giovedì, Novembre 6, 2025

Giornata Mondiale degli Oceani: un SOS per il cuore blu del pianeta

Non una semplice ricorrenza, ma un appello accorato a riconsiderare il nostro rapporto con le vaste distese d'acqua che regolano la vita sulla Terra

Ludovica Nati
Ludovica Nati
Social media manager, copywriter, blogger e fotografa paesaggista. Collabora con diverse realtà i cui ambiti spaziano dalla sostenibilità ambientale alla medicina, dalla promozione territoriale e turistica alle aziende di servizi o di trasporti. Digital strategy, gestione social, redazione di testi SEO, copywriting, consulenza 2.0 e creazione di contenuti fotografici e grafici sono i suoi principali ambiti di competenza. Fa parte del network di Eco Connection Media

L’8 giugno di ogni anno il mondo si ferma, o almeno dovrebbe, per riflettere sulla salute del nostro immenso e vitale patrimonio blu: gli oceani. La Giornata Mondiale degli Oceani non è una semplice ricorrenza, ma un appello accorato a riconsiderare il nostro rapporto con queste vaste distese d’acqua che regolano la vita sulla Terra. Un invito a passare dalle parole ai fatti, perché il tempo stringe e il mare, come un paziente troppo a lungo trascurato, manifesta sintomi sempre più allarmanti.

Cos’è la Giornata Mondiale degli Oceani e chi l’ha istituita? Un impegno globale per la vita sott’acqua

La Giornata Mondiale degli Oceani è stata proposta per la prima volta nel 1992 durante il Summit della Terra a Rio de Janeiro, un evento cruciale che ha segnato una maggiore consapevolezza globale sulle questioni ambientali. L’ufficializzazione da parte delle Nazioni Unite è avvenuta però solo nel 2008, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sull’importanza cruciale degli oceani e sulla necessità impellente di proteggerli. Da allora, la Divisione delle Nazioni Unite per gli Affari Oceanici e il Diritto del Mare (DOALOS), in collaborazione con l’UNESCO e altre agenzie ONU, coordina le attività a livello globale. L’evento vuole sottolineare come la salute degli oceani sia intrinsecamente legata al raggiungimento di molti degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, in particolare l’Obiettivo 14: “Vita sott’acqua”.

Perché la Giornata Mondiale degli Oceani è cruciale: il polmone blu è in pericolo

Gli oceani sono molto più di una suggestiva cartolina estiva. Coprono oltre il 70% della superficie terrestre, producono almeno il 50% dell’ossigeno che respiriamo – sì, proprio così, la metà del nostro respiro dipende dal mare – e assorbono circa un terzo dell’anidride carbonica prodotta dalle attività umane, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici.

Sono fonte di cibo e sostentamento per miliardi di persone, regolano il clima, proteggono le coste e ospitano una biodiversità straordinaria, in gran parte ancora da scoprire. Si stima che il valore di mercato delle risorse e delle industrie marine e costiere sia di circa 3.000 miliardi di dollari all’anno, pari al 5% del PIL globale.

Nonostante questo ruolo vitale, gli oceani sono gravemente minacciati. L’inquinamento da plastica ha raggiunto livelli insostenibili, con stime che parlano di milioni di tonnellate di rifiuti plastici che finiscono in mare ogni anno. La pesca eccessiva sta depauperando le popolazioni ittiche – il 90% delle grandi popolazioni ittiche è impoverito – e distruggendo gli habitat marini. Il riscaldamento globale causa l’innalzamento delle temperature marine e l’acidificazione delle acque, con conseguenze devastanti per ecosistemi delicati come le barriere coralline, di cui il 50% è già andato distrutto. È un quadro preoccupante che richiede un’azione collettiva e immediata.

