la normativa europea (Direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE) comprende riuso, riciclo, rigenerazione (di solventi o oli), compostaggio e digestione anaerobica dei rifiuti organici e il recupero energetico (nel grafico Eurostat non dà conto di queste diverse opzioni). Negli anni la quota di recupero è aumentata dal 71,8% nel 2010 a un picco dell’82,4% nel 2021; è leggermente diminuita all’80,0% nel 2022. Analogamente, la quota di smaltimento ha seguito un andamento decrescente nello stesso periodo, passando dal 28,1% nel 2010 al 19,9% nel 2022.
La fonte principale utilizzata da Eurostat per restituire queste tendenze sono i dati riportati dai Paesi Ue in base al Regolamento sulle spedizioni di rifiuti (Waste Shipment Regulation – WShipR) che attua la Convenzione di Basilea in base alla quale è vietata l’esportazione di rifiuti pericolosi da Paesi OCSE a Paesi non OCSE.
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