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Il tema della Giornata Mondiale degli Oceani 2025: “Wonder: Sustaining What Sustains Us”

Il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata Mondiale degli Oceani 2025 è Wonder: Sustaining What Sustains Us (Meraviglia: sostenere ciò che ci sostiene). Questo tema invita a riscoprire la meraviglia e il valore intrinseco dell’oceano, sottolineando come la sua protezione sia fondamentale per il nostro stesso sostentamento. L’edizione 2025 vuole proporre un cambio di prospettiva: non solo allarmi, ma un invito a riconoscere il ruolo cruciale dell’oceano per la vita sul pianeta, affinché questa consapevolezza diventi il motore di un impegno concreto e di un cambiamento reale. Questo tema si collega anche alla Terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (UNOC3), che si terrà a Nizza, in Francia, dal 9 al 13 giugno 2025, con l’obiettivo di accelerare l’azione per l’oceano.

Un appello alla responsabilità collettiva

La Giornata Mondiale degli Oceani ci ricorda che il destino del pianeta è indissolubilmente legato a quello del suo cuore blu. Come sottolineano istituzioni come l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) attraverso il monitoraggio costante dello stato dei mari italiani, e organizzazioni ambientaliste come WWF e Greenpeace con le loro campagne di sensibilizzazione e azione diretta, la situazione è critica ma non ancora irrimediabile. Serve un cambio di rotta deciso, che parta dalla consapevolezza di ognuno di noi e si traduca in scelte quotidiane più sostenibili, in una forte pressione sui governi per politiche ambientali coraggiose e in un impegno concreto del mondo produttivo verso modelli di business rispettosi dell’ambiente marino. Proteggere l’oceano significa proteggere il nostro futuro.

La Blue Economy: sviluppo sostenibile o ossimoro?

Quando si parla di oceani e del loro futuro, emerge sempre più frequentemente il concetto di Blue Economy. Ma cosa significa esattamente? Secondo la Banca Mondiale, la Blue Economy è “l’uso sostenibile delle risorse oceaniche per la crescita economica, il miglioramento dei mezzi di sussistenza e la creazione di posti di lavoro, preservando al contempo la salute dell’ecosistema oceanico“. La Commissione Europea la definisce in modo ampio, includendo tutte le attività economiche legate a oceani, mari e coste, dal turismo alla pesca, dall’energia rinnovabile marina al trasporto marittimo.

L’idea di fondo è quella di conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale, riconoscendo il capitale naturale marino come un bene da preservare e valorizzare in modo responsabile. Questo include settori tradizionali come la pesca e l’acquacoltura (purché sostenibili), il turismo costiero e marittimo, ma anche settori emergenti come le energie rinnovabili marine (eolico offshore, energia dalle onde), la biotecnologia marina e la cosiddetta “blue technology”. La sfida, enorme, è garantire che questa “crescita blu” non si traduca in un ulteriore sfruttamento indiscriminato, ma che sia realmente circolare e rigenerativa, mettendo al primo posto la salute degli ecosistemi marini.

Curiosità linguistica: oceani o oceano? Come è più corretto

Infine chiudiamo con una curiosità non secondaria. Spesso parliamo di “oceani” al plurale: Atlantico, Pacifico, Indiano, Artico e Antartico. Geograficamente, si tratta di grandi bacini distinti. Tuttavia, è importante ricordare che queste suddivisioni sono convenzioni umane. In realtà, esiste un unico grande oceano globale, un sistema interconnesso di acque che circonda i continenti. Il Vocabolario Treccani definisce l’oceano come “la grande massa d’acqua marina che circonda in un complesso unico e continuo le terre emerse”. Quindi, sebbene sia corretto usare il plurale per riferirsi alle sue diverse parti, parlare di “oceano” al singolare sottolinea la sua natura unitaria e l’interconnessione di tutti i suoi bacini, un concetto fondamentale per comprenderne la fragilità e la necessità di una tutela globale.

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Obiettivo Mediterraneo: concorsi fotografici per custodi della biodiversità

Il Mare Nostrum, culla di civiltà e oggi autostrada di merci e persone, nasconde un tesoro di biodiversità che resiste, nonostante tutto. Con 150 milioni di persone che già affollano le sue coste, a cui si aggiungono milioni di turisti ogni anno, il Mediterraneo è uno dei mari più sfruttati del Pianeta. Eppure, la sua vitalità è sorprendente: pur rappresentando meno dell’1% della superficie oceanica globale, ospita circa il 7% delle specie marine conosciute, con un tasso di endemismo che sfiora il 28%, ovvero specie che nuotano, strisciano o crescono solo in queste acque. Un patrimonio inestimabile e fragile, che ora possiamo contribuire a raccontare e proteggere, armati di smartphone o macchina fotografica.

Festivalmar a Torre Guaceto: l’oceano si celebra tra natura, arte e scienza

Tra le tante iniziative in corso in questi giorni, in Puglia, nella splendida cornice della Riserva di Torre Guaceto, è in pieno svolgimento Festivalmar. Un evento che incarna perfettamente lo spirito di questo 8 giugno, trasformando la sensibilizzazione in esperienza viva e partecipata. Frutto della collaborazione tra il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e l’organizzazione no profit Worldrise, con il supporto di The Plum Foundation e il patrocinio di Regione Puglia e Comune di Carovigno, il festival, iniziato ieri, prosegue oggi con un ricco programma di appuntamenti gratuiti.

Proprio oggi, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, la riserva si anima con ulteriori esperienze gratuite immerse nella natura, offrendo a cittadini e turisti la possibilità di connettersi direttamente con le meraviglie del mare e della costa. La giornata si concluderà poi a Carovigno, dove la divulgazione scientifica incontrerà l’arte in un originale “aperitivo scientifico”. Un momento di dialogo e confronto che vedrà la partecipazione di voci autorevoli del mondo della ricerca e di realtà creative come Porto Rubino e Yeast Photo Festival, seguito da un coinvolgente live set musicale.

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Credit Consorzio di Gestione di Torre Guaceto

Ma Festivalmar è anche la punta di un iceberg di un impegno più profondo. A fare da cornice all’intero weekend, infatti, c’è il Campus AMP, un progetto formativo di Worldrise che, dopo la Sardegna, approda per la prima volta in Puglia. Otto neolaureati in discipline scientifiche, provenienti da tutta Italia e selezionati da Worldrise, stanno concludendo proprio in questi giorni una settimana intensiva di formazione teorico-pratica all’interno della riserva. L’obiettivo, come sottolineato da Mariasole Bianco, presidente di Worldrise, è “formare una nuova generazione di professionisti, capaci di guidare la transizione verso una reale tutela del patrimonio marino”. Un’iniziativa che si sposa con l’ambizione del territorio di Torre Guaceto di diventare Riserva della Biosfera MAB UNESCO.

Dieci Storie Blu: la scienza dell’oceano raccontata dai ricercatori per i più giovani

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Immagine: Battello a Vapore

Per accendere la scintilla della curiosità e formare i futuri custodi del nostro pianeta blu, arriva un’importante novità editoriale: “Dieci Storie Blu”. Pubblicato da Il Battello a Vapore per Piemme e disponibile dal 3 giugno 2025, questo volume è il primo progetto di racconti divulgativi nato nell’ambito del programma di Educazione all’Oceano promosso dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (UNESCO-COI). Curati da Lucia Moschella e splendidamente illustrati da Elisa Macellari, i dieci racconti (per lettori dai 10 anni in su) sono narrati in prima persona da ricercatrici e ricercatori.

Non si tratta però delle solite lezioni scientifiche. Queste storie ci portano dietro le quinte della ricerca, svelandone i lati più umani ed emozionanti: la gioia per la scoperta di una nuova specie magari avvenuta durante le feste di Natale, le avventure vissute dall’altra parte del mondo, o persino la paura confessata prima di un’immersione. Come sottolinea Francesca Santoro, Senior Programme Officer a UNESCO-COI, l’intento è “mostrare alle nuove generazioni che l’oceano non è soltanto un ambiente naturale da proteggere, ma un mondo affascinante ancora tutto da esplorare“. Un libro pensato per ispirare, per far innamorare i più giovani della scienza del mare, mostrando quante strade e soddisfazioni possa offrire una vita dedicata alla comprensione e alla salvaguardia del nostro oceano.

Scatti preziosi: la citizen science al servizio del mare

Tra le iniziative lanciate in occasione di questa giornata ce ne sono alcune particolarmente meritevoli. Diventare custodi attivi delle nostre coste e degli habitat marini è possibile, e i concorsi fotografici promossi nell’ambito di quattro progetti europei LIFE, coordinati da Triton Research, offrono l’occasione perfetta. A partire dalla Giornata Mondiale degli Oceani, l’8 giugno 2025, e fino alla fine di settembre, chiunque riuscirà a immortalare la bellezza e la complessità del Mediterraneo potrà partecipare. L’iscrizione è gratuita per tutti i contest e in palio ci sono escursioni in mare, libri a tema, magliette e gadget dei progetti.

Si inizia con “Vita tra gli scogli”, il concorso legato al progetto LIFE Pinna, dedicato alla salvaguardia della Pinna nobilis, il maestoso mollusco bivalve, oggi purtroppo rarissimo. L’invito è a esplorare, con maschera e pinne o semplicemente passeggiando sul bagnasciuga, la vita che pullula a un passo dalla riva: granchi, piccoli pesci, invertebrati curiosi e sinuose alghe. Le immagini che ritraggono la Pinna nobilis riceveranno una particolare attenzione dalla giuria. Le foto possono essere inviate dal 22 maggio 2025 fino al 21 settembre 2025.

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Thalassoma pavo, LIFE_Pinna. Credit: Enrico Pompei

Per chi invece ha la fortuna di avvistare i giganti del mare, c’è “Profondo Blu”, il concorso del progetto LIFE Conceptu Maris, che si occupa della tutela di cetacei e tartarughe marine. Qui l’obiettivo si sposta su balene, capodogli, delfini e le eleganti tartarughe. Non è un’impresa impossibile: i monitoraggi recenti indicano che in aree come il Santuario Pelagos, gli incontri sono tutt’altro che rari, anche dai traghetti. Per l’edizione 2025, è previsto un premio speciale per le immagini che documentano le minacce quotidiane affrontate da questi animali, come reti abbandonate, plastica e interazioni con il traffico navale. L’apertura del concorso è il 5 giugno 2025 e la chiusura il 28 settembre 2025.

Torna per la sua terza edizione anche “Vita sopra e sotto il mare”, promosso dal progetto LIFE A-MAR Natura2000. Questo contest invita a immortalare la straordinaria biodiversità dei siti marini e costieri italiani appartenenti alla Rete Natura 2000. Che si tratti di un paesaggio costiero mozzafiato o delle forme di vita nascoste tra gli scogli, le praterie di Posidonia o i fondali sabbiosi, ogni scatto può contribuire a svelare la ricchezza del nostro mare. Le foto possono essere inviate dal 28 maggio 2025 al 20 agosto 2025.

Infine, un concorso che getta un ponte tra l’azzurro e il verde: “Tra mare e terra – Rettili e anfibi del Mediterraneo”, legato al progetto LIFE EOLIZARD. Il focus è sulla Podarcis raffonei, la lucertola delle Eolie, un rettile a forte rischio estinzione che vive esclusivamente su alcuni isolotti dell’arcipelago siciliano. Il tema abbraccia tutta la fauna erpetologica del bacino mediterraneo, con un occhio di riguardo per le immagini scattate lungo le coste, quella linea sottile e cruciale tra due mondi.

Un invito a diventare, scatto dopo scatto, sentinelle attive del nostro mare.

